29/03/2025
IL TRIANGOLO DELL’INSTABILITÀ: quando il dolore lombare è solo la punta dell’iceberg!
In questa immagine vediamo uno dei punti più complessi e sottovalutati del corpo umano: la regione lombo-pelvica, dove muscoli, ossa e legamenti devono danzare in perfetta armonia.
Se anche uno solo di questi elementi perde ritmo, il risultato è sempre lo stesso: dolore, disfunzione, compensi e… frustrazione.
Chi sono i protagonisti?
Quadrato dei lombi: il muscolo che “tira su il bacino” quando hai una gamba apparentemente più corta (ma non lo è). Spesso iperattivo in chi ha instabilità pelvica.
Grande psoas: il muscolo più “citato e frainteso” del corpo. Origina dalla colonna e si inserisce sul femore. Se contratto, può creare iperlordosi, compressione lombare e perfino ansia… sì, hai letto bene.
Iliaco: lavora con il grande psoas, ma origina dal bacino. Quando non lavora bene, il grande psoas compensa… ed è lì che iniziano i guai.
Legamenti sacroiliaci e ileolombari: sono i “cordoni di sicurezza” che stabilizzano l’interfaccia tra colonna e bacino. Se l’area è instabile, iniziano micro-movimenti che il tuo corpo interpreta come una minaccia strutturale.
Ed ecco il colpo di scena che ti lascerà a bocca aperta.
Un’alterazione di equilibrio tra questi elementi può simulare ernia, infiammazione del nervo sciatico, lombalgia cronica e… anche disturbi digestivi o genitali.
Hai capito bene: non è sempre la colonna, non è sempre il disco. Direi quasi mai, cioè, non lo dico io, lo dice la scienza.
E allora che si fa?
Si cambia prospettiva.
Non trattare il dolore, ma il motivo per cui quel dolore si accende. Valutare la stabilità articolare, il controllo neuromuscolare e le sinergie miofasciali. Rieducare il corpo a sopportare e gestire il carico, invece che evitarlo.
La verità sconvolgente?
Il tuo bacino è una centralina di controllo neurologico e biomeccanico. Se non lo stabilizzi tu.. ci penseranno muscoli rigidi, posture sbagliate e dolori cronici. E loro non sono mai delicati come un fisioterapista.
Scegli da che parte stare. Conoscere è il primo atto terapeutico. Il secondo è rieducare il sistema, non solo allungare un muscolo durante una seduta fisioterapica o in palestra. 🫡
Per i curiosi, un articolo che esplora un nuovo approccio sul dolore lombosacrale cronico.
https://educarefisio.com/2017/03/03/fisioterapia-per-dolore-lombosacrale-cronico/