Dr. Fabiola Branca - Studio Medico e Fisioterapico Free Mind

Dr. Fabiola Branca - Studio Medico e Fisioterapico Free Mind Dott.ssa Fabiola Branca, Medico Chirurgo Specialista in Fisiatria
Dott. Marco Loiacono, Fisioterapista

03/12/2025

Lo stress non è psicologico: è biologico.

Le evidenze di American Psychological Association, Harvard Health Publishing e Journal of Neuroendocrinology sono chiarissime:
lo stress non nasce “nella testa”. Nasce nell’asse HPA, il sistema che collega cervello e ormoni dello stress.

🔍 Cosa succede davvero
• L’ipotalamo attiva l’ipofisi → che stimola le surreni → che rilasciano cortisolo.
• Se questo circuito rimane acceso troppo a lungo, l’organismo entra in iperattivazione cronica.
• Risultato: insonnia, ansia, infiammazione, fame emotiva, esaurimento, calo del tono dell’umore, difficoltà di concentrazione.

Punto chiave delle ricerche:

Lo stress cronico non è un carattere.
È una deregolazione neuroendocrina misurabile, che va corretta riportando equilibrio all’asse HPA: sonno, vitamina D, alimentazione, esercizio, gestione dei picchi di cortisolo, supporto ormonale quando necessario.

💡 Il messaggio

Se il corpo è in allarme, la mente lo segue.
Ripristinare l’equilibrio ormonale significa curare lo stress alla radice.

Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
BHRT (terapia con ormoni bioidentici)
Protocollo Coimbra
Protocollo Parkinson
📩 brancafabiola@gmail.com
📞 3337638622

02/12/2025

🌙 Insonnia e progesterone: l’ormone che calma il cervello

Molte donne non dormono perché “sono stressate”.
In realtà, in tantissimi casi la causa è un deficit di progesterone, l’ormone che prepara il sistema nervoso al riposo.

🔹 Cos’è il progesterone?

È un ormone prodotto da:

- ovaie
- ghiandole surrenali (in minima parte)

Durante la perimenopausa e la menopausa la sua produzione cala drasticamente — ed è allora che iniziano i disturbi del sonno.

🔹 Perché favorisce il sonno?

Il progesterone bioidentico:

- aumenta l’attività del GABA, il principale neurotrasmettitore calmante
- riduce ansia, agitazione interna e risvegli
- migliora la profondità del sonno
- stabilizza l’umore serale

Non è un ipnotico: è un modulatore fisiologico del sistema nervoso.

🔹 Quando sospettare progesterone basso?

Segnali frequenti:

- difficoltà ad addormentarsi
- risvegli multipli (soprattutto alle 2–4 di notte)
- ansia serale, pensieri in loop
- palpitazioni notturne
- peggioramento del sonno in perimenopausa/menopausa
- insonnia premestruale (nelle donne ancora in ciclo)

🔹 Perché non basta il sonnifero?

Gli ipnotici agiscono sul sintomo, non sulla causa.
Il progesterone bioidentico ripristina l’equilibrio neuro-ormonale e spegne l’iperattivazione centrale che impedisce il sonno.

👉 Cosa faccio in studio

Valutazione completa di:

* assetto ormonale (P4, E2, DHEA, testosterone, tiroide, cortisolo, vitamina D)
* sintomi, storia clinica e ritmo sonno/veglia

Se indicato, imposto una terapia personalizzata con progesterone bioidentico, regolando dosaggio e forma (orale) in base alla risposta clinica.

👩‍⚕️ Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
Esperta in BHRT (terapia con ormoni bioidentici)
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01/12/2025

Il vero nemico silenzioso: il grasso viscerale

Il grasso viscerale non è “semplice grasso”.
È un tessuto metabolicamente attivo che infiamma, altera gli ormoni, mina l’equilibrio immunitario e aumenta drasticamente il rischio di malattie croniche e tumori.

E la verità è che menopausa e andropausa accelerano questo processo.

Perché il grasso viscerale è così pericoloso?

Il grasso che si accumula dentro l’addome (attorno a fegato, pancreas, intestino) produce:
• citochine infiammatorie come IL-6 e TNF-α
• resistenza insulinica
• aumento del cortisolo
• riduzione della sensibilità tiroidea
• aumento dell’aromatasi (→ più estrogeni “cattivi” nei maschi, meno testosterone disponibile)

Tutto questo porta a una condizione chiamata infiammazione cronica di basso grado, la porta d’ingresso per:
• diabete
• aterosclerosi
• ipertensione
• steatosi epatica
• Alzheimer (tramite insulino-resistenza cerebrale)
• tumori (mammella, prostata, colon)

Diversi studi mostrano che IL-6 elevata e resistenza insulinica sono due dei pilastri della progressione tumorale, e il grasso viscerale le alimenta entrambe.

🌙 Menopausa: quando il metabolismo cambia direzione

Con la perdita dell’estradiolo:
• aumenta la resistenza insulinica
• si riduce la capacità di bruciare grassi
• cresce la massa grassa viscerale
• aumenta l’IL-6 (gli studi sul ruolo anti-infiammatorio dell’estradiolo lo confermano)
• cresce il rischio cardiovascolare e neurologico

Gli studi DOPS, ELITE e CORA mostrano tutti che l’estradiolo fisiologico:
• riduce grasso viscerale
• riduce infiammazione sistemica
• migliora glicemia e insulina
• riduce rischio cardiovascolare e declino cognitivo

Non è “estetica”: è medicina preventiva.

🔹 Andropausa: il problema invisibile degli uomini

La carenza di testosterone fisiologico:
• aumenta grasso viscerale
• riduce massa muscolare
• peggiora metabolismo del glucosio
• aumenta rischio cardiovascolare

La meta-analisi Fallara 2022 e lo studio TRAVERSE 2023 su 5.246 uomini dimostrano che la terapia con testosterone riduce la mortalità totale e migliora la salute metabolica, senza aumentare il rischio cardiovascolare.

E il meccanismo è chiaro: meno grasso viscerale → meno infiammazione → meno malattia.

🧠 Grasso viscerale e cervello

Il grasso viscerale aumenta la produzione di IL-6 e resistenza insulinica, due fattori direttamente collegati al rischio di:
• Alzheimer
• declino cognitivo
• depressione

Il CORA Study e gli studi su estradiolo e cervello mostrano che il bilanciamento ormonale migliora perfusione cerebrale e metabolismo del glucosio neuronale.

💛 La chiave: riequilibrio ormonale + stile di vita

Quando estrogeni, progesterone, testosterone, tiroide e DHEA tornano su livelli fisiologici:
• cala il grasso viscerale
• migliora la risposta insulinica
• si abbassa l’infiammazione
• si riduce il rischio cardiovascolare
• si stabilizza l’umore
• migliorano energia, massa magra e protezione cerebrale

Non è solo “sentirsi meglio”:
è ridurre il rischio di malattia prima che la malattia compaia.

✨ La salute metabolica è prevenzione.

Il riequilibrio ormonale è medicina.

📩 Per informazioni
Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
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29/11/2025

💎 Il paradosso dell’estradiolo

Abbiamo sempre sentito dire che “gli estrogeni alimentano il tumore al seno”.
Eppure la scienza moderna racconta una verità molto più complessa — e sorprendente.

👉 Dopo anni di deprivazione estrogenica (come accade nelle donne trattate con tamoxifene o inibitori dell’aromatasi), le cellule tumorali del seno cambiano.
Diventano così “affamate” di estrogeni che, quando l’estradiolo viene reintrodotto, non riescono più ad adattarsi.
Il risultato?
☠️ Apoptosi, cioè morte cellulare programmata.

🔬 Cosa dimostrano gli studi

📌 Ellis MJ et al., JAMA 2009— In donne con carcinoma mammario ER+ resistente agli antiestrogeni, l’estradiolo orale (6 mg/die) ha provocato regressione tumorale tramite meccanismi apoptotici.
📌 Jordan VC, Cancer Res 2008 — Dopo anni senza estrogeni, le cellule MCF-7 diventano così instabili che l’estradiolo le distrugge attivando la cascata mitocondriale.
📌 Song RX et al., Endocrinology 2001 — L’estradiolo, in linee cellulari adattate alla carenza, induce morte cellulare, non proliferazione.

In sintesi

L’estradiolo non è il “nemico”, ma un ormone fisiologico che, nel contesto giusto, può persino bloccare la sopravvivenza delle cellule tumorali.
Tutto dipende dal terreno biologico e dallo stato recettoriale: privazione prolungata → vulnerabilità → apoptosi.

Il futuro della medicina ormonale è capire quando e come l’ormone diventa terapia.

Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
Esperta in BHRT
Protocollo Coimbra
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Sono grata alla vita per momenti come questo.A volte basta un messaggio per ricordarmi perché faccio il mio lavoro con c...
29/11/2025

Sono grata alla vita per momenti come questo.
A volte basta un messaggio per ricordarmi perché faccio il mio lavoro con così tanta dedizione.

Qualche settimana fa ho rivisto una paziente che si trovava in un momento molto difficile della sua vita. Ieri mi ha scritto che, da quando abbiamo regolato la terapia con progesterone e introdotto le losanghe, sta finalmente riprendendo in mano la sua quotidianità:
✨ più lucidità mentale
✨ maggiore serenità emotiva
✨ miglioramento fisico costante
✨ capacità di leggere, concentrarsi e sentirsi di nuovo sé stessa

Non c’è niente di più bello per me che vedere una persona ritrovarsi e rinascere.
Ogni piccolo passo, ogni miglioramento, ogni messaggio come questo mi ricorda che il nostro lavoro può davvero cambiare la vita delle persone.

E io, davanti a tutto questo, non posso che sentirmi profondamente grata.
Grata alla vita, ai miei pazienti, alla fiducia che mi donano ogni giorno. ❤️

Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
Protocollo Coimbra
Esperta in BHRT Terapia con Ormoni Bioidentici
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28/11/2025

Effetti collaterali della terapia con ormoni bioidentici: cosa aspettarsi davvero

La terapia con ormoni bioidentici non ha gli stessi effetti collaterali dei farmaci ad azione ormonale (la classica TOS, per intenderci), spesso associati ad aumentato rischio di trombosi, tumori e complicanze cardiovascolari.

Gli ormoni bioidentici sono copie molecolari identiche a quelli prodotti dal nostro corpo: per questo motivo gli effetti collaterali sono più lievi, transitori e soprattutto dipendono dal dosaggio.

Ecco cosa può succedere nelle prime settimane di trattamento:

🌿 Progesterone bioidentico
• Dose troppo alta: può dare una sensazione di sbandamento, vertigini o lieve sedazione.
• Dose troppo bassa: possono persistere insonnia, ansia e attacchi di panico → significa che serve un aggiustamento.
• Spotting iniziale: frequente nelle prime settimane, è il segno del fisiologico riadattamento dell’endometrio.

🌸 Estradiolo bioidentico
• Tensione mammaria transitoria nelle prime settimane.
• Cefalea lieve (effetto raro, quasi sempre temporaneo).
• Spotting iniziale, del tutto normale mentre il corpo si riequilibra.

🦋 Tiroide secca (T3/T4 naturali)

Gli effetti collaterali compaiono solo se la dose è eccessiva per la persona:
• Tachicardia
• Cardiopalmo o percezione del battito più forte

👉 Se compaiono solo questi sintomi, di solito basta un aggiustamento minimo del dosaggio.
Quando la dose è fisiologica, la tiroide secca aumenta energia, metabolismo, lucidità mentale e qualità del sonno.

💡 La verità

Gli effetti collaterali della BHRT:
• sono ben più lievi rispetto ai farmaci ad azione ormonale
• sono temporanei,
• spariscono quando il dosaggio trova il suo equilibrio fisiologico.

La terapia con ormoni bioidentici è una terapia sartoriale: si cuce sulla persona, si aggiusta, si affina.
E quando il corpo ritrova il suo livello fisiologico di ormoni, i sintomi non solo spariscono, ma si previene anche il rischio di sviluppare patologie croniche.

👩‍⚕️ Dott.ssa Fabiola Branca
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27/11/2025

🧠 Depressione in menopausa: non è “solo nella tua testa”

Molte donne, con l’arrivo della menopausa, iniziano a sentirsi “spente”: tristezza senza motivo, pianto facile, ansia, insonnia, stanchezza che non passa.
Spesso si liquidano queste cose come “sei stressata”, oppure si propone direttamente un antidepressivo.
Ma la realtà è che l’assetto ormonale e tiroideo cambia profondamente – e il cervello lo sente.

👉 Estrogeni e progesterone
Durante la transizione menopausale il calo e le oscillazioni degli estrogeni aumentano il rischio di sintomi depressivi e ansiosi.
Studi clinici su estradiolo bioidentico + progesterone micronizzato hanno mostrato che la terapia ormonale può ridurre o prevenire lo sviluppo di sintomi depressivi in molte donne in perimenopausa. 
Le società scientifiche internazionali oggi riconoscono che la terapia ormonale, alla dose giusta e con i preparati corretti, migliora in modo importante la qualità di vita e anche l’umore. 

👉 La tiroide: la grande “imitatrice”
Ipotiroidismo e menopausa possono dare sintomi quasi identici: stanchezza, aumento di peso, nebbia mentale, freddolosità e… depressione. 
In uno studio su donne con menopausa “difficile”, oltre il 60% presentava una disfunzione tiroidea, spesso di tipo autoimmune. 
Se la tiroide lavora poco – anche in modo subclinico – la possibilità di sviluppare o mantenere una depressione aumenta. 

💡 Cosa significa, concretamente?
Se sei in perimenopausa o menopausa e ti riconosci in questi sintomi:
• umore depresso, perdita di interesse per ciò che amavi
• ansia, risvegli notturni, irritabilità
• stanchezza cronica, aumento di peso, difficoltà di concentrazione

non accontentarti di sentirti dire “è l’età” o “è solo stress”.

🔍 Ha senso valutare in modo integrato:
• assetto ormonale (estradiolo, progesterone, testosterone, ecc.)
• funzione tiroidea completa, non solo un TSH “nei limiti”
• stile di vita, sonno, infiammazione, carenze nutrizionali.

La depressione in menopausa spesso è il linguaggio con cui il corpo ti dice che qualcosa si è sbilanciato a livello ormonale e tiroideo.
Non è debolezza, non è colpa tua: è biologia.
Con una valutazione mirata e, quando indicato, una terapia ormonale e tiroidea personalizzata, molte donne vedono migliorare non solo le vampate, ma anche l’umore, l’energia e il piacere di vivere.

Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
Esperta BHRT (terapia con ormoni bioidentici)
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26/11/2025

Troppo spesso vedo pazienti con omocisteina alta nonostante assumano folina. La verità è che, nella maggior parte dei casi, non è la quantità di folina a fare la differenza, ma la capacità dell’organismo di attivarla.
Chi ha varianti nei geni della metilazione – molto più comuni di quanto si creda – non converte correttamente la folina in metilfolato.
Per questo valutare il tipo di vitamina e le forme attive è essenziale per tutelare cuore, cervello e metabolismo.

Omocisteina alta: perché folina e acido folico spesso non funzionano

(E cosa dice davvero la letteratura scientifica)

L’omocisteina è molto più di un semplice valore ematico: è un marker infiammatorio e cardiovascolare, un indicatore di stress ossidativo e un segnale di disfunzione del metabolismo metilico.
Eppure, molti pazienti arrivano allo studio con omocisteina alta nonostante assumano folina, o addirittura acido folico.

👉 Perché?

Perché nel 70–75% della popolazione sono presenti polimorfismi nei geni coinvolti nella metilazione, in particolare:
• MTHFR C677T
• MTHFR A1298C
• MTR
• MTRR
• CBS
• FOLR1/FOLR2

Queste varianti riducono la capacità dell’organismo di trasformare la folina (o l’acido folico) nella sua forma attiva: metilfolato, l’unico in grado di:
• ri-metilare l’omocisteina → metionina
• ridurre l’infiammazione
• sostenere il ciclo dell’omocisteina e della metilazione
• proteggere sistema nervoso, cuore e vasi

❗ Folina ≠ Metilfolato

L’acido folico e la folina richiedono l’enzima MTHFR per diventare attivi.
Se l’enzima è rallentato o mutato, la conversione è inefficiente.

Risultato?
• omocisteina che non scende
• acido folico che si accumula nel siero
• peggioramento dei sintomi correlati alla scarsa metilazione (ansia, stanchezza, nebbia mentale, neuropatie)

Molti studi identificano proprio i polimorfismi MTHFR come responsabili dell’alterata funzione enzimatica e del minore effetto dell’acido folico sulla riduzione dell’omocisteina.

📚 Cosa dicono gli studi

1️⃣ Ridotta attività dell’MTHFR

• Le varianti C677T e A1298C riducono l’attività dell’enzima fino al 70% (Frosst et al., 1995; van der Put et al., 1998).
• La forma TT della C677T è associata a omocisteina più alta anche con adeguato apporto di folati.

2️⃣ Acido folico inefficace nei soggetti con polimorfismi

• Numerose meta-analisi mostrano che l’acido folico non riesce a compensare la ridotta attività dell’MTHFR, con scarsa risposta sull’omocisteina.
• Il L-metilfolato (forma attiva) invece riduce in modo significativo i valori (Scaglione & Panzavolta, 2014).

3️⃣ L’uso di metilfolato è superiore

Il L-metilfolato è in grado di bypassare l’enzima difettoso e normalizzare il ciclo metilico.

4️⃣ Effetto sinergico delle vitamine del gruppo B

La letteratura concorda su questo:
• Metilfolato (attiva la metilazione)
• B12 metilata o idrossicobalamina (cofattore essenziale)
• B6 (coinvolta nella conversione alternativa dell’omocisteina → cisteina)
• Riboflavina (B2) → fondamentale nei portatori MTHFR C677T, dove migliora l’attività enzimatica residua

💡 Perché è un errore dare acido folico nei pazienti con mutazione MTHFR?

L’acido folico non solo è inefficace, ma:
• può competere con il metilfolato
• può accumularsi nel sangue come “folato non metabolizzato”
• può alterare il sistema immunitario e la metilazione DNA
• non riduce efficacemente l’omocisteina

Per questo oggi la maggior parte dei protocolli funzionali e numerosi lavori scientifici consigliano di usare esclusivamente metilfolato, soprattutto quando l’omocisteina è elevata.

Se l’omocisteina è alta, non basta prendere “folina”.

Serve la forma attiva (metilfolato) e spesso anche B12 metilata, B6 e B2.
Il motivo è genetico: molte persone non riescono a convertire correttamente le vitamine nella forma necessaria per abbassare l’omocisteina.

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✨ Filler Labbra: naturalezza, armonia e idratazione ✨Le labbra sono un punto fondamentale dell’equilibrio del viso.Con i...
25/11/2025

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25/11/2025

L’estradiolo e la malattia di Alzheimer: la chiave è la resistenza insulinica cerebrale.

Negli studi randomizzati controllati, la somministrazione di estradiolo bioidentico, soprattutto orale, ha mostrato un effetto straordinario:
✅ rimuove la β-amiloide
✅ aumenta il flusso sanguigno cerebrale
✅ migliora il metabolismo del glucosio neuronale
✅ riduce la resistenza insulinica nelle aree cerebrali più colpite (ippocampo e corteccia temporale).

In altre parole, l’Alzheimer è anche una forma di insulino-resistenza del cervello (“diabete tipo 3”), e l’estradiolo agisce proprio su quel meccanismo.

Quando i recettori estrogenici neuronali (ER-α, ER-β) vengono stimolati:

- aumenta la fosforilazione del recettore insulinico,
- migliora la trasmissione mitocondriale,
- diminuisce la produzione di β-amiloide,
- si ripristina il flusso vascolare nelle aree corticali ipoperfuse.

📚 Studi di riferimento:

* Resnick SM et al., Neurology, 2009 – MRI trial
* Henderson VW et al., J Clin Endocrinol Metab, 2003
* Yao J. et al., PNAS, 2012
* Brinton RD, Nat Rev Endocrinol, 2015

✨ In sintesi:

Quando somministri estradiolo bioidentico:
👉 inverti il processo patologico che porta alla neurodegenerazione,
👉 riaccendi il metabolismo neuronale,
👉 e previeni l’accumulo di β-amiloide.

L’estradiolo non è solo un ormone “riproduttivo”:
è un vero regolatore metabolico e vascolare del cervello.

24/11/2025

Il tuo intestino parla al tuo cervello (e viceversa): cosa rivela questo studio del 2023

Negli ultimi anni abbiamo capito che l’intestino non è solo un organo digestivo, ma un vero centro neurochimico capace di influenzare umore, memoria, sonno e perfino il nostro comportamento.

Uno studio pubblicato su Frontiers in Microbiology ha analizzato come il microbiota intestinale produce neurotrasmettitori e molecole che arrivano fino al cervello, modulandone le funzioni.

Ecco i punti più interessanti:

✨ 1. I batteri intestinali producono neurotrasmettitori
GABA, serotonina, dopamina, norepinefrina… non solo nel cervello, ma anche nell’intestino.
Alcuni esempi:
• Bifidobacterium e Lactobacillus → producono GABA
• E. coli e Streptococcus → producono serotonina
• Bacillus e Klebsiella → producono dopamina

✨ 2. Queste sostanze influenzano ansia, umore e comportamento
Lo studio mostra che il GABA prodotto dai batteri riduce comportamenti ansiosi negli animali e modula segnali vagali diretti al cervello.

✨ 3. I batteri “parlano” al cervello via nervo vago e sistema immunitario
È la cosiddetta gut–brain axis, una comunicazione bidirezionale regolata da:
• cortisolo
• citochine
• metaboliti microbici
• neurotrasmettitori batterici

✨ 4. Le SCFA (acidi grassi a catena corta) hanno effetti antidepressivi e neuroprotettivi
Butirrato, propionato e acetato – prodotti dalla fermentazione delle fibre – influenzano la produzione di serotonina e proteggono il cervello da infiammazione e stress ossidativo.

✨ 5. Il microbiota altera la produzione di serotonina nel colon
Il 90% della serotonina totale è prodotta nell’intestino. La sua sintesi aumenta o diminuisce in base alle popolazioni batteriche presenti.

🌿 Cosa significa tutto questo per la nostra salute?

✔ L’intestino è un organo neurologico a tutti gli effetti.
✔ Prendersene cura può significare migliorare ansia, depressione, disturbi cognitivi e sonno.
✔ Dieta, fibre, microbiota e postbiotici non agiscono solo sull’intestino… ma direttamente sul cervello.

Oggi voglio condividere il messaggio di una mia paziente, perché è la dimostrazione concreta di ciò che la letteratura s...
23/11/2025

Oggi voglio condividere il messaggio di una mia paziente, perché è la dimostrazione concreta di ciò che la letteratura scientifica conferma da anni: la terapia ormonale bioidentica può restituire benessere a 360°.

Questi sono i primi effetti fisiologici di un trattamento ben calibrato:

💤 Miglioramento del sonno
🧠 Riduzione del mal di testa mattutino
🌿 Maggiore energia mentale
😊 Umore più stabile e positivo
✨ Ritorno del benessere emotivo

Ecco un equilibrio ormonale, quello vero: naturale, bioidentico, personalizzato.

La BHRT ripristina ciò che il corpo non produce più, permettendo al cervello, ai neurotrasmettitori e al metabolismo di tornare a funzionare a pieno regime.

Quando il corpo torna in fisiologia, la vita torna a scorrere meglio.
E questi messaggi sono la conferma più bella. 💗

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89125

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Lunedì 09:00 - 13:00
Martedì 09:00 - 13:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 13:00
Venerdì 09:00 - 13:00

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