29/03/2025
📌CERTIFICATI MEDICI FASULLI COSI ACCADONO LE TRAGEDIE.
IlMattino
La morte di Diego De Vivo a soli 14 anni poco prima dell'allenamento ha riacceso i fari sulle visite mediche necessarie per fare attività sportiva e sui troppi casi di malori, a volte, fatali. Un tema che va dai campi di serie A (ultimo caso il malore occorso al centrocampista della Fiorentina Eduardo Bove) all’attività sportiva dilettantistica e giovanile. Maurizio Marassi, medico di medicina sportiva, è stato primo sanitario del Napoli di De Laurentiis nel 2004, medico sociale del Posillipo pluricampione d’Italia e campione d’Europa nella pallanuoto e responsabile della federazione italiana pugilato dal 1996 al 2000 con tanto di partecipazione alle Olimpiadi di Sydney. Oggi è medico sociale del Napoli basket. Da tempo Marassi lancia l’allarme sulla superficialità con cui troppo spesso vengono effettuate le visite.
Professore, c’è un problema di sottovalutazione delle visite necessarie per fare attività sportiva?
«C'è più di un problema, a partire da quello culturale. In Campania nella sola stagione 2024-25 abbiamo registrato cinque decessi avvenuti durante la pratica sportiva. Purtroppo troppo spesso il certificato di idoneità sportiva viene rilasciato con visite mediche fatte superficialmente o in alcuni casi senza nemmeno che ci sia una vera e propria visita. Prima che mi faccia altre domande, però, mi faccia fare una premessa».
Prego.
«Io non conosco nello specifico la situazione medica di Diego De Vivo e sono molto addolorato per una vita spezzata così presto. Mi dicono che fosse un grande talento. Quindi non entro nello specifico della sua vicenda medica che non conosco. Parlo di un problema di carattere generale. Anche perché, purtroppo, si parla di questi temi solo quando ci scappa il morto. E questo è uno dei problemi culturali che dobbiamo affrontare. Bisogna parlare più spesso di questo fenomeno che è gravissimo. Non solo quando succede una tragedia come questa. Mi batto da tanto tempo per garantire che le visite di medicina dello sport siano effettuate con serietà e competenza. Purtroppo, troppo spesso non è così. Si pensa al certificato medico come a un mero adempimento burocratico, perdendo di vista l’essenziale: la salute e la sicurezza degli atleti. Questo approccio negligente ha conseguenze tragiche».
Ci faccia capire come stanno le cose. I certificati medici vengono rilasciati senza effettuare le visite?
«Capita anche questo e non raramente. C'è un fenomeno di vero e proprio "banditismo" legato ai certificati medici. Il problema non si verifica soltanto quando la visita medica non viene effettuata, ma anche quando viene fatta male. A volte viene utilizzato personale non qualificato. Capita addirittura che ad effettuare i controlli sia personale non medico. Si fanno controlli superficiali e rapidi, a volte senza nemmeno un elettrocardiogramma. E in Campania e al Sud questo fenomeno è molto più vasto. Basta guardare i costi».
Cioè? Quanto dovrebbe costare una visita medica che accerti con completezza che un soggetto può fare attività sportiva?
«Qui in Campania capita che si facciano visite con 5 o 10 euro. A volte su dei camion dove in un solo giorno si controllano 60-70 atleti senza nemmeno fare un elettrocardiogramma. Una visita completa e accurata dovrebbe costare tra i 60 e gli 80 euro».
Quanto è diffusa questa pratica fatta di visite mediche poco accurate o addirittura inesistenti?
«In un'indagine di qualche anno fa stimammo che quasi il 60% degli atleti in Campania fossero stati sottoposti a visite mediche eseguite in maniera superficiale. Questo dato è particolarmente preoccupante, poiché per molti adolescenti la visita medica preventiva rappresenta l’unico controllo serio, soprattutto dopo la scomparsa del ruolo del medico scolastico».
Ma perché nessuno prende provvedimenti?
«Perché non viene visto come un problema. Perché si ritiene che il certificato medico sia un mero atto burocratico. E in troppi condividono questo approccio: le società sportive, gli allenatori, gli stessi atleti, i genitori dei ragazzi più piccoli. Le responsabilità sono di tutti, a partire da quelle delle istituzioni sportive e non solo che sanno e non fanno nulla».
Quali sono le conseguenze di tale prassi, soprattutto in termini di sicurezza per gli atleti?
«Le conseguenze sono drammatiche. Quando le visite vengono eseguite in modo approssimativo, si perdono informazioni fondamentali che potrebbero prevenire situazioni di emergenza, come l’arresto cardiaco improvviso durante l’attività sportiva. Nella stagione agonistica 2024-25 si sono verificati già cinque decessi in Campania durante la pratica sportiva. Questi numeri sono inaccettabili e indicano un sistema che necessita di una revisione profonda e urgente».
Ma c'è un problema di carenza legislativa o solo di mancata applicazione delle norme?
«La legge è chiara e perfetta sul piano normativo, ma purtroppo viene sistematicamente disattesa. I presidenti delle società sportive, che hanno il compito di garantire la sicurezza degli atleti, sono legalmente responsabili in caso di inadempienza. Tuttavia, molti non sono consapevoli dei rischi penali e civili a cui vanno incontro. Per questo bisogna affrontare il tema innanzitutto sul piano culturale».
Pensa a una campagna di sensibilizzazione?
«Sarebbe fondamentale. E bisogna coinvolgere tutti gli attori: medici, società sportive, allenatori, genitori e istituzioni. La visita medica preventiva deve essere rivalutata e svolta in maniera seria, con protocolli standardizzati che includano tutti gli accertamenti necessari. Solo così si potrà ridurre il rischio di tragedie e garantire che ogni atleta, sia agonista che dilettante, riceva la giusta attenzione e protezione.
Quale appello si sente di rivolgere e a chi?
«Il mio invito è a non abbassare la guardia. La sicurezza degli atleti è un impegno collettivo e ogni sguardo di negligenza può costare caro. È responsabilità di tutti denunciare e opporsi a queste pratiche illegali, affinché il sistema della medicina dello sport possa finalmente essere riformato e messo al servizio della salute e del benessere dei giovani».
Centro Multidisciplinare SMS
-Medicina dello Sport, Dietologia, Consulenze specialistiche
🏪Via Merliani 20, Napoli🤽♀️
☎081.556.23.88 Cell. studio 339 3225111
📨mauriziomarassi@alice.it
📞 335.522.90.06 urgenze
🌐 www.smsnapoli.it