Dott.ssa Anna Scaglione, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

  • Casa
  • Italia
  • Rende
  • Dott.ssa Anna Scaglione, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Dott.ssa Anna Scaglione, psicoterapeuta cognitivo comportamentale Fai una cosa per volta.

La malattia mentale è un concetto strano. Etichettata come tabù, avvolta nel sospetto, nella diffidenza e nella paura. È...
10/10/2025

La malattia mentale è un concetto strano. Etichettata come tabù, avvolta nel sospetto, nella diffidenza e nella paura. È una sofferenza minimizzata, ridicolizzata o sottovalutata.
​Se il dolore è visibile — una ferita, una frattura, qualcosa di "socialmente riconosciuto" — allora esiste. Scatta l'ondata di empatia e compassione. Ma se il dolore è interiore, invisibile, diventa per i più "finto" o, nel migliore dei casi, sottovalutato.
​Questo dolore invisibile ha spinto troppe persone a contemplare la rinuncia alla vita. Molti pazienti convivono con questa lotta silenziosa, con la sensazione di non essere più integri, ma divisi in tanti pezzi, ognuno dei quali soffre in modo diverso e chiede cose diverse, e vorresti un modo per zittirli quei pensieri, quella falsa verità dell'essere inadatti a vivere.
​Oggi, è la Giornata Mondiale della Salute Mentale, e tutti ne parlano, tutti a professare compassione e rispetto, domani tornerà la paura, il senso di inadeguatezza e, per molti, l'impossibilità di accedere a cure di cui hanno diritto.
Domani tornerà la paura, paura del giudizio, degli sguardi, delle battute che addolorano, feriscono e oscurano quel dolore e allora qualcuno "sceglierà" di scomparire in un silenzio che fa rumore solo una volta l'anno.
E allora sapete che c'è?
Che a me non interessa che si parli di salute mentale una volta l'anno. Io vorrei rispetto per quel dolore invisibile, ammirazione oer chi sceglie di iniziare un percorso psicoterapico. Non è un segno di debolezza; è un atto di coraggio. È l'eroismo di chi decide di restare e ricostruire i propri pezzi, non solo il 10 ottobre, non una volta l'anno
Anna

08/10/2025

Cantare non è un esercizio di perfezione, ma di autenticità emotiva.
Quando si canta si incontrano note stonate, un respiro affannoso, un'esitazione nel timbro. Queste imperfezioni sono la tua impronta digitale emotiva. Ti costringono ad accettare che l'essere umano è intrinsecamente imperfetto, e che l'espressione più vera deriva proprio da questa fragilità. Non cerco il 100% di precisione; cerco il 100% di me.
Concentrarsi sulla perfezione è un focus sul risultato che genera ansia da prestazione. Cantare in modo coinvolgente, invece, è un focus sul processo — il viaggio emotivo che fai dalla prima all'ultima nota. Ti spinge a restare nel qui e ora, ad assaporare ogni parola e ogni melodia, senza il bisogno di essere già la versione finale e impeccabile.
​Il canto è un atto graduale, una crescita continua che rifiuta la mentalità del "tutto o niente".
Cantare insegna la pazienza emotiva. L'emozione si costruisce nota dopo nota, frase dopo frase.
Il canto è fatto di dinamiche, di sfumature. Non devi essere sempre al massimo volume (100) o in silenzio (0). La vera bellezza e il coinvolgimento stanno nel saper abitare tutte le sfumature intermedie, esprimendo la complessità dei sentimenti che non sono mai solo bianco o nero.
Quando ti permetti di non essere perfetto, disinneschi la paura del giudizio. Cantare è la mia licenza per essere autenticamente imperfetta è l'esercizio più bello per imparare che il valore non risiede nella perfezione, ma nel coraggio di lasciar fluire il tuo stato d'animo, nota dopo nota.

Vi è mai capitato di provare dolore, un dolore che vi appartiene, e il desiderio che qualcuno chieda "come stai?" Solo "...
06/10/2025

Vi è mai capitato di provare dolore, un dolore che vi appartiene, e il desiderio che qualcuno chieda "come stai?"
Solo "come stai?", non "come te lo sei fatta? Quando? Chi è stato?"
I dettagli.. tutti ingordi di dettagli e tu invece hai bisogno solo di qualcuno che ti stia vicino, magari che ti tenga strett* in un abbraccio che sa di casa...
Ma no, tutti vogliono parlare.
Anche quando fingono di ascoltare...lo scopo resta rispondere, mai sentire.. e allora, mi chiedo, che senso ha raccontarlo quel dolore?
Io non lo so dire, non lo so fare..ma lo so sentire...e fa male..


Sono donatrice   dal 1999. Avevo appena compiuto 18 anni. Mio padre era (ed è) un donatore. Lo trovavo un gesto così cor...
01/10/2025

Sono donatrice dal 1999. Avevo appena compiuto 18 anni. Mio padre era (ed è) un donatore. Lo trovavo un gesto così coraggioso! Ero piccola, avevo paura degli aghi ma, in quella stanza, la paura non entrava. C'erano sorrisi, risate, il profumo del caffè sempre pronto e di dolci appena sfornati.
Ho iniziato per imitazione.
Volevo essere coraggiosa come mio padre.
Continuo per scelta perché donare il sangue è donare tempo a chi il tempo viene centellinato. Donare speranza. Donare una parte di te stesso.
​Non aspettare sia un'emergenza: scegli la vita, dona il sangue.

Il problema, non è "definisci bambino", il vero problema è "se questo è un uomo".Anna    ̀unuomo
20/09/2025

Il problema, non è "definisci bambino", il vero problema è "se questo è un uomo".
Anna
̀unuomo

La linea sottile tra dare e perdersi: il potere dei confini Ti sei mai sentito come se ogni "sì" non voluto fosse un mat...
19/09/2025

La linea sottile tra dare e perdersi: il potere dei confini
Ti sei mai sentito come se ogni "sì" non voluto fosse un mattone in meno nella casa della tua identità? Ecco, non sei solo. Il bisogno di piacere, di essere amati, ci spinge a superare quel confine invisibile che separa il nostro spazio da quello degli altri. E quando quella linea viene calpestata troppe volte, ciò che rimane è un vuoto.
I confini non sono muri che ci isolano dagli altri, ma un abbraccio a noi stessi.
Dire "no" a ciò che ti prosciuga è un "sì" al tuo benessere, alla tua energia, alla tua pace interiore. Significa riconoscere il tuo valore, non come un'appendice della vita degli altri, ma come un universo intero, con i suoi bisogni, desideri e limiti.
Quando non mettiamo confini, il risentimento inizia a crescere, lentamente, in silenzio, come una crepa nel vetro. Ogni volta che fai un favore che non vuoi fare, o accetti un impegno che ti pesa, quella crepa si allarga. E alla fine, non è solo la relazione a soffrirne, ma il tuo spirito a frantumarsi.
Mettere confini richiede un coraggio immenso. Significa esporsi alla possibilità che l'altra persona si arrabbi, si offenda, o che tu venga visto come egoista. Ma la vera vulnerabilità non è nel dire sempre di sì; è nel mostrare chi sei veramente, con i tuoi limiti e i tuoi bisogni, confidando che chi ti ama per davvero lo rispetterà.
È ora di smettere di essere la soluzione ai problemi degli altri a discapito della propria serenità.
E per te, qual è l'emozione che spinge a non mettere confini? E quale piccolo passo puoi fare oggi per onorare quella parte di te che ha bisogno di essere protetta?
Anna

12/09/2025

La nostra mente è costantemente in funzione, ma non deve essere una corsa infinita. Dedicate un solo minuto al giorno ad...
02/09/2025

La nostra mente è costantemente in funzione, ma non deve essere una corsa infinita. Dedicate un solo minuto al giorno ad una semplice sessione di mindfulness:
*​Chiudete gli occhi.
*​Respirate lentamente e profondamente.
*​Ascoltate il silenzio dentro di voi.
​Questo non è relax, è un investimento.
La ricerca dimostra che pochi minuti al giorno possono ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e aumentare la creatività.
​Pronti a resettare?
Venite a provare con noi a partire da mercoledì 10 settembre all'FBK in via Panagulis a Rende dalle 20.45.
Non mancate! Vi aspettiamo!

La foto del post dovrebbe indicare i comportamenti che, se messi in atto, diventavano pretesto per un ricovero coatto ne...
29/08/2025

La foto del post dovrebbe indicare i comportamenti che, se messi in atto, diventavano pretesto per un ricovero coatto nel periodo fascista. Io non so se questa foto sia vera, costruita o altro ma, dei 31 sintomi sopra citati, io ne possiedo almeno 20 e, di alcuni, vado addirittura fiera.
Ora, scherzi a parte, questi sintomi non sono solo l'etichetta di una malattia, ma l'espressione di una vita, di un'anima. Donne spezzate, la cui voce è stata ridotta al silenzio e la loro vivacità repressa, solo perché non erano conformi a un modello.
Eppure, il fantasma di quel "Diario Clinico" non è scomparso.
Oggi, le sbarre non sono più quelle di un manicomio, ma quelle invisibili e insidiose della stigmatizzazione sociale. Le donne che osano rompere gli schemi (e questo vale anche per gli uomini, ma senza falsa politically correct, il discorso si addice di più a noi donne) sono ancora etichettate: la manager ambiziosa è "aggressiva, manipolativa e, chissà chi si è portata a letto", la donna che abbraccia la sua sensualità è "provocatrice, seduttrice, poco di buono", la voce che si alza per la giustizia è "isterica".
Nonostante i progressi, il nostro mondo continua a giudicare e a limitare la libertà femminile.
Ci vuole consapevolezza per non dimenticare, coraggio per lottare e la speranza di un futuro in cui ogni donna possa essere semplicemente se stessa.
Anna

La vita è il battito del cuore nel petto del tempo, la carezza del vento che sussurra il tuo nome, un viaggio meraviglio...
21/08/2025

La vita è il battito del cuore nel petto del tempo, la carezza del vento che sussurra il tuo nome, un viaggio meraviglioso che vale la pena vivere, attimo dopo attimo.
E per te cos'è la vita?

Oggi è il mio compleanno e,  vorrei invitarvi a fare un piccolo regalo a voi stessi: un momento di riflessione.La vita è...
12/08/2025

Oggi è il mio compleanno e, vorrei invitarvi a fare un piccolo regalo a voi stessi: un momento di riflessione.
La vita è un dono prezioso, un'avventura da vivere fino in fondo. A volte ce ne dimentichiamo, presi dalla frenesia quotidiana. Ma ogni giorno è un'opportunità, una pagina bianca su cui scrivere una nuova storia.
Il viaggio, in ogni sua forma, ci apre la mente e ci arricchisce. Non parlo solo di destinazioni lontane, ma anche di esplorare un nuovo quartiere, leggere un libro che ci porta altrove o semplicemente ascoltare una storia diversa dalla nostra. Ogni esperienza è un passo in avanti, un modo per scoprire qualcosa in più sul mondo e su noi stessi.
Quindi, ho io un augurio per tutti voi: non smettete mai di viaggiare. Viaggiate con la mente e con il cuore, siate curiosi, aperti e pronti ad accogliere le possibilità che ogni nuovo giorno vi offre.
Grazie a tutti per gli auguri, ma soprattutto grazie di far parte del mio viaggio.
̀

Nel susseguirsi dei giorni, è facile dimenticare che il bene più prezioso è il nostro tempo. Spesso lo dedichiamo agli a...
08/08/2025

Nel susseguirsi dei giorni, è facile dimenticare che il bene più prezioso è il nostro tempo. Spesso lo dedichiamo agli altri, al lavoro, alle scadenze, lasciando poco spazio per noi stessi.
Allora, oggi, voglio farvi un augurio, un piccolo promemoria per dirvi che abbiamo il diritto e il dovere di prenderci cura di noi. Smettere di rincorrere il tempo e iniziare a viverlo. Concediamoci una pausa, un'ora di silenzio, un weekend in solitudine o un'intera settimana di ferie.
Non è egoismo, è necessità. È l'opportunità di riconnetterci con la persona che spesso dimentichiamo di essere, quella che ha bisogni, sogni e passioni che aspettano solo di essere riscoperti.
Spero che ciascuno di noi possa trovare il coraggio di staccare la spina. Sentire il sole sulla pelle, leggere un libro senza fretta, ridere con chi amiamo senza guardare l'orologio.
Che il tempo sia finalmente nostro. Ce lo meritamo...
Anna
̀

Indirizzo

Via Verdi, 192
Rende
87036

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Anna Scaglione, psicoterapeuta cognitivo comportamentale pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram