
20/08/2025
Bambini di tre anni in spiaggia, seduti immobili sulla sabbia invece di essere immersi tra castelli, palette e rastrelli, con gli occhi incollati ad uno schermo.
Tristezza infinita.
Famiglie intere al ristorante, con uno smartphone acceso, appoggiato ad un bicchiere per tenere incollati i piccoli.
Raccapricciante.
Genitori incapaci di sostenere la fatica del prendersi cura, hanno trovato nel digitale il perfetto sostituto della propria responsabilità. Lo smartphone è il nuovo ciuccio, la nuova tata, il nuovo tutto.
Tutto ciò modifica nel cervello dei nostri ragazzi aree importanti per le funzioni cognitive di ordine superiore. Una sorta di riscrittura fisica del cervello in formazione. In vistoso aumento il calo del livello di attenzione, la minore comprensione e la minore capacità di memoria.
Stiamo creando generazioni cognitivamente compromesse, incapaci di sostenere la fatica della concentrazione, dell'attesa, della tolleranza, del silenzio.
Ogni minuto che un bambino trascorre davanti a uno schermo è un minuto sottratto alla costruzione di sé. È un minuto in meno di gioco libero, di noia creativa, di scoperta del mondo attraverso i sensi. È un minuto rubato a sè stesso.
Quei genitori che preferiscono la pace artificiale del loro bambino, ipnotizzandolo davanti allo schermo piuttosto che affrontare la fatica educativa di proporre alternative, di essere presenti, dovrebbero svegliarsi dal letargo e iniziare ad accorgersi del danno educativo attorno a loro.