Cuore e Territorio

Cuore e Territorio ...elevare le conoscenze della popolazione in campo cardiologico, iniziare studi in alcune malattie

L’Associazione Cuore e Territorio, nata nel 1997 come “Amici della Cardiologia di Ravenna”, è apartitica e aconfessionale, senza fini di lucro, con organi sociali eletti dall’assemblea ordinaria dei soci.

– L’associazione si rivolge ai cittadini con programmi di prevenzione e supporto della patologia cardiovascolare e medicina generale con modalità integrate tra mondo ospedaliero e territorio;

– promuove la formazione e le relazioni tra le varie discipline cliniche della medicina;

– promuove iniziative ed implementa strategie per la prevenzione ed il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare;

– sostiene progetti a tutela della prevenzione cardiovascolare e in generale della salute del cittadino;

– sostiene attività di strutture ed enti del SSN, mediante donazioni per attrezzature scientifiche e formazione, nonché tramite raccolta ed erogazione di fondi finalizzati alla realizzazione di progetti socio-assistenziali;

– educa i pazienti ad aderire ai programmi di riabilitazione cardiovascolare;

– attraverso il sito informa i soci delle iniziative, eventi e incontri istituzionali;

– sviluppa collaborazioni con altre associazioni al fine di perseguire gli scopi associativi. Modalità di iscrizione:

– domanda con dati anagrafici su apposito modulo da richiedere al personale sanitario, in segreteria o sul sito web e versamento minimo di 10 euro. I cittadini e i pazienti possono:

– visitare il sito www.cuoreeterritorio.it

– avere informazioni al n. 3288059443

– rivolgere domande allo staff medico attraverso l’apposita sezione. Si può inoltre contribuire con attività volontaria alle iniziative della Associazione e/o versando un contributo detraibile dalla dichiarazione dei redditi come riconoscimento di promozione sociale (fino ad un massimo di 2065.83 €) con le seguenti modalità:

1) Presso la segreteria dell’Associazione con ritiro della ricevuta di versamento

2) Con bonifico sul CC bancario: Cassa di Risparmio Ravenna – Iban IT02F0627013100CC0000027952

3) “AIUTACI AD AIUTARTI”, puoi sostenere l’Associazione con il 5 per mille dalla denuncia dei redditi: CF 92039880395.

16/11/2025

L'operazione alla schiena non doveva rappresentare un pericolo ma la contaminazione era degenerata in una «fascite necrotizzante»

15/11/2025

Sembrava impossibile. Un uomo, un tempo paralizzato dalla vita in giù, ora si alza in piedi da solo — non grazie a macchine o fili, ma grazie alla scienza. In una svolta senza precedenti, gli scienziati giapponesi hanno avviato una sperimentazione con cellule staminali che potrebbe ridefinire cosa significa guarire un corpo spezzato.

I ricercatori hanno utilizzato cellule staminali pluripotenti indotte, riprogrammate da cellule adulte, per rigenerare il tessuto spinale danneggiato.
La procedura non si limita a riparare — ricostruisce.
Le prime prove mostrano una rigenerazione nervosa straordinaria, restituendo movimenti che si pensavano persi per sempre.
Ciò che un tempo era solo un sogno lontano per milioni di persone affette da lesioni spinali, oggi è una realtà viva e concreta.

Questa non è fantascienza, né speranza futuristica: è la medicina che riscrive i propri limiti.
Il primo passo di quell’uomo è stato piccolo, ma ha risuonato più forte di qualsiasi annuncio scientifico.
Ogni movimento ha dimostrato che la resilienza umana, unita all’innovazione, può superare anche le barriere biologiche più dure.

Gli scienziati credono che questo metodo potrà presto essere applicato anche al recupero post-ictus e alle malattie neurodegenerative come SLA e Parkinson, dando nuovo significato alla parola “cura”.
La sperimentazione continua sotto stretto controllo, ma il messaggio è già chiaro: la paralisi potrebbe non essere più permanente.

Nei laboratori del Giappone, la scienza ha trasformato la disperazione in determinazione.
Ha mostrato che guarire non significa solo ricomporre ossa o nervi, ma ridare speranza — passo dopo passo, cellula dopo cellula. 🌱

13/11/2025

La speranza di vita alla nascita raggiunge un nuovo massimo con 83,4 anni (85,5 per le donne e 81,4 anni per gli uomini)

13/11/2025

👶 Un gruppo di scienziati nei Paesi Bassi ha sviluppato un sistema chiamato AquaWomo, una sorta di “utero artificiale” progettato per aiutare i bambini che nascono troppo presto, prima delle ventiquattro settimane di gestazione.

Questo sistema ricrea un ambiente simile a quello dell’utero materno: una camera riempita di liquido tiepido, dove il neonato può continuare a crescere e ricevere ossigeno e nutrienti attraverso il cordone ombelicale.
A differenza delle incubatrici tradizionali, AquaWomo mira a evitare i danni causati dai ventilatori ai polmoni ancora immaturi, offrendo un ambiente più naturale e sicuro per lo sviluppo del bambino.

Il progetto, sviluppato dall’azienda olandese AquaWomo all’interno del programma europeo Perinatal Life Support, è ancora in fase sperimentale, ma i primi risultati sono promettenti.
Se in futuro venisse applicato negli ospedali, potrebbe salvare molte vite di bambini prematuri, offrendo loro un’opportunità che oggi è quasi impossibile.



📖 Fonte:
«Questa macchina potrebbe mantenere in vita un neonato al di fuori dell’utero. Come deciderà il mondo di usarla?»
— The Guardian, di Lucy Tu

13/11/2025

«Le sue condizioni lasciavano prevedere un fine vita a breve, mentre l’impianto sicuramente prolungherà la sua vita e ne migliorerà la qualità di vita»

13/11/2025

Sono stati condotti al Gemelli i primi interventi di tiroidectomia con la tecnica di chirurgia robotica Baba, importata dalla Corea, un approccio robotico che consente di rimuovere la tiroide senza lasciare cicatrici sul collo, sfruttando la via di accesso ascellare e mammaria.
https://bit.ly/4nNLqJW

13/11/2025

Società: Parla il figlio della donna di 88 anni ricoverata all ospedale di Baggiovara: Mi hanno detto che le valvole non c erano e che la avrebbero dimessa in attesa di reperirle. Spero davvero non sia così

12/11/2025

La Manovra economica 2026 destina 450 milioni di euro al rafforzamento del personale sanitario, con l’assunzione di circa 1.000 nuovi medici e 6.300 infermieri ➡️ https://shorturl.at/tKEdo

11/11/2025

🔵 Al Policlinico di Bari, per la prima volta in Puglia, è stato eseguito un intervento di sostituzione dell’arco aortico con una procedura endovascolare mini invasiva.

L'operazione è stata effettuata su un paziente di 80 anni, giudicato non operabile con tecnica chirurgica tradizionale, dall’équipe multidisciplinare dell’unità operativa di Chirurgia vascolare, diretta dal professor Domenico Angiletta, con il supporto dei professionisti di Anestesia e Rianimazione e dei tecnici di Radiologia. Lo comunica il Policlinico in una nota, evidenziando che l’uomo è stato dimesso in buone condizioni a sette giorni dall’intervento.

«Si tratta di un risultato di grande rilievo clinico - sottolinea Angiletta - che apre nuove prospettive per pazienti fragili o considerati non operabili, offrendo un trattamento sicuro ed efficace». La chirurgia tradizionale dell’arco aortico prevede un intervento a cuore aperto, con apertura dello sterno, circolazione extracorporea e arresto temporaneo della circolazione. È una procedura complessa, indicata per pazienti in buone condizioni generali, ma associata a un rischio significativo di complicanze cardiovascolari, neurologiche e respiratorie.

Continua a leggere:
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10/11/2025

Si tratta di una forma di polmonite infettiva che, nella sua forma acuta, può causare insufficienza respiratoria grave. La polmonite interstiziale acuta - detta anche Sindrome di Hamman-Rich - è una delle polmoniti interstiziali idiopatiche, ovvero quelle patologie che colpiscono l’interstizio polmonare e la cui causa non è chiara. Colpisce in ugual misura uomini e donne, in particolare gli over 40. In quali forme può presentarsi, come diagnosticarla e in che modo superarla ▶️ https://shorturl.at/aPDyH

09/11/2025

Una donna di 52 anni ha ottenuto un indennizzo mensile dallo Stato dopo gravi danni neurologici seguiti alla vaccinazione anti Covid: lo ha stabilito il Tribunale di Asti ↓

Indirizzo

Via Nino Bixio N. 98
Ravenna
48121

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