15/09/2022
LE PARTI CATTIVE DEI GENITORI (e non)
Stamattina sentivo una madre arrabbiata parlare con una delle sue figlie. Al di là delle parole forti e umilianti che usava mi colpiva il suo tono.
Era un tono “cattivo”.
Sì, questa è la verità. I genitori molte volte parlano ai loro figli con un non verbale “cattivo”. I genitori molte volte hanno atteggiamenti che sono “cattivi”.
Questa è una verità durissima da accettare e la maggioranza delle persone, comprensibilmente, si attiva in maniera subitanea a minimizzare e giustificare adducendo implicitamente o esplicitamente la colpa al bambino o agli stress situazionali.
Come accadde nel loro passato infantile, quando furono essi a subire quella stessa cattiveria e iniziarono a credere che fosse giusto così, anche oggi si schierano dalla parte dei genitori/adulti/educatori di oggi (e dei loro genitori di ieri).
Eppure se abbiamo i sensi aperti non possiamo più non ammettere la verità: esistono all’interno dei genitori e non delle parti “cattive”, insensibili, dure, per nulla empatiche, fredde, sadiche e così via…
Esistono in tutti i genitori che abbiano ricevuto lo stesso mal-trattamento da bambini. Esistono anche in me. E anche in molti di voi.
Sono parti ferite, traumatizzate, segnate dalla paura, dalla umiliazione, dal dolore e dalla comprensibile voglia di rifarsi, vendicarsi e recuperare potere e dignità.
Allora, la profonda e fondamentale distinzione sta nel riconoscimento onesto, coraggioso ed UMANO della loro presenza perché a fare danno e a perpetuare la sofferenza di generazione in generazione e tra gli esseri umani è proprio l‘inconsapevole volontà di rimanere ciechi rispetto a se stessi e alle cattiverie ricevute volendo rimanere a tutti i costi ancorati ad una visione unicamente edulcorata della propria infanzia.
Allora sì che in questi casi il tragico copione si ripete e quelle parti infuriate e “cattive”, INASCOLTATE, continuano ad agire al di fuori della consapevolezza amorevole ed adulta.
Buona consapevolezza a tutti noi,
Un abbraccio 🫂
Noemi
P.s.: ho usato volutamente il termine “cattive” perché è proprio così che i bambini vivono gli adulti in quelle circostanze e perché quelle parti arrabbiate degli adulti sono piccole, immature e legate al tempo del loro di trauma, ossia al tempo del passato infantile ed adolescenziale.