Dott.ssa Annalisa Scaffidi - Psicologa Rho

Dott.ssa Annalisa Scaffidi - Psicologa Rho Studio di Psicologia e Psicoterapia a Rho (MI) e a Bareggio (MI)

Le informazioni contenute in questa pagina non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. La visita specialistica rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

02/08/2023

Da Spipedia il lemma ANGOSCIA DI SEPARAZIONE a cura di Giorgio Mattana

https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/angoscia-di-separazione/

L’angoscia di separazione, introdotta per primo da Otto Rank (1924) con il concetto di trauma della nascita, fa riferimento a un evento centrale e caratteristico di ogni relazione, a partire da quella primaria fra madre e bambino. Immerso in una situazione di dipendenza totale dalla madre, il neonato può vivere la separazione da essa come un evento estremamente drammatico, capace di ripercuotersi negativamente sulle future separazioni adulte, e prima ancora sul vissuto di quei processi fondamentali di separazione che sono lo svezzamento, la crescita, l’adolescenza e la maturità. Nel caso di un poco felice superamento delle prime angosce infantili di separazione, anche il vissuto della morte come separazione definitiva sarà difficilmente elaborabile e integrabile nella prospettiva di vita del soggetto. Nell’ambito della revisione della sua prima teoria dell’angoscia, Freud (1926) chiaramente antepone all’angoscia di castrazione legata alla fase fallica e al dramma edipico un’angoscia di separazione che rimanda a fasi evolutive precedenti, e tuttavia in qualche modo già prefigura quelle successive, nella fedeltà a un modello energetico-pulsionale della mente che individuava il vero pericolo e motivo del “segnale d’angoscia” nella scomparsa dell’oggetto in quanto fonte di soddisfacimento pulsionale.
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11/03/2023
Il sintomo è l’indizio di uno stato patologico, un fenomeno soggettivo avvertito dal paziente e che va poi decodificato....
11/03/2023

Il sintomo è l’indizio di uno stato patologico, un fenomeno soggettivo avvertito dal paziente e che va poi decodificato. E’ la manifestazione di un processo sottostante, e si possono distinguere sintomi primari (vicini alla causa) e sintomi secondari (più lontani dalla causa). Il sintomo assume significati diversi a seconda del quadro teorico di riferimento utilizzato nella comprensione del disturbo psichico.

Il sintomo è l’indizio di uno stato patologico, un fenomeno soggettivo avvertito dal paziente e che va poi decodificato. E’ la manifestazione di un processo sottostante, e si possono …

Trovare le parole è magnifico. Trovare la parola giusta è così importante. Le parole sono come cuscini: quando sono disp...
11/03/2023

Trovare le parole è magnifico. Trovare la parola giusta è così importante. Le parole sono come cuscini: quando sono disposte nel modo giusto alleviano il dolore.
James Hillman

Trovare le parole è magnifico. Trovare la parola giusta è così importante. Le parole sono come cuscini: quando sono disposte nel modo giusto alleviano il dolore. James Hillman La psicoterapia è una…

Nella nostra società vengono presentati modelli di persone estroverse, sicure di sè, che sanno imporsi e amano stare al ...
11/03/2023

Nella nostra società vengono presentati modelli di persone estroverse, sicure di sè, che sanno imporsi e amano stare al centro dell’attenzione; vengono valorizzati la capacità di comunicare facilmente e di stare con gli altri, la competitività, la capacità di raggiungere risultati oggettivi, fino ad alcuni estremi in cui si guardano positivamente elementi come tratti di narcisismo, esibizionismo, spavalderia, ed esagerata sicurezza. Viene mandato il messaggio implicito che tali caratteristiche siano associate al successo nella vita e alla realizzazione di sè, anche se non sempre è così.Naturalmente per gli introversi un modello di questo tipo pone delle difficoltà perchè li spinge al tentativo di adattarsi alle richieste dell’ambiente, per potersi sentire normali e accettati, a discapito delle loro particolarità, dei loro tempi e delle loro modalità di sviluppo.

La nostra cultura privilegia un modello estroverso, invece sminuisce i tratti tipici dell’introversione etichettandoli spesso come negativi; è da qui che può generarsi un malessere, un sentirsi fuori posto e poco valorizzati, non perchè le caratteristiche dell’introversione siano negative di fatto. Gli introversi in questo scenario culturale non si sentono a loro agio, tendono ad essere sottovalutati e a sottovalutarsi, poichè le loro capacità si esprimono in modi meno “rumorosi” e meno evidenti, almeno ad uno sguardo superficiale.

  Nella nostra società vengono presentati modelli di persone estroverse, sicure di sè, che sanno imporsi e amano stare al centro dell’attenzione; vengono valorizzati la capacità di comun…

26/02/2023

Masud Khan dice che durante il sonno l'Io può essere messo in allarme dalla minaccia dell'affidamento dell'Es, senza tuttavia esserne troppo disturbato; ciò indica che l'Io è in grado di affrontare il materiale dell' inconscio che si presenta.Perche durante l'esperienza onirica si formi un buon sogno è necessario che l'Io sia capace di tollerare il desiderio( sia in grado di abbandonare il controllo), di evitare un eccessivo influsso del processo primario e di dosare i residui diurni, che l'Io ( aspetto cruciale) sia capace di appagamento narcisistico dal sogno, che ci dia infine una buona capacità di simbolizzare e di fare il lavoro onirico.La Segal afferma che un buon sogno si produce grazie alla raggiunta capacità di Simbolizzazione, di rappresentare cioè l'attività istintuale e di non sostituirla.
Il buon sogno implica, in sintesi, il raggiungimento di un buon funzionamento del preconscio e/o della capacità di simbolizzare, qualità che corrisponde al modello del sogno come appagamento del desiderio come scrive Sigmund Freud nell'Interpretazione dei sogni.

da "il sogno come indicatore del processo analitico"
Ignazio Cannas psicoanalista didatta e presidente Associazione Italiana di Psicoanalisi/A.I.Psi
in "Le voci di dentro" Nicomp editore

L’autostima può essere definita in termini generali come la considerazione che un individuo ha di se stesso; si mantiene...
06/02/2023

L’autostima può essere definita in termini generali come la considerazione che un individuo ha di se stesso; si mantiene costante nel tempo ed è piuttosto difficile cambiarla anche se le prove oggettive smentiscono l’opinione che la persona si è fatta.
I nostri pensieri, le nostre convinzioni, le nostre aspettative condizionano i nostri comportamenti: “siamo ciò che pensiamo”, diventiamo ciò che crediamo di essere.
Siamo continuamente impegnati nell’elaborare valutazioni sul mondo e su noi stessi.
La capacità di valutare ci offre una guida, una mappa per orientarci, rende efficaci i nostri comportamenti, ci serve per sapere cosa è buono e cosa è cattivo, quanto lo è e per quale motivo.

L’autostima può essere definita in termini generali come la considerazione che un individuo ha di se stesso; si mantiene costante nel tempo ed è piuttosto difficile cambiarla anche se le prov…

La descrizione dell’anima di Platone presenta somiglianze con la teoria freudiana della mente, semplificando un po’ poss...
06/02/2023

La descrizione dell’anima di Platone presenta somiglianze con la teoria freudiana della mente, semplificando un po’ possiamo assimilare l’auriga all’Io di Freud che cerca di destreggiarsi tra le pressioni dell’Es e quelle del Super Io, dove la parte irrazionale dell’animo umano (l’Es e il cavallo nero del mito) hanno un grosso ruolo, incidono sulle nostre vite molto più di quanto ci piace pensare. Freud sottolinea quanto l’uomo non sia “padrone in casa propria”, dovendo fare i conti con quelle pulsioni che la mente tende a nascondere, ma che riemergono nei sogni e nei sintomi.

“Si raffiguri l’anima come la potenza d’insieme di una b**a alata e di un auriga. Ora tutti i cavalli degli dèi e i loro aurighi sono buoni e di buona razza, ma quelli degli altri esseri sono…

Una delle caratteristiche fondamentali della vita mentale è la capacità di avere dialoghi interiori; le persone intatti ...
06/02/2023

Una delle caratteristiche fondamentali della vita mentale è la capacità di avere dialoghi interiori; le persone intatti parlano continuamente con se stesse, del loro passato, del loro futuro, rivivono le conversazioni passate e si predispongono al futuro ripensando alle loro esperienze di vita.

I dialoghi interiori svolgono funzioni psicologiche importanti; le persone nel loro pensare, non considerano solo eventi ed informazioni, ma producono anche nuove riflessioni e riorganizzazioni.La rielaborazione attiva delle informazioni può favorire anche una maggiore comprensione di sè. E’ di scarso beneficio, invece, la ruminazione passiva sugli eventi negativi, anzi, in certi casi la ruminazione può indurre stati d’animo depressivi.
Il pensiero interiorizzato occupa una gran parte della nostra vita mentale e può essere molto utile oppure causa di sofferenza a seconda che prenda la via del dialogo interiore o della ruminazione mentale.

Una delle caratteristiche fondamentali della vita mentale è la capacità di avere dialoghi interiori; le persone intatti parlano continuamente con se stesse, del loro passato, del loro futuro, riviv…

21/05/2022

di Raffaele Avico I disturbi dello spettro autistico sono variegati e molteplici. Di per sè il disturbo autistico è un enorme contenitore nosografico entro cui possiamo trovare molteplici aspetti e difficoltà di diverso tipo; un tratto comune, che si declina in modi più o meno intensi, è l’ap...

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