10/10/2025
🟢 10/10: Giornata Mondiale della Salute Mentale
Oggi si parla di salute mentale, ma troppo spesso lo si fa solo una volta all’anno.
Eppure la salute mentale non è l’assenza di malattia, ma una condizione di benessere profondo, in cui ciascuno può riconoscere le proprie capacità, affrontare le difficoltà quotidiane, contribuire alla vita della comunità. Lo dice l’OMS, ma lo sanno soprattutto le persone che ogni giorno vivono da pazienti, da familiari o da operatori, dentro questa realtà.
Io, personalmente, ci sto dentro ogni giorno. La vedo negli occhi di chi chiede aiuto e trova liste d’attesa infinite. La sento nelle parole dei genitori stanchi, dei figli che non capiscono, degli operatori che resistono, spesso soli, schiacciati da un sistema che non regge più.
Un sistema dove mancano risorse, personale, tempo, ma soprattutto ascolto vero.
Troppi farmaci, pochi sguardi.
Troppe pratiche, poca relazione.
Troppa paura del disagio, troppo poco coraggio di starci accanto.
In Calabria, come altrove, la salute mentale rischia di essere la grande dimenticata: famiglie abbandonate, ricoveri lontani centinaia di chilometri, operatori esausti, comunità spesso indifferenti. E mentre celebriamo questa giornata, sento le parole di chi non ha voce e il silenzio di chi non viene ascoltato.
Non voglio che questa sia una giornata di frasi fatte o di celebrazioni vuote.
Voglio che sia un’occasione per dire la verità: che la cura non può essere solo farmacologica, che l’inclusione non è uno slogan, che la salute mentale è una questione di giustizia, non di ca**tà.
Ogni giorno incontro persone che resistono, nonostante tutto. Persone che lottano per un diritto umano fondamentale: quello alla cura, alla dignità, alla possibilità di essere ancora viste come persone, non come diagnosi.
E ogni giorno, anche noi operatori, proviamo a resistere insieme a loro.
Perché la salute mentale non si celebra.
Si costruisce, ogni giorno, con presenza, rispetto e coraggio.
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