Studio di Psicoanalisi Dr. Pietro Grossi e Dott.ssa Valentina Moscato

Studio di Psicoanalisi Dr. Pietro Grossi e Dott.ssa Valentina Moscato Lo studio nasce per offrire un servizio di eccellenza nel campo della psicologia. Dr. Pietro Grossi

"Avevo scelto: io sono quello che sono, semplicemente. Il voto di obbedienza non è dire di sì al desiderio dell'Altro, m...
16/08/2025

"Avevo scelto: io sono quello che sono, semplicemente. Il voto di obbedienza non è dire di sì al desiderio dell'Altro, ma a questo niente che io sono. Nonostante i giri tortuosi, rimanevo fedele alla mia passione: prima di confessarmelo, la scelta era già fatta. Ma non volevo ancora saperne niente.
Cosa strana, non pioveva. Raffiche di vento impregnavano l'aria della stazione con l'odore dello stabilimento Côte d'Or. Lacan diceva che il cioccolato belga è il migliore del mondo. Aveva proprio ragione."
Cit: A. Di Ciaccia, L'uomo che voleva essere papa in "Io, la verità, parlo".
Foto: P. Grossi, prima di copertina.

"In fondo l'esperienza psicoanalitica viene intrapresa da una persona sofferente per ba***re il disagio che la opprime: ...
14/08/2025

"In fondo l'esperienza psicoanalitica viene intrapresa da una persona sofferente per ba***re il disagio che la opprime: si tratta di una guerra che ha luogo all'interno della persona stessa. E i sintomi sono le tracce di questa guerra. Del resto è forse l'unica guerra degna di essere combattuta. Non l'unica, eventualmente, poiché il disagio di cui ogni individuo soffre, come sappiamo, è attivo nella società e dovrebbe essere combattuto anche a quel livello. Cosa che eviterebbe molte guerre, che sono i sintomi della nostra malata società umana."
Ritengo non ci sia alcunché d'altro d'aggiungere se non leggere e rileggere e farsene qualcosa di questa risposta che diede il Dr. Di Ciaccia ad una domanda rivolta dal Dr. Fasoli.
Dr. Pietro Grossi
Cit: A. Di Ciaccia e D. Fasoli, Io, la verità, parlo.
Opera: P. Picasso, Guernica, 1937.

"[...] verità. Termine che è tanto più imbarazzante per chi vi si riferisce quanto più è coinvolto nel suo riferimento, ...
08/08/2025

"[...] verità.
Termine che è tanto più imbarazzante per chi vi si riferisce quanto più è coinvolto nel suo riferimento, come si vede nello scienziato, il quale è certo pronto ad ammettere quel processo, evidente nella storia della scienza, per cui è sempre alla teoria nel suo insieme che si ingiunge di rispondere al fatto irriducibile, ma che si rifiuta di riconoscere che in questo non si manifesta la preminenza del fatto, ma quella di un sistema simbolico che determina l'irriducibilità del fatto a un registro costituito, dove non è ritenuto un fatto quello che non vi si traduce in nessun modo. La scienza ha la meglio sul reale riducendolo a segnale.
Ma essa riduce il reale anche al mutismo."
Cit: J. Lacan, Discorso di Roma.
Foto: Libro ingiallito.

Oggi scrivo due righe a partire da un testo, da poco pubblicato, di Lacan, in Italia. Il testo, questo testo, non si pon...
05/08/2025

Oggi scrivo due righe a partire da un testo, da poco pubblicato, di Lacan, in Italia. Il testo, questo testo, non si pone sul versante di una verità oggettivata - e in quanto tale suscettibile di rivelarsi potenzialmente riversata nei luoghi adibiti alla raccolta delle produzioni umane - bensì una verità che prende struttura, il suo volto, nei solchi del discorso, che prende struttura nel caput-mortuum soggettivo del prender parte al discorso. "Se il bilancio scientifico resta dunque piuttosto esile, forse non è inopportuno invitare la psicoanalisi a lavorare su questa inibizione. Salvatore, issati sa solo fuori dal buco".
Sarebbe curioso vedere nell'issarsi fuori dal buco il prodotto della contemporaneità delle aule: Un sapere che non sa sapersi, un sapere che svia dal buco, dal buco nel sapere, per irradiare degli apriori che conchiudono il soggetto.
Nonostante il vero partecipi dello standard - in quanto partecipa del discorso - non si limita allo standard ponendosì aldilà.
Dr. Pietro Grossi
Cit. J. Lacan, Messa in discussione dello psicoanalista.
Opera: R. Rauschenberg, Untitled (Hoarfrost), 1975.

"Questa valutazione, fondata sul metodo scientifico, sembra più adeguata a essere applicata a situazioni che di fatto po...
02/08/2025

"Questa valutazione, fondata sul metodo scientifico, sembra più adeguata a essere applicata a situazioni che di fatto possono essere definite e alle quali male si adeguano quelle umane"
Queste le parole scritte dalla Dott.ssa Storti per dire qualcosa sulle pratiche di, sedicenti, valutazioni scientifiche di una molteplicità di facoltà, abilità, competenze, skills, che riguardano l'essere umano.
Forse l'elemento da sottolineare è come tutte queste valutazioni partano da un punto: l'a-priori. Chi lo struttura l'a-priori? chi ne deterrebbe la verità assoluta e "incontrovertibile" di quali siano le modalità 'giuste' di essere genitore, di essere in relazione all'altro, di essere nel mondo?
Ciò ha chiaramente dei riverberi su più versanti: politico, sociale, giuridico, soggettivo, istituzionale.
Ciò ha ricadute anche in ambito universitario dove sovente, nelle facoltà di psicologia, il baluardo millantato è quello di una presunta scientificità. La domanda è: La scienza è apertura alla conoscenza - ricordo che la sua etimologia implica esattamente ciò - o è conoscenza a condizione di chiudere gli occhi su tutto ciò che eccede gli a-priori?
Dr. Pietro Grossi
Cit: L. Storti, Quando la psicoanalisi scende dal lettino.
Opera: V. Kandiskij, Bleu de ciel, 1940.

"Possono giungere, per esempio, nella misura in cui l'interrogativo, prendendo consistenza, opera una prima velatura, un...
31/07/2025

"Possono giungere, per esempio, nella misura in cui l'interrogativo, prendendo consistenza, opera una prima velatura, una prima messa in forma della sofferenza.
Costituendosi come luogo di una questione soggettiva e quindi di una verità sul proprio desiderio da decifrare, il sintomo esce dalla solitudine e diventa in maniera più o meno marcata, il punto di innesto di un sapere da ricercare, assume la forma di un oggetto da indagare e non soltanto da allontanare."
L'oggetto di "possono giungere" sono gli effetti terapeutici. In psicoanalisi il sintomo non è, sempre, qualcosa da debellare, da mettere alla porta, da eliminare dacché è un elemento che costituisce il soggetto stesso e altresì sovente la stampella stessa.
Per cui, la psicoanalisi, differentemente dalle altre terapeutiche, anzitutto punta a far in modo che il sintomo - causa di sofferenza - venga messo in questione dal soggetto, che egli stesso giunga a trovarsi implicato nel sintomo - rettifica soggettiva - venga interrelato a ciò che costituiscono le sue trame simboliche e che da lì venga messo a distanza perché possa assumere il volto di un enigma da decifrare circa il proprio essere soggettivo e singolare di desiderio. È solamente qui che il sintomo può assumere non più il volto della sofferenza ma un volto altro.
Potremmo concludere con il seguente interrogativo: Nonostante l'effetto mortifero del sintomo, nonostante il suo effetto sovente devastante sul soggetto, nonostante la sofferenza causata dal sintomo, qual è la sua funzione? in cosa mi implica in quanto soggetto?
Dr. Pietro Grossi
Cit: M. Termini, La parola e l'inconscio: il colloquio e il suo orientamento clinico.
Opera: M. Chagall, Il Violinista, 1912-13.

Respinto: Re-spinto è legato alla sua radice etimologica implicante una ripetizione della posizione di partenza, un mand...
30/07/2025

Respinto: Re-spinto è legato alla sua radice etimologica implicante una ripetizione della posizione di partenza, un mandar indietro, un cacciare.
L'epoca della scienza, l'epoca dello scientismo è precisamente così che dà il benservito al soggetto.
Soggetto: è, precisamente, ciò che nonostante le designazioni sociali, nonostante i punti di definizione dell'individuo da parte dell'Altro sociale, resiste, è ciò che apporta l'alterità a ciò di cui l'Altro sociale dispone per designarlo. Il soggetto è, per dirla in altri termini, ciò che buca l'Altro, ciò che può introdurre il nuovo.
Università: Luogo, supposto detenere un sapere, ove il soggetto viene ri-preso all'interno delle maglie del suo discorso. Potremmo dire essere il luogo di un potenziale soggetto barzotto, un soggetto sì alienato ma non interamente se-parato. È il luogo in cui è operativo un sembiante di sapere all'interno del quale non c'è posto per il so-ggetto. Quest'ultimo rientra a condizione di essere assoggettato al sembiante del sapere, al sembiante di un'idea poiché quest'ultima ha spazio solo nella condizione in cui sia sovrascritta a ciò di cui bisogna si sia oggetto.
Respinto: Elemento attraverso cui il discorso universitario non reputa idoneo il soggetto in quanto non subornato al loro sembiante di sapere.
Bisogna, in quanto cacciati, che si possa cacciare altrove.
Dr. Pietro Grossi.
Opera: J. Po***ck, La donna luna, 1942.

Ebbene quello trattato è un punto che non ho mai direttamente toccato, per ritrosia, timore, paura di non dispiegarlo ne...
28/07/2025

Ebbene quello trattato è un punto che non ho mai direttamente toccato, per ritrosia, timore, paura di non dispiegarlo nel modo migliore, nei miei scritti. È un punto cruciale nella clinica e con cui ci confrontiamo quotidianamente e di cui Lacan se ne avvide nel seminario VII dedicato all'"etica della psicoanalisi".
Nel suddetto seminario Lacan isola un elemento - determinante un cambio di rotta nella modalità di procedere nella clinica - ossia das Ding. È stato tradotto in Italiano come 'la Cosa'.
Cos'è? "è precisamente, e logicamente, nel punto o nel momento che resiste all'integrazione significante assoluta dell'essere parlante, nel punto in cui mancano il significante della ragione e quello della giustificazione, quindi nel momento di una pura volontà senza ragione, di una volontà pulsionale, che questo essere non si riduce a una cura meccanica significante e a un determinismo. Quindi in questo stesso punto in cui non è determinato che è responsabile di quello che fa, responsabile dei suoi atti, con il paradosso che il luogo della responsabilità del soggetto è lo stesso di questa volontà che sfugge alla sua soggettivazione."
Das Ding è esattamente ciò che sfugge al pre-figurato e pre-figurabile, è ciò che sfugge alla simbolizzazione, è ciò che sfugge al bene e al male, ciò che sfugge al piacere e dispiacere, è ciò che tocca l'indeterminato. ed è esattamente questo che implica la responsabilità soggettiva, quel punto d'indeterminato soggettivo chiama il soggetto a rispondervi in quanto ci abita. Non si è mai giustificati, in nessuna situazione, di alcun atto.
Dr. Pietro Grossi
Cit: A. Zenoni, l'Altra pratica clinica.
Opera: C. Parmiggiani, Senza titolo, 2015, ferro (àncora) e vetro.

"Il paradosso che vuole che meno ci si occupa della causa e più ci si occupa del rimedio, è la conseguenza della pressio...
25/07/2025

"Il paradosso che vuole che meno ci si occupa della causa e più ci si occupa del rimedio, è la conseguenza della pressione dell'imperativo che caratterizza lo sviluppo contemporaneo della civiltà, come nota J.A. Miller in Le neveu de Lacan. Già dai tempi di Baudelaire era emerso che il criterio dominante, il dio dei tempi moderni, sarebbe stato quello dell'. Di ogni cosa ci si sarebbe chiesti: a che serve? E non indirettamente, per il futuro, ma subito, senza attardarsi in vane considerazioni teoriche."
Denota, la citazione di Alfredo Zenoni, uno dei punti su cui il contemporaneo fa breccia nella mancanza che caratterizza l'essere parlante: tutto e subito. Non c'è dilazione, non c'è spazio e tempo per capire o comprendere alcunché. Si presenta un sintomo? Si permette di fare il saltimbanco a nostre spese? Ebbene bisogna che venga eradicato, subito. Per cui non ci si interroga sulla propria posizione e quali rapporti essa ha con il sintomo ma bisogna che ci sia il mezzo che risolva immediatamente ciò che assume il nome di problema, ciò che fa sintomo. A che serve? Come se qualsiasi cosa bisogna che faccia da servo a qualcos'altro, come se ogni cosa fosse servo dell'essere parlante. L'utilità indiretta, di un lavoro soggettivo, orientato dalla psicoanalisi, punta precipuamente a raggiungere un piccolo elemento: riuscire a vivere, magari con un pizzico di serenità.
Dr. Pietro Grossi
Cit: A. Zenoni, l'Altra pratica clinica.
Opera: E. Hopper, Room in New York, 1932.

"In nome di cosa spingere il soggetto verso un alloggio indipendente, un lavoro in buona e debita forma, una relazione a...
20/07/2025

"In nome di cosa spingere il soggetto verso un alloggio indipendente, un lavoro in buona e debita forma, una relazione amorosa - o, al contrario, in nome di cosa impedirglielo, se lui prende in considerazione la cosa - se non in nome di una concezione della psicosi in termini di regressione o di blocco sulla scala che porta all'età adulta, all'autonomia, alla maturità, in breve all'edipo?"
La ripresa della de quo citazione di Alfredo Zenoni sottolinea un elemento che, in filigrana, fa emergere l'etica del lavoro in psicoanalisi, in istituzione e non, imperniata su un punto: il godimento soggettivo declinato nelle diverse strutture.
Possiamo altresì sottolineare un punto, potenzialmente desumibile dalla citazione, l'analista opera a partire dall'edipo sapendo quanto esso sia uno dei sembianti.
Dr. Pietro Grossi
Cit: Zenoni A., L'altra pratica clinica psicoanalisi e istituzione terapeutica.
Opera: Parmiggiani C., Teatro dell'arte e della guerra, 2006.

C'è un punto nella penna di Sartre che desta interesse: la possibilità. Non la possibilità di... bensì la possibilità! D...
19/04/2025

C'è un punto nella penna di Sartre che desta interesse: la possibilità. Non la possibilità di... bensì la possibilità!
Da diversi decenni, potrei dire qualche secolo, il punto dell'essere parlante è: riuscire finalmente ad avere l'Altro dell'Altro, avere la verità. Fintantoché si punta a ridurre l'essere a delle leggi, siano esse di qualsiasi disciplina, si avrà in mano sì una verità, ma... di sembiante. "Così la storia esplicativa: mira a stabilire, in base a un esempio, una legge psicologica, una legge o, come dice Hegel, l'immagine serena del mutamento. E il mutamento stesso, cioè l'aspetto individuale dell'aneddoto, non è forse un apparenza? Nella misura in cui lo si esplica si riduce l'effetto intero alla causa intera, l'inopinato al preveduto, il nuovo al vecchio. Il narratore opera sull'avvenimento umano quel lavoro che, secondo il Meyerson, lo scienziato del XIX secolo ha operato sul fatto scientifico: riduce il diverso all'identico."
Dr. Pietro Grossi
Cit: Sartre J. P., Che cos'è la letteratura?, P. cercasi AI.

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Reggio Di Calabria
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