21/01/2025
Si sente spesso parlare del “Blue Monday” come del giorno più triste dell’anno, coincidente con il terzo lunedì di gennaio. In realtà, si tratta di una trovata pubblicitaria nata nel 2005 da una nota azienda di viaggi, senza basi scientifiche. Eppure, è vero che in questo periodo molte persone sperimentano un abbassamento dell’umore, riconducibile alla cosiddetta depressione stagionale.
Una semplice “etichetta” non basta a spiegare il malessere che alcuni avvertono dopo le feste. Secondo alcuni esperti la ridotta esposizione solare e le giornate corte possono incidere negativamente. Il senso di malinconia che accompagna la ripresa della routine, quindi, non dipende da un singolo lunedì di gennaio.
Tristezza e stanchezza passeggera non equivalgono necessariamente a un disturbo psicologico. Tuttavia, è importante riconoscere i segnali di una depressione stagionale (SAD): umore depresso per più giorni consecutivi, calo di energie, difficoltà a dormire o, al contrario, ipersonnia. Se questi sintomi persistono, è consigliabile un confronto con un professionista.
Gli esperti suggeriscono un minimo di movimento quotidiano. Una meta-analisi pubblicata su JAMA Psychiatry evidenzia che anche bassi livelli di attività fisica possono ridurre del 25% il rischio di sviluppare disagio psicologico. Un’altra analisi su British Medical Journal mostra che la pratica di camminate, jogging o yoga risulta spesso comparabile ai trattamenti tradizionali.
Il “Blue Monday” in sé è un mito, ma la depressione stagionale è reale. Un umore basso invernale, se lieve, può essere affrontato con un po’ di esercizio e più luce naturale. Quando invece diventa insostenibile o si prolunga a lungo, è fondamentale chiedere aiuto a professionisti psicologi, capaci di fornire strumenti concreti per tutelare il benessere psico-emotivo in ogni momento dell’anno.
Per approfondire 👇🏻
https://www.repubblica.it/salute/2025/01/20/news/blue_monday_depressione_stagionale_tristezza-423944723/