20/11/2025
Ti è mai capitato di accorgerti solo dopo aver reagito, dopo aver parlato, dopo aver deciso… che forse non era quello che volevi davvero?
Ecco, quella non è “colpa tua”.
È semplicemente la mente che mente.
La maggior parte del tempo non siamo noi a scegliere:
sono i nostri piloti automatici. Abitudini, reazioni, paure, vecchi schemi che si attivano da soli, senza avvisare.
La cosa sorprendente è che non ce ne rendiamo conto.
Pensiamo di essere presenti… e invece stiamo solo ripetendo.
Ed è qui che entra la mindfulness.
Quando inizi a osservare la mente per quello che è un flusso continuo di chiacchiericcio, pensieri, interpretazioni, ti accorgi che non c'è un “tu” che decide ogni cosa.
C’è un fenomeno o sistema che funziona da solo.
La mindfulness non “migliora” la mente: la smaschera.
Mostra:
• come il corpo reagisce prima ancora che la mente “capisca”
• come una tensione anticipa un pensiero
• come un’emozione accende un pensiero
• come un pensiero accende una reazione
• come quella reazione decide al posto tuo
È come stare sulla riva e guardare il fiume scorrere:
poco alla volta capisci che non sei obbligato a saltarci dentro ogni volta.
La chiave meditativa non dice: “Calma la mente”.
Dice: “Guarda come funziona… perché devi crederle a occhi chiusi?”
E non parlo della mente razionale — quella serve, eccome.
Ci organizza, collega gli eventi, dà senso al mondo.
Parlo della mente emotiva:
quella che reagisce prima che tu capisca,
che interpreta tutto attraverso vecchie ferite,
che trasforma un dettaglio in un allarme.
È questa parte che mente.
Perché non è lucida: è reattiva.
E quando prende il comando, non stai scegliendo tu.
Stai solo ripetendo ciò che è già stato.
Per questo la chiave meditativa non ti chiede di zittire la mente,
ma di osservarla mentre fa tutto questo.
Quando vedi come crea storie, come conclude in fretta, come trascina il corpo nella reazione…
diventa molto più difficile crederle automaticamente.
Ma questo non si capisce sui libri.
Si capisce solo con l’esperienza diretta, percettiva.
E per iniziare servono due strumenti semplici:
il respiro e il corpo.
E quelli li hai già.