
14/08/2025
L'invidioso non gode di qualcosa se non del suo tormento senza pace. Non c' è mai un fondo, una sazietà, un appagamento definitivo per l'invidia. Nemmeno la morte dell'invidiato può placare la spinta invidiosa. Perché? Perché l'invidia non è mai invidia «di qualcosa» (di una proprietà o di una qualità particolare dell'invidiato), ma della sua vita, della vitalità della vita dell'altro. Quello che l'invidioso non sopporta è la manifestazione della vita differente dell'altro nella sua forza generativa.
(In collaborazione con Einaudi editore)