Dott.ssa Simona Longo Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Simona Longo Psicologa Psicoterapeuta Psicologa clinica
Psicoterapeuta sistemica integrata

05/05/2025

𝗟𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗼𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮: 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘁𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗴𝗻𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗻𝗲

“Sii una brava bambina.”

Ce lo siamo sentite ripetere mille volte.
Sii gentile.
Non alzare la voce.
Non dare fastidio.
Fai felici gli altri.
Non arrabbiarti.
Non chiedere troppo.
Non far vedere quanto vali, non far vedere quanto soffri.

Siamo state educate a compiacere, non a scegliere.
A piacere, non a splendere.
A contenere, non a creare.

E così, da adulte, quel copione invisibile si insinua nella vita:
– in ambito lavorativo, ci autosabotiamo o accettiamo ruoli troppo piccoli per noi;
– nelle relazioni, ci adattiamo, anche quando dentro stiamo urlando;
– nella creatività, rimandiamo, ci censuriamo, ci sentiamo “non pronte”.

Il mito della brava bambina è una prigione con sbarre d’oro.
Apparentemente sicura, ma profondamente castrante.
Ci allontana dalla verità del nostro essere, dal nostro fuoco, dalla missione dell’anima.

⛓️Ma da dove nasce tutto questo?
1. Ferite transgenerazionali e paura del giudizio sociale
I nostri genitori hanno spesso trasmesso l’adattamento come forma di protezione. Ci hanno insegnato a essere “buone” per essere amate, non libere per essere felici.
2. Il ruolo dei genitori custodi inconsapevoli dei condizionamenti sociali: la famiglia ha insegnato a reprimersi per sopravvivere in un sistema che non lascia spazio alla verità del femminile.
3. Famiglie disfunzionali e bisogni negati
Quando una bambina cresce regolando l’umore degli adulti, impara a non disturbare.
A diventare invisibile.
A chiamare amore ciò che è controllo.
4. Modelli culturali e religiosi
Le storie che ascoltiamo, i personaggi che ammiriamo, i ruoli che ci vengono assegnati rinforzano lo stesso messaggio: non farti vedere troppo. Non brillare troppo. Non sentire troppo.
5. Premi per chi si adatta, punizioni per chi osa:
Chi compiace viene amata. Chi si ribella viene isolata. Questo condiziona profondamente la nostra libertà di espressione.
6. Assenza di modelli femminili autentici e potenti
Senza rappresentazioni vere del femminile integro, molte donne crescono senza sapere chi sono. E cercano sé stesse in ruoli che non le rappresentano.

🦋Come si spezza questa catena?
1. Ascolta la tua rabbia. È la voce della tua anima che chiede giustizia.
2. Smetti di giustificarti. Non devi scusarti per esistere.
3. Domandati: sto compiacendo o sto scegliendo?
4. Dai voce alla tua parte selvaggia. La creatività è guarigione.
5. Circondati di spazi e persone che ti permettono di essere tutta te stessa.
6. Ricorda: non sei nata per essere educata. Sei nata per essere vera.

🙋🏼‍♀️E tu, in quale parte della tua vita stai ancora cercando di essere una brava bambina?
Scrivilo, sentilo, onoralo. È da lì che si inizia il cammino verso casa.

𝓒𝓵𝓪𝓾𝓭𝓲𝓪 𝓒𝓻𝓲𝓼𝓹𝓸𝓵𝓽𝓲

16/09/2024
09/08/2024

L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA

G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."

La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.

Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.

Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.

Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?

Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.

Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.

Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.

Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.

Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.

Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.

L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.

Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.

Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.

Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.

Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.

Tiziano Cerulli

31/05/2024

È un grande atto d'amore permettere ai bambini di vivere un problema e lasciare loro lo spazio e il tempo perché piano risolvere in autonomia...

22/03/2024

Il desiderio di «voler fare tutto bene» logora la mente e sottrae gioia di vivere. Oggi iniziamo a concederci una PAUSA dai nostri standard, iniziamo a fare un passo indietro: permettiamoci di sbagliare, di essere fuori posto, di lasciarci andare alle sbavature e, nel mentre, impariamo ad accogliere noi stessi e le emozioni che emergono.

Concediamoci, finalmente, del tempo per conoscerci davvero, per guardarci dentro, per guarire le nostre ferite, perché è sempre così: più grandi sono le ferite che ci portiamo dentro, più grande sarà il bisogno di controllo e perfezione che percepiamo fuori!

22/12/2023

"Sir, ha già scritto la lettera a Babbo Natale?"
"Lloyd, Babbo Natale non esiste"
"Ma esiste ciò che gli potrebbe scrivere, sir"
"Questo non vuol dire che a Natale riceverò quello che ho chiesto"
"Non si preoccupi, sir. Per allora il regalo l'avrà già ricevuto"
"E quale sarebbe, Lloyd?"
"Il coraggio di desiderare, sir"
"Portami carta e penna, Lloyd"
"Con molto piacere, sir"

[Di Lloyd, di sir, di lettere e desideri nelle linee di Iris Biasio - NeroVite ]

Indirizzo

Corso Fratelli Cervi
Riccione
47838

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 20:00

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