02/03/2025
Oggi volevo farvi leggere una poesia che forse pochi conoscono, ma che meriterebbe di essere letta riletta un po' da tutti.
Parla di bambini, ma in realtà non parla di bambini: parla di adulti che sono stati amati da bambini.
Ci sono persone che camminano leggere, che non inciampano nel passato, che sanno partire senza paura e arrivare senza rimpianti. Hanno mani che sanno stringere, voci che sanno restare, sorrisi che non chiedono permesso.
E poi ci sono gli altri, quelli che la leggerezza l'hanno solo sfiorata, quelli che non sanno viaggiare senza bagagli, che si fermano sempre un istante prima di fidarsi.
Questa poesia è un sussurro per chi li guarda con meraviglia, per chi vorrebbe toccarli solo un secondo, giusto il tempo di rubarne un po'. Ma la magia dell'essere stati amati non si trasmette per contatto. È un'eredità segreta, un destino già scritto nelle mani che ti hanno preso la prima volta senza farti paura.
Eccola
Li riconosci subito
i bambini bene amati,
sono gli adulti
che arrivano in aeroporto
al tempo giusto,
col bagaglio essenziale.
Li senti splendere
i bambini ben amati,
una volta cresciuti,
parlano al futuro,
frequentano disinvolti
i progetti di vita,
hanno sempre
denti dritti
e paure gestibili.
Anche quando
li ritrovi ai funerali,
i bambini ben amati
venuti su
a trauma ridotto,
hanno lacrime feconde,
mani che rassicurano
nuovi bambini,
temporaneamente tristi.
Quando incontro
queste creature speciali,
le tocco di nascosto,
perché mi resti addosso
un po’ di quella meraviglia.
Ma si tratta di una magia
intransitiva,
a tratti riflessiva,
che va via con loro,
eredi di infanzie preziose.
-Eleonora Scrivo