Rispondere ai bisogni sociali è il miglior modo di fare politica

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Rispondere ai bisogni sociali è il miglior modo di fare politica Balsamà Salvatore

23/02/2025
11/02/2025

Parlano di noi! Grazie al Il Giorno e ad Alessandra Guanzani per il bellissimo articolo uscito oggi, che racconta di AllegroModerato con un affondo su Tutta un'altra Musica, il nostro progetto di orchestra inclusiva nei reparti di pediatria, sostenuto da Fondazione Alia Falck (grazie!)

14/12/2024

🖤🖤🖤

23/10/2024

Ero un figlio a cui non piaceva vivere nella casa del padre, per le costanti “lamentele” da parte sua. Mi diceva sempre:
“Spegni il ventilatore se non lo usi”
“La TV è accesa nella stanza dove non c'è nessuno. Spegnila!”
“Chiudi la porta”
“Non sprecare tanto l'acqua”

A me non piaceva che mio padre mi disturbasse con queste piccole cose.

Un giorno ricevetti un invito per un colloquio di lavoro. Pensai :”Appena avrò il lavoro, lascerò questa città. Non ascolterò più un'altra lamentela di mio padre.”

Mentre uscivo per il colloquio, papà mi diede un consiglio: “Rispondi alle domande che ti vengono fatte senza esitazione. Anche se non conosci la risposta, parla con sicurezza”

Mi ha dato più soldi di quanto ne avessi davvero bisogno per affrontare il viaggio.

Arrivato sul luogo del colloquio ho notato che non c'erano guardie alla porta.
La porta era aperta verso l'esterno, probabilmente era un fastidio per le persone che passavano o entravano.
Quindi, ricordando le parole di mio padre, chiusi la porta ed entrai in ufficio.

Da entrambi i lati del sentiero vedevo dei bellissimi fiori, ma il giardiniere aveva lasciato la chiusura aperta e l'acqua nel tubo continuava a scorrere e l'acqua traboccava sulla strada. Quindi sollevai il tubo, e lo misi vicino alle altre piante che ne avevano bisogno.
Non c'era nessuno nella zona ricevimento, però c'era un cartello che diceva che il colloquio sarebbe stato al primo piano.
Salii lentamente le scale, la luce era ancora accesa pur essendo le 10 del mattino, probabilmente dalla sera prima.
Allora mi ricordai delle parole di mio padre:
“Perché esci dalla stanza senza spegnere la luce?” Mi sembrava di sentirlo anche adesso. Anche se mi sentivo a disagio da questo pensiero ho cercato l'interruttore e ho spento la luce.
Sopra, in una grande sala, vidi alcune persone sedute che aspettavano il loro turno. Guardando il numero di persone presenti mi chiesi se avevo qualche possibilità di ottenere quel lavoro.
Entrai nel corridoio con un po' di nervi e calpestai lo zerbino con la scritta “Benvenuto”, posizionato vicino alla porta, e mi accorsi che era capovolto. Quindi lo raddrizzai con una certa irritazione.
Le abitudini sono difficili da dimenticare.
Vidi che nelle fila davanti c'erano molte persone ammassate in attesa, mentre le file posteriori erano vuote e diversi ventilatori funzionavano insieme a questi sedili.
Sentii di nuovo la voce di mio padre: “Perché i ventilatori sono collegati nella zona dove non c'è nessuno?”
Quindi spensi i ventilatori che non erano necessari e mi sedetti su una delle sedie vuote. Vedevo molti uomini entrare nella stanza dei colloqui e uscire immediatamente da un'altra porta.
Quindi non c'era modo di indovinare cosa potessero chiedere durante il colloquio.
Quando arrivò il mio turno, mi fermai davanti all'intervistatore con qualche preoccupazione. Lui prese i suoi documenti e senza guardare, mi chiese: “Quando puoi iniziare a lavorare?”

Io pensai: “Sarà una domanda capziosa quella che si sta facendo nel colloquio o è vero che mi stanno offrendo il lavoro?”

- “A cosa stai pensando?” ,- mi chiese il capo.
- non facciamo domande a nessuno qui, perché crediamo che attraverso di esse non possiamo valutare le capacità di qualcuno. Quindi il nostro test è valutare l'atteggiamento della persona.
Abbiamo eseguito alcuni test basati sul comportamento dei candidati e li abbiamo osservati tutti attraverso le nostre telecamere. Nessuno di quelli che sono venuti qui oggi ha fatto nulla per aggiustare la porta, il tubo, lo zerbino di benvenuto, spegnere i ventilatori o le luci che funzionavano inutilmente. Sei stato l'unico a farlo, così abbiamo deciso di selezionarti per il lavoro, -mi disse-.
Mi ero sempre infastidito degli insegnamenti disciplina di mio padre, ma dopo quel momento capii che solo grazie a questo avevo ottenuto il mio primo lavoro.
Il mio fastidio e la mia rabbia verso mio padre erano completamente scomparsi, poi decisi che avrei portato anche mio padre al lavoro e sarei tornato a casa felice.

Tutto quello che i nostri genitori ci dicono è solo per il nostro bene, augurandoci un futuro luminoso!

Per diventare un essere umano di valore, dobbiamo accettare rimproveri, correzioni e guida, che eliminino le cattive abitudini e i comportamenti. Questo è quello che fanno i nostri padri quando ci educano.

Nostro padre è il nostro maestro quando abbiamo cinque anni; un “cattivo” quando abbiamo circa vent'anni e una guida per tutta la vita.

È inutile ferire i tuoi genitori quando sono vivi e dispiacersi quando se ne vanno.

Trattali sempre bene.

Repost da Mundo Extraordinário

Una domenica speciale
22/10/2024

Una domenica speciale

“Si stanno per accendere i riflettori al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano: domenica 15 settembre alle ore 17.30 All...
12/09/2024

“Si stanno per accendere i riflettori al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano: domenica 15 settembre alle ore 17.30 AllegroModerato e The Music Man Project, due progetti che da anni sviluppano percorsi di formazione musicale per ragazzi e adulti con disabilità in Italia e nel Regno Unito, daranno vita a Music is Magic in Milan, un grande spettacolo dal profondo valore musicale e sociale patrocinato dal Comune di Milano. Special guest dell’evento sarà il cantante Elio.AllegroModerato, cooperativa sociale milanese, e l’inglese The Music Man Project si incontreranno per la prima volta in Italia, spinte da una missione comune che da anni le vede promuovere un instancabile lavoro di formazione musicale, organizzando nelle proprie sedi corsi e percorsi per avvicinare persone con disabilità fisiche e psichiche alla musica e alle performance dal vivo.

Il ricavato dell’evento sarà devoluto alle due realtà per continuare a finanziare attività e progetti musicali supportando così i sogni di centinaia di ragazzi che trovano nella musica una forma di comunicazione e di rapporto con gli altri. Luca Baldan, vicepresidente di AllegroModerato, ha commentato: “Con 13 anni di attività alle spalle, o meglio sui palcoscenici, siamo profondamente orgogliosi di calcare quello del Teatro Lirico di Milano, uno dei simboli dello spettacolo milanese insieme agli amici inglesi di The Music Man Project. Il lavoro dietro le quinte è tanto, ma siamo emozionati e pronti a raccontare, attraverso le note, le storie delle due realtà fatte di passione, studio e di ragazzi meravigliosi che trovano nella musica un amplificatore delle loro voci non sempre ascoltate da tutti”.

Con La sensibilità dell'anima – Mi è appena stato conferito un riconoscimento in quanto uno dei suoi fan emergenti! 🎉
31/08/2024

Con La sensibilità dell'anima – Mi è appena stato conferito un riconoscimento in quanto uno dei suoi fan emergenti! 🎉

26/08/2024
26/08/2024

«Avevo perso i miei genitori da ragazzo e all’età di nove anni ero stato mandato in un orfanotrofio vicino a Londra.
Sembrava una prigione. Dovevamo lavorare 14 ore
al giorno, in giardino, in cucina, nelle stalle, nei campi.
Così tutti i giorni.
C’era un solo giorno di festa:
il giorno di Natale.
L’unico giorno in cui ogni ragazzo riceveva un regalo: un’arancia. Niente dolci.
Niente giocattoli.
Per di più l’arancia veniva data
solo a chi non aveva fatto nulla di male durante l’anno ed era sempre stato obbediente.
Questa arancia a Natale rappresentava il desiderio dell’anno intero.
Ricordo il mio primo Natale all’orfanotrofio.
Ero tristissimo.
Mentre gli altri ragazzi passavano 8accanto al direttore dell’orfanotrofio e tutti ricevevano la loro arancia, io dovevo stare in un angolo del dormitorio.
Questa era la mia punizione per
aver voluto scappare dall’orfanotrofio, un giorno
d’estate.
Finita la distribuzione dei regali, gli altri ragazzi andarono a giocare in cortile.
Io dovevo stare in dormitorio tutto il giorno. Piangevo e mi vergognavo. Mi ero messo una coperta fin sulla testa e stavo rannicchiato là sotto.
Dopo un po’ sentii dei passi nella stanza.Una mano tirò via la coperta. Guardai. Un ragazzino di
nome William stava in piedi davanti al mio letto,
aveva un’arancia nella mano destra e me la tendeva
sorridendo. Non capivo. Le arance erano contate,
da dove poteva essere arrivata un’arancia in più?
Guardai William e il frutto e improvvisamente
mi resi conto che l’arancia era già stata sbucciata e, guardando più da vicino, tutto mi divenne chiaro.
Sapevo che dovevo stringere bene quell’aranciaperché non si aprisse.
Che cosa era successo?
Dieci ragazzi si erano riuniti in cortile e avevano deciso che anch’io dovevo avere la mia arancia per Natale.
Ognuno di essi aveva tolto uno spicchio dalla sua arancia e i dieci spicchi erano stati accuratamente messi insieme per creare una nuova,
rotonda e delicata arancia.
Quell’arancia è stato il più bel regalo di Natale della mia vita.
Mi ha insegnato quanto
può essere confortante
la vera amicizia»

Bruno Ferrero

01/08/2024

A proposito dei "dubbi" su incontri olimpici di boxe, l’International Boxing Association è certa.
Si legge in una nota dell’Iba, giunta al termine di una giornata di polemiche, dai test effettuati sotto la loro supervisione l’algerina Imane Khelif e la taiwanese Lin Yu-ting non hanno le caratteristiche per competere con le atlete donne:
“Gli atleti non sono stati sottoposti ad un esame del testosterone, bensì ad un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono confidenziali. Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambi gli atleti non soddisfacevano i criteri di ammissibilità necessari e si è scoperto che avevano vantaggi competitivi rispetto ad altre concorrenti donne“

Spero che la delegazione Italiana, come hanno già fatto altre delegazioni, rinunci alla partecipazione

08/07/2024

“Una volta raccontai una barzelletta davanti al pubblico. Tutti risero. La raccontai una seconda volta, e solo alcuni risero. Quando la raccontai per la terza volta, nessuno rise.
Se non riesci a ridere e ridere della stessa barzelletta, perché piangi e piangi dello stesso dolore e afflizione? Quindi goditi ogni momento della tua vita.
Niente in questa vita è permanente, nemmeno i nostri problemi.
Mi piace camminare sotto la pioggia perché nessuno può vedere le mie lacrime.
Il giorno più sprecato nella tua vita è il giorno in cui non ridi.”

Charlie Chaplin

16/06/2024

Ringrazio tutti gli amici per gli auguri, sarebbe bello rograziarvi ad uno ad uno… ma siete veramente tanti. GRAZIE

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