Dott. Silvana Ceccucci Il Salotto della Conoscenza

18/09/2025

*Al centro della fronte*
irradia l'Io Sono.
Qui noi siamo intimamente noi stessi, profondamente incarnati in questa vita fisica e nel destino che ad essa con coerenza di cause ed effetti si associa.
Nello stesso tempo siamo collegati al divino ed è proprio questo collegamento che ci dona l'autocoscienza vale a dire l'intuizione del compito
che noi abbiamo in questa esistenza, delle prove da superare per la nostra evoluzione, dei talenti da arricchire e da adoperare.
Scriveva San Paolo "non io ma il Cristo in me", il vale a dire che nelle profondità dell'anima cosciente vi sia una forza divina che la supera e
pertanto la libera da tutti i limiti, da tutte le incertezze, da tutte le paure appunto perché è una forza che va al di là della individualità inevitabilmente imperfetta.
Si potrebbe anche dire: "nell'io la Luce del Logos": Luce infinita che dà senso a tutta una esistenza
Da La via solare

18/09/2025

*La paura di fare le scelte giuste*
è una sensazione comune che tutti noi sperimentiamo nel corso della vita.
Si manifesta spesso come un'ombra che incombe sulle nostre decisioni, portando con sé dubbi, incertezze e la preoccupazione di sbagliare.
Questa paura può paralizzarci e farci sentire bloccati, impedendoci di seguire il percorso verso la realizzazione dei nostri sogni e obiettivi.
Tuttavia, è importante ricordare che ogni scelta, grande o piccola, porta con sé l'opportunità di crescita e apprendimento.
Le decisioni non devono essere perfette per essere efficaci.
Ogni esperienza, anche quelle che possono sembrare errori o fallimenti, offre insegnamenti preziosi che ci aiutano a evolvere e a comprendere meglio noi stessi.
La verità è che non esiste una "scelta giusta" assoluta; ciò che è importante è come affrontiamo le conseguenze delle nostre scelte e come ci relazioniamo con esse.
Per affrontare la paura di fare la scelta giusta, è fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi e delle nostre aspirazioni.
Prenditi un momento per riflettere su cosa desideri veramente nella vita.
Quali sono i tuoi valori?
Cosa ti rende felice?
Questa riflessione ti aiuterà a capire che, qualunque sia la decisione che prendi, è sempre possibile allinearla con la tua autenticità.
Inoltre, non dimenticare mai che il supporto degli altri può fare la differenza.
Parla delle tue paure con amici fidati, familiari ...
A volte, semplicemente condividere i propri timori può alleviarli, e ricevere prospettive diverse può offrirti nuovi spunti e soluzioni.
Infine, abbraccia l'idea che il cambiamento è parte della vita.
Le scelte che fai oggi possono portarti in direzioni diverse rispetto a quelle che avevi immaginato, e va bene così.
Ogni passo che compi è un'opportunità di apprendimento, e la tua crescita personale è ciò che conta di più.
Ricorda, hai la forza dentro di te per prendere decisioni e affrontare la vita con coraggio.
La paura è solo una parte del viaggio, non il freno che ti ferma.
Sii gentile con te stesso e continua a muoverti avanti; ogni scelta ti avvicina a scoprire la tua vera essenza e a costruire il futuro che desideri.
La vita è un viaggio di apprendimento, e hai tutto il necessario per navigarlo con fiducia.
Dal web su Essere Indaco

16/09/2025

*La ragazza del treno degli orfani*
Kansas, 1895
Nelle polverose pianure del Kansas, l’arrivo del Orphan Train (Treno degli Orfani) era un avvenimento che portava l’intera città alla stazione.
Tra i bambini che scendevano dai vagoni di legno c’era Clara Bennett, dodicenne, magra, con occhi diffidenti e una sola sacca di stoffa.
Era stata portata via dalle affollate strade di New York dopo aver perso i genitori per malattia, diretta verso un futuro sconosciuto.
Sul marciapiede attendevano Samuel e Martha Whitaker, una coppia di contadini senza figli, induriti da anni di siccità e fatiche.
Non avevano pianificato di adottare, ma quando Martha vide Clara — le mani piegate ordinatamente, una forza silenziosa nello sguardo — qualcosa si mosse dentro di lei.
La fattoria era ben lontana dalla città che Clara conosceva.
Le mattine iniziavano prima dell’alba, a mungere le mucche e raccogliere le uova; le sere finivano con il profumo del pane di mais e il crepitio della stufa a legna.
Martha le insegnò a cucire e a cucinare, Samuel le mostrò come mo***re la vecchia cavalla, e lentamente il cuore diffidente della bambina cominciò ad aprirsi.
Un pomeriggio d’estate, un improvviso temporale delle praterie si abbatté sulla fattoria.
Clara, ricordando le istruzioni di Samuel, corse a ritirare il bucato prima che il cielo si squarciasse con i fulmini.
In quel momento non si sentì più un’ospite, ma una figlia, radicata nella terra e nelle persone che l’avevano accolta.
Anni dopo, Clara avrebbe raccontato ai propri figli del giorno in cui scese da quel treno — di come due sconosciuti con mani segnate dal lavoro le avessero dato non solo una casa, ma una vita cucita insieme con pazienza, gentilezza e senso di appartenenza.
Da InformaMente

16/09/2025

*"I giorni di settembre*
il calore d'estate
nelle ore loro più centrali,
ma nelle sere che si allungano
c'è il soffio profetico d'autunno"
Robinson
Siamo a metà settembre e mancano circa 10 giorni all'equinozio:
il tempo del buio si avvicina.
Mentre passeggio in giardino sento ancora le ultime cicale,
ma il sambuco ha bacche grasse che appesantiscono i rami,
il nocciolo è già carico di frutti,
il tasso è punteggiato di rosso e fra le spine dell' agrifoglio occhieggia , pallido ancora, l'inverno .
Settembre non vuol lasciar andare l'estate,
ma la Ruota prosegue comunque il suo giro
In foto, in senso orario:
tasso, sambuco, nocciolo e agrifoglio
Da Fuochi nella nebbia

16/09/2025

*Ogni persona*
raccoglie intorno a sé la propria "famiglia dell'anima", un gruppo di persone non creato per caso o per pure motivazioni egoistiche, ma attraverso un interesse o coinvolgimento più profondo, più essenziale:
"l'individuazione reciproca".
Mentre le relazioni puramente basate sulla proiezione sono caratterizzate dalla fascinazione e dalla dipendenza magica, questo tipo di relazione, attraverso il Sé, ha qualcosa di rigorosamente oggettivo, di stranamente transpersonale.
Fa nascere un sentimento di "essere insieme" immediato e fuori dal tempo.
In questo mondo, creato dal Sé, noi incontriamo tutti i molti ai quali apparteniamo, dei quali tocchiamo il cuore; qui "non c'è distanza, ma presenza immediata".
Marie Louise Von Franz, “Rispecchiamenti dell'Anima”
Da Tra Scienza e Spirito

13/09/2025

*Il paradiso*
è una realtà che non possiamo ridurre alle categorie limitate della nostra esperienza umana.
È un errore pensarlo con gli schemi dello spazio e del tempo, della materia e dell’energia, perché la scienza stessa ci ha insegnato che esistono dimensioni che vanno oltre ciò che possiamo percepire con i sensi.
Le grandi scoperte della fisica moderna ci hanno mostrato come la realtà sia ben più complessa di quanto appaia.
Sappiamo che lo spazio e il tempo possono curvarsi, che la materia può trasformarsi in energia, che le forze fondamentali dell’universo operano su livelli che la nostra intuizione fatica a comprendere.
E se tutto questo è possibile nella struttura fisica del cosmo, perché non potrebbe esistere una dimensione ulteriore, libera dai vincoli di spazio, tempo ed energia?
Il paradiso, quindi, non è un luogo fatto di forme materiali o energie misurabili, ma una realtà che supera queste categorie.
È una dimensione che potremmo definire metafisica, ma che non è in contrasto con la scienza — anzi, la scienza stessa, con la sua continua esplorazione dei misteri della natura, apre la strada alla possibilità di questa esistenza.
In fondo, chi conosce la profondità delle leggi fisiche sa che non possiamo escludere l’esistenza di una realtà oltre il visibile, una realtà che potrebbe essere il vero fondamento di tutto ciò che esiste.
E questa consapevolezza non è solo un atto di fede, ma una conclusione logica per chi ricerca la verità con rigore e onestà intellettuale.
Antonio Zichichi
Da Risveglio cosmico

13/09/2025

*LE STELLE PARLANO*
una storia dai Mari del Sud
In un piccolo villaggio delle isole Torres Strait, al largo dell’Australia, un ragazzo guarda il cielo notturno accanto al nonno.
La stella scintilla in modo strano, rapida e instabile.
Il nonno annuisce:
— “Domani cambia il vento. Verrà la pioggia. Prepariamo le reti.”
Il ragazzo non fa domande.
Ha imparato che le stelle non sono solo luce, ma voce del cielo.
E ogni variazione è un messaggio.
Il giorno dopo, il vento gira, la pioggia arriva.
E il mare regala pesci.
Non si tratta di magia o leggenda.
È scienza ancestrale:
una forma di astronomia basata sull’osservazione diretta, tramandata da generazioni di anziani del popolo Meriam.
Loro non leggono le previsioni del tempo:
guardano le stelle e le sentono parlare.
*Questa storia*
è stata raccolta dallo studioso Duane Hamacher, astrofisico e antropologo culturale, nel suo libro:
The First Astronomers: How Indigenous Elders Read the Stars (2022)
Pubblicato da Allen & Unwin (Australia)
che purtroppo non è stato ancora tradotto in italiano.
Hamacher ha lavorato per oltre 10 anni con gli anziani aborigeni e delle isole Torres per documentare l’astronomia indigena, basata non su strumenti, ma su osservazione, ascolto e trasmissione orale.
In particolare, la storia dello scintillio delle stelle come indicatore meteorologico è stata verificata scientificamente ed è oggi riconosciuta come una forma avanzata di conoscenza climatica, naturale e precisa.
Non è leggenda, è conoscenza dimenticata.
In un mondo che ha delegato tutto alla tecnologia, loro hanno mantenuto il legame vivo con il cielo.
Le stelle parlano davvero, a chi ha ancora orecchie per sentire.
Da Visione Alchemica

13/09/2025

*«Cerca di non essere*
un cercatore di crepe.»
«Un cercatore di crepe? In che senso?»
domandai incuriosito.
«È colui che cerca sempre la crepa nel muro,
colui che cerca il negativo nel positivo,
colui che vede sempre qualcosa che non va,
ovvero il brutto nel bello.
Questi sono i cercatori di crepe:
persone la cui unica preoccupazione
è trovare sempre un riscontro negativo.
Vedere la vita in questo modo
non è altro che farsi del male.
C’è così tanta bellezza intorno a noi.
Dobbiamo solo riconoscerla,
allora la vita ci sorprenderà»
𝒹𝒶𝓁 𝓁𝒾𝒷𝓇ℴ_ 𝘐𝘭 𝘷𝘪𝘭𝘭𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘢𝘤𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰
Da Il ricordo del Se'

10/09/2025

10/09/2025

*I GUARITORI*
I guaritori sono persone ferite che imparano a guarire se stesse e man mano che imparano a riguadagnare la propria salute, acquisiscono la capacità di guarire gli altri.
È un processo spontaneo e naturale.
La vocazione di guaritore è legata alla vocazione del malcontento, del non accontentarsi di ciò di cui si accontentano gli altri.
Un guaritore è qualcuno che sente le proprie ferite.
La maggior parte delle persone si adatta, ma il guaritore non si adatta, le trasforma.
È in contatto con la sua esperienza e questa insoddisfazione lo porta all'inevitabile opzione di riparare la sua anima.
Questo processo consente ai guaritori di sviluppare un grande potenziale di rigenerazione emotiva e spirituale causando una profonda trasformazione.
Così, una volta che il percorso è noto, sono in grado di assistere gli altri.
Ricorda..
Un guaritore non è qualcuno da cui vai per guarire.
Un guaritore è qualcuno che risveglia in te la tua coscienza, per guarirti...
web
Da La consapevolezza dell' Anima

10/09/2025

*Nel bosco*
silenzioso e antico,
la luce danza tra le foglie,
e il vento canta melodie,
che nessuno sa ripetere.
Vengo qui per ritrovare
il cuore del tempo e la pace,
lontano dal mondo e dal rumore,
dove il respiro è respiro solo.
William Morris
"Alla radura"
Da Libreria dello Spirito

10/09/2025

*IL SEGNO DELLA CROCE*
È un gesto che sintetizza l’Albero della Vita.
O più semplicemente la creazione.
“Nel nome del padre”: (tocchi la testa)
a simboleggiare la mente superiore che tutto crea ( da non confondere con la mente inferiore)
“Nel nome del figlio”: (tocchi il basso ventre quasi a rappresentare i primi.
tre chakra)
Simboleggia la caduta dello spirito nella materia, nell’essere umano. I primi tre chakra rappresentano le emozioni, l’istinto di sopravvivenza, l’ego, la mente razionale
“Dello spirito santo”: dopo la caduta dell’alto in basso si sfiora la spalla.
destra e la spalla sinistra quasi
a simboleggiare i due emisferi celebrali destro e sinistro (istinto e razionalità) ma anche l’aspetto spazio temporale, sancendo l’onnipresenza dello spirito.
Le braccia, orizzontale e verticale, si centrano in un unico punto, dove il respiro si apre al centro del petto.
“Amen”:
significa “sia fatto” quasi a benedire la costruzione fatta attraverso il segno della croce.
Le mani, giunte, distribuiscono sul piano orizzontale, del tempo e dello spazio, ciò che hanno raccolto dal piano verticale, quello dello spirito.
Ho trovato molto interessante un commento di una utente del gruppo Semi che così recita:
Ho imparato a fare il segno della croce da bambina, così:
Si usa la mano destra, unendo le dita nel modo seguente: il pollice, l'indice e il medio sono uniti in un punto, mentre l'anulare e il mignolo sono tenuti nel palmo.
Le tre dita così unite si mettono sulla fronte - per santificare la mente -, poi giù all'ombelico - per santificare i sensi - di lì la mano va alla spalla destra, e poi va orizzontalmente alla spalla sinistra - a santificare il potere il corpo.
Mentre fate il segno della Santa Croce, dite "nel nome del Padre" (quando la mano è sulla fronte), "e del Figlio" (quando la mano scende all'ombelico), "e del Santo Spirito" (quando la mano passa da una spalla all'altra), "Amen" (quando ritiriamo la mano dalla spalla sinistra).
Le tre dita insieme simboleggiano l'unità della Santissima e indivisa Trinità.
Le altre due dita, giunte insieme ed entrambe nel ponte del palmo, rappresentano i due fili, umano e divino, uniti nella persona di nostro Signore Gesù Cristo.
Da Semi dalle stelle pagina