23/06/2025
In diverse mi avete chiesto un parere sul libro che ho mostro nelle storie e quindi eccomi qui ❤️
Il libro è "SCOPRITI. Perché le battaglie femministe iniziano tutte dal corpo" di Giulia Zollino.
Al momento ho finito il primo capitolo dedicato alla Bellezza.
Ammetto che se lo avessi avuto tra le mani qualche anno fa, in età adolescenziale, probabilemente mi ci sarei ritrovata al 100%, ad oggi affronto l'argomento bellezza/corpo/giudizio/società/politica sotto uno sguardo diverso...
In età adolescenziale ero molto attiva in ambito femminista, e nel mio piccolo mi battevo molto su diverse tematiche, una sicuramente era quella della pubblicità sottointesa e subdola del raggiungimento della "perfezione"...
Il classico slogan "sei pronta alla prova costume?" mi faceva imbestialire. Non solo scateva in me un senso di inaduatezza, ma mi proponeva una figura femminile inarrivabile.
Ad oggi però mi domando:
Quanto potere voglio dare a ciò che mi circonda?
Cioè, quanto un pensiero è realmente mio (una mia esigenza/un mio desiderio) o quanto è scatenato da un commento ricevuto/una pubblicità?
È vero che molti automatismi ci nascono da commenti e situazioni vissute fin da piccole. È vero che la pubblicità è subdola ed è vero che la società in cui viviamo lo è peggio...
Ma forse la vera lotta da fare è quella dentro di noi, e non quella verso l'esterno.
È un pensiero che sto accogliendo da anni e non mi sono mai sentita meglio di così. Ogni scelta da fare la prendo se mi rispecchia e se mi va, giorno per giorno. Ma soprattutto ho lavorato tantissimo sull'autogiudizio (ovviamente c'è ancora tanto da migliore), sul giudizio e sul pregiudizio.
La voglia di mettermi un tacco a spillo e truccarmi con tanto di rossetto rosso, non significa indossare una maschera e non stare bene con me stessa.
Così come non depilarsi e non truccarsi, non significa trascuratezza.
(ovvio che bisogna essere sincere con sé stesse e lavorare sulle proprie emozioni)
Ho trovato quindi il capitolo sulla bellezza un po' semplicistico, categorizzante e giudicante nonostante l'obiettivo fosse l'opposto.
Tuttavia è scritto in prima persona, raccontando un'esperienza personale e quindi è corretto che ci sia una transizione, a volte anche estrema di alcuni concetti ♥️