Le radici e i rami - Samira Airoldi - Psicologa

Le radici e i rami - Samira Airoldi - Psicologa Credo nella prevenzione, in una psicologia del benessere che accompagna le Persone verso maggiori consapevolezze e autenticità.

In questa Stanza virtuale continua il lavoro di semina di nuovi sguardi che si svolge ogni giorno in presenza e online. Il mio nome mediorientale anni fa ha portato un compagno di studi a dipingere per me un luminoso futuro da chiromante. A distanza di anni eccomi qui, a svolgere una professione che amo moltissimo, e che, nonostante molte idee preconcette assai diffuse, con la magia non ha davvero nulla da spartire... O forse sì, ma solo se per magia si intende quel che accade quando, con le Persone che incontro, si creano dei momenti di improvvisa consapevolezza e condivisione che regalano brividi e commozione anche a me, e restituiscono in pieno il senso di questo lavoro. Ma la prima e più grande "magia", per me, è quella che ciascuno compie dentro di sè ogni volta che riscopre di avere la possibilità, qualora lo desideri e si impegni fattivamente, di crescere e modificare in meglio la propria vita e il proprio benessere psicologico. In questa pagina, attraverso spunti di riflessione e la condivisione di momenti significativi del mio lavoro (nel rispetto della privacy e della deontologia professionale), mi piace pensare di offrire occasioni per aumentare la consapevolezza delle proprie radici, per stimolare la cura dei rami e per ravvivare l'apertura al possibile.

"Lo dico da tutta la mia vita professionale: i conflitti sono il miglior antidoto alla violenza ed imparare ad accettarl...
12/04/2025

"Lo dico da tutta la mia vita professionale: i conflitti sono il miglior antidoto alla violenza ed imparare ad accettarli e a gestirli è una capacità sempre più importante per avere relazioni sane."

Proprio così.

Molte spesso, l'attuale generazione di adolescenti vene presentata come particolarmente aggressiva.

Io penso che troppe volte tendiamo a dimenticaci del passato e di generazioni che avevano fatto dell’aggressività la loro bandiera. Spesso giustificata con varie appartenenze politiche o ideologiche.

Certo, il fenomeno dei ragazzi, maschi in primis, che si gettano nelle risse, magari con coltelli alla mano, è un fenomeno nuovo e che deve essere monitorato. La nostra percezione, però, viene ingigantita dall’apparato mediatico sempre più incline a rilanciare notizie di questo tipo e che ci rimanda un quadro diverso da quello che è in realtà.

Oltretutto, contestualizzando, bisogna ricordare che in questi ultimi tre anni i nostri adolescenti sono stati bombardati da un immaginario di guerra, dall’Ucraina alla Palestina, e da videogiochi che sdoganano l’uso di armi.

Troppo spesso il termine “conflitto” viene equiparato al concetto di guerra mentre dovrebbe essere chiaro come le nuove generazioni abbiano un estremo bisogno di imparare a litigare bene, a gestire bene le contrarietà che sono una parte naturale di tutte le nostre relazioni.

Dobbiamo aiutare le nuove generazioni ad imparare ad accettare i conflitti, le divergenze di opinioni e le differenze di punti di vista. Arrivando a trovare la positività nel dialogo, a superare i momenti di contrarietà accettando l’esistenza degli altri e a rifiutare l’approccio violento che è, a tutti gli effetti, la negazione di ogni forma di comunicazione.

Lo dico da tutta la mia vita professionale: i conflitti sono il miglior antidoto alla violenza ed imparare ad accettarli e a gestirli è una capacità sempre più importante per avere relazioni sane.

10/04/2025
26/03/2025

Una pagina che seguo da tempo e il cui autore non smette di sorprendermi. Tanta sana invidia, e grazie per questi contenuti arguti e stimolanti.

Un libro che, da bambina, ho consumato.Uscito all'inizio degli anni '80 e diffuso in Italia in occasione delle manifesta...
24/03/2025

Un libro che, da bambina, ho consumato.

Uscito all'inizio degli anni '80 e diffuso in Italia in occasione delle manifestazioni per il disarmo (!), è stato ripubblicato in versione aggiornata dagli eredi dell'autore con il contributo di un nuovo giovane illustratore.

Dell'albo di cui ho memoria conserva inalterato lo spirito e la freschezza della contrapposizione tra le derive mortifere della scienza e della tecnica e l'ingenua concretezza dell'infanzia che, di fronte all'evidente polveriera creata dalla corsa agli armamenti propone un cambio di paradigma: "non dobbiamo difenderci dai nostri nemici, li difenderemo da noi; è questo il segreto di una pace duratura".

Ingenuo? Eccessivamente semplificatore?
Quanto basta per mostrarci l'assurdità di questa escalation, e per ricordarci che quarant'anni fa come oggi si sentiva il bisogno di seminare pensieri di pace. Che non cambieranno nell'immediato le sorti globali, ma possono restituire a ciascunə responsabilità e potere di azione e cambiamento.

• letture preziose
• coltivare semi di pace
• ogni giorno un'opportunità

In questo primo giorno fresco fresco di stagione, vorrei fissare un promemoria, per me e per chi legge.Questo tempo che ...
20/03/2025

In questo primo giorno fresco fresco di stagione, vorrei fissare un promemoria, per me e per chi legge.

Questo tempo che ci aspetta - pur pervaso delle mille incertezze che ogni vita porta con sè, sconvolgimenti epocali compresi - viene spesso narrato come denso di slanci vitali, nuove aperture e possibilità.

Narrazione bella, poetica ed entusiasmante, certo.
Però.
Però non sempre il nostro battito va a ritmo col tempo di fuori.
Però non siamo stati immobili nei mesi passati: solo, forse, abbiam fatto meno rumore.
Però la vita che palpita in noi segue ritmi e movenze che mutano di Persona in Persona, di momento in momento.

E allora benvenuto nuovo giorno, che bello il tuo vestito luccicante. E che bello tutto ciò che luccicante non è ma che ci ha portato a incontrarci, oggi, qui.

• allargare lo sguardo
• a ciascunə il proprio ritmo
• ogni giorno un'opportunità

(in foto, la prima pagina di "Il giorno prima", poetico Libro da Parati edito da Verbavolant)

Penso a chi, in questa giornata, un papà da festeggiare non l'ha più e ne sente la mancanza. Oppure ancora - assenza dif...
19/03/2025

Penso a chi, in questa giornata, un papà da festeggiare non l'ha più e ne sente la mancanza.
Oppure ancora - assenza difficile da dire e misurare- quel padre ci sarebbe, ma non altrettanto c'è nel presente una relazione di senso e di nutrimento con lui.

Per dare valore a questa giornata scelgo allora un' immagine in cui mi sono imbattuta per uno di quei casi non casuali che spesso scandiscono i passi della vita.

Certa possa risuonare anche per qualcunə che passa da qui.

• legittimarsi a sentire
• a ciascuno i suoi vissuti
• al di là delle feste comandate

Oltre a questa parola intraducibile, auguro di trovare le parole e i gesti per dire e dirsi e seminare ciò che conta dav...
31/12/2024

Oltre a questa parola intraducibile, auguro di trovare le parole e i gesti per dire e dirsi e seminare ciò che conta davvero.
Perché la pace, la fratellanza, la bellezza le costruiamo davvero noi, a partire dal nostro piccolo e determinante pezzetto di terra e di cielo.

Alla quercia che si spoglia, e rivela pezzetti di mondo che la chioma celava.Alle luci d’intorno: piccole intermittenze ...
24/12/2023

Alla quercia che si spoglia, e rivela pezzetti di mondo che la chioma celava.

Alle luci d’intorno: piccole intermittenze festanti.

Alle ombre leggere, posate sul cuore e accennate in pieghe di sguardi e sussulti smarriti.

Alla vita che corre, scorre, si ferma, ci inciampa, sorprende e sempre continua.

Alle poche certezze, ai tanti dubbi, alle persone che nutrono l’intimità dei miei giorni e la mia stanza, donandomi fiducia e ciò che di più prezioso hanno: le loro storie e fragilità.

A me, agli anni, alla piccoletta che ero e che incontro ogni volta che mi apro gentile all’ascolto di entusiasmi, dolori, intensità.

Come sempre, compleanno per me è scambio di auguri e casa vestita a festa. E, ogni anno di più, è famiglia che scelgo, è pochi ma buoni, relax e poche pretese.

Con l’augurio possa essere così, o almeno possa iniziare ad esserlo, anche per te che mi leggi.

Che siano giorni sereni. Samira 🌟

P.S. l'immagine è tratta da "Il pupazzo di neve", poetico silent book del 1978 (giunto in Italia nel 1979, quindi di fatto mio coevo) di R. Briggs. Un albo che ha accompagnato buona parte della mia infanzia, smarrito nei mille traslochi e oramai dimenticato. Quand'ecco, pochi giorni fa, una piccola magia: rifugiandomi con Mimì 🐾 in libreria, per sfuggire da orde di bambini urlanti di cui canecuordileone ha sacro terrore, sullo scaffale da lei scelto come rifugio ecco pararsi davanti a me una copertina che: vuoi vedere? ma davvero? che ricordi! Ed ecco un autoregalo non previsto, ma come potevo lasciarlo lì? 😉

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24020

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Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
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