09/09/2024
- Boqueria: vorrei ma non posso, parte 1 -
Qualche giorno fa ero a Barcellona e non potevo non andare al famoso mercato.
Spoiler, non mi ha fatto impazzire.
Giornata piovosa, e a dispetto di quello che immaginavo, la boqueria di mattina, ma neanche così tanto presto, era praticamente deserta.
Inizio a girare tra i corridoi, entusiasmo e aspettative a mille, scatto qualche foto e mi lascio trasportare dalla calma inaspettata che c'è.
Avevo già un mio elenco di cose che volevo portarmi a casa, ma il bello di questi posti è a mio avviso la capacità di ispirarti e sorprenderti.
Rimango stupito dal settore pesce e crostacei, una varietà e una qualità assurda, fresco che quasi si muoveva ancora.
Anche la frutta e verdura non sembrano male, ma in quantità nettamente inferiori rispetto a tutto il resto.
Rimango stupito da uno stand nell'angolo in fondo, forse nella posizione più sfigatina di tutte, che vendeva cose incredibili, tutti i funghi che vedrete nelle prossime, fiori di zucchina freschissimi, agrumi particolari come la mano di Buddha.
Passa qualche ora e i corridoi iniziano a riempirsi, la calma si è ormai trasformata in un continuo "Hola! Hola! Hola!", tentativo dei commessi di attirare la tua attenzione per vendere, ma alla lunga un po' eccessivo.
Tutti i bancali che inizialmente erano vuoti, si sono ormai trasformati in enormi vassoi di cibo già pronto, preparati in quantità industriale, in attesa di essere fagocitati dal turista medio.
Il problema è che la qualità ne risente parecchio, ho assaggiato sia un cono di crocchette varie, che un empanadas, riscaldate al microonde, e vi lascio immaginare la gomma in bocca, non mi sono piaciute.
Al contrario invece il cibo espresso preparato davanti a te, nel mio caso una paella, è stata veramente gustosa.
Mi domando però, dov'è la sostenibilità nel preparare così tanto cibo? Tutto l'invenduto della giornata che fine fa?
Fun fact, ho apprezzato molto di piu un altro mercato a Barcellona (Sant Antoni), più piccolo ma senza le decine di stand di cibo già pronto.
Io adoro i mercati, ma cara Boqueria sei un po' un vorrei ma non posso.