
12/06/2023
È uscito spesso il tema della vergogna sessuale nella mia stanza di consulenza ed è uscito spesso anche su questo profilo.
𝘕𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪𝘵𝘢𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘮𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘨𝘰𝘨𝘯𝘰
𝘕𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘮𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘮𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘨𝘰𝘨𝘯𝘰
𝘕𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘪 ses𝘴𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘱𝘱𝘪𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘮𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘨𝘰𝘨𝘯𝘰
𝘕𝘰𝘯 𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘶𝘥ə 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘮𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘨𝘰𝘨𝘯𝘰
Ma com'è che usiamo la parola vergogna?
Vergogna ha un senso ben specifico, che si distingue da quello di pudore così come si distingue da quello di imbarazzo.
Si prova vergogna per i nostri pensieri o comportamenti riprovevoli, è il risultato della rottura di regole e modelli di condotta condivisi con altri.
Ora, senza addentrarci troppo nel perché alla sessualità si sia associato il concetto di vergogna (e sapete quanto mi costa evitare questa disamina 😉), lancio un proposito: perchè la prossima volta che provi vergogna per una manifestazione della tua sessualità, non cerchi di trasformarla in un imbarazzo? È uno sforzo cosciente, mi rendo conto.
Sai qual è la differenza però? La colpa.
E soprattutto l'imbarazzo dura di meno e parte da un punto di vista interno.
Per aiutarti ti lascio qui 5 piccoli consigli per imparare piano piano a vergognarti di meno:
1. Lascia andare il più possibile i giudizi sulle altre persone. Autorizzarti ad immaginare un mondo più aperto, più libero, non significa non avere una propria etica, ma semplicemente creare più possibilità anche a te per esistere, per scoprire, per cambiare.
2. Di contro cerca di ricordare che il pensiero delle altre persone su di te e quello che fai, è roba loro e non tua. E' difficile non conformarsi, lo so, ma chiediti: il modo in cui esprimo la mia sessualità è davvero di danno a qualcuno?
3. Prova a riconoscere la vergogna che arriva da apprendimenti educativi coltivati fin dall'infanzia. Se ti hanno insegnato che un determinato comportamento o pensiero è disdicevole e intollerabile, oggi che sei grande riesci a fare una critica a quell'apprendimento?
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