
13/09/2023
Ribadisco spesso due cose.
La prima è che la tecnologia è un dispositivo didattico, quindi non può esserci una scuola digitale, è un azzardo, un ossimoro, la scuola è la scuola, in digitale sono gli strumenti.
Il secondo aspetto riguarda la considerazione positiva degli strumenti tecnologici nell’uso comune, cioè assieme e non in sostituzione, come si potrebbe pensare del tablet quale sostituto della penna.
Oggi le ricerche ci danno ragione sulla negatività dell’uso della tastiera e del tablet in età precoce, con un aumento dei disturbi specifici dell’apprendimento, perché infieriscono pesantemente sui processi di lettoscrittura. La lettoscrittura è un processo motorio e non semplicemente mentale, ed è un danno cancellare l’aspetto motorio della penna, legato al coordinamento cerebrale, sostituendolo con un processo più semplice e ripetitivo come quello di ba***re i tasti sulla tastiera, soprattutto nei bambini fino a sei anni che hanno una capacità plastica e di assorbimento eccezionali.
Nel momento in cui li abituiamo ad usare il touch o la tastiera, come sta succedendo in alcuni asili nido, diventa un aspetto pericoloso per la loro salute mentale. Tutto il lascito della Montessori e delle neuroscienze ci dicono che le mani sono l’organo del cervello, dell’intelligenza, se le compromettiamo consentendo ai bambini di fissarsi sulla realtà virtuale, da cui vengono attratti in maniera pedissequa, uccidiamo letteralmente la loro possibilità di sviluppo neuromotorio, psicomotorio e di apprendimento.