
07/10/2025
L’abitudine a credere
“L’abitudine a credere è la causa principale per cui la ragione umana è distolta dal percepire ciò che di per sé è evidente.”
Siamo creature che cercano appigli, che si affidano alle abitudini come se fossero radici. Credere diventa spesso una scorciatoia per non vedere, per non mettersi in discussione. Ma a volte proprio questa abitudine ci impedisce di accorgerci di ciò che è davanti ai nostri occhi.
Riflessione psicologica
L’abitudine a credere si lega ai meccanismi di pensiero automatici: convinzioni radicate, schemi mentali che si ripetono senza che ce ne accorgiamo. Ci rassicurano, ma allo stesso tempo ci rendono ciechi alla realtà. Spesso crediamo più a ciò che ci è stato insegnato che a ciò che sentiamo davvero.
Il counseling aiuta a rompere questi automatismi, a far emergere domande nuove. Non è importante convincere qualcuno di una verità, ma stimolare la capacità di guardare con occhi propri. La consapevolezza nasce quando impariamo a distinguere la voce dell’abitudine da quella della nostra autenticità.
In psicoterapia si lavora sul riconoscere e rielaborare le credenze disfunzionali, quelle che ci limitano e ci tengono prigionieri. Smontarle non significa rimanere senza radici, ma piantare semi nuovi: pensieri più liberi, più aderenti alla realtà e alla nostra essenza.
Liberarsi dall’abitudine a credere non è un atto di ribellione sterile, ma un atto di libertà. Significa tornare a guardare il mondo con occhi limpidi, capaci di vedere l’evidenza e di scegliere, davvero, la propria strada.
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