Marcello Chiapponi, Fisioterapista

Marcello Chiapponi, Fisioterapista Fisioterapia, fitness e salute in generale Mi occupo di riabilitazione, fitness e di salute in generale.
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Tratto disturbi posturali ma anche disturbi funzionali del metabolismo (digestione lenta, stanchezza, difficoltà del sonno, gonfiori). Sul mio blog L'Altra Riabilitazione, tenuto in collaborazione con la nutrizionista Annalisa Caravaggi, trovate guide e articoli per migliorare tantissimi aspetti della vostra salute,

Sintomi SUBDOLI di SARCOPENIA: non ignorarli!Succede a tutti. A un certo punto, verso i 40-50 anni, il corpo inizia un p...
23/12/2025

Sintomi SUBDOLI di SARCOPENIA: non ignorarli!

Succede a tutti. A un certo punto, verso i 40-50 anni, il corpo inizia un processo silenzioso e subdolo: i muscoli cominciano a ridursi.

Non è una malattia misteriosa: si chiama sarcopenia, letteralmente "povertà di muscolo", ed è un fenomeno assolutamente naturale. Le ricerche ci dicono che si perde circa il 3-8% della massa muscolare ogni 10 anni a partire dai 40.

Ma ecco la cosa interessante: i primi segnali NON sono quelli che ti aspetteresti.

Ecco 5 campanelli d'allarme che potrebbero indicare che i tuoi muscoli stanno perdendo colpi:

1) Fai più fatica a rialzarti dal divano o dalla sedia bassa. Non il dolore articolare, proprio quella sensazione di "spinta insufficiente" delle gambe.

2) Le scale diventano un po' più faticose. Non necessariamente dolorose: semplicemente le gambe "tirano" di più,

3) Hai meno presa nelle mani. I barattoli sono più ostici da aprire, le borse della spesa sembrano più pesanti anche se compri le stesse cose di sempre.

4) Ti stanchi prima nelle attività che facevi senza problemi, ed in generale hai più stanchezza

5) I muscoli appaiono meno "tonici" al tatto, soprattutto braccia e gambe, anche se il peso sulla bilancia è rimasto uguale.

La buona notizia? Questo processo è RALLENTABILISSIMO, e in parte anche reversibile.

Ma c'è un "però" importante.

Camminare, nuotare, andare in bici sono attività fantastiche per il cuore e per il benessere generale.

Però non bastano a contrastare la perdita muscolare.
Il muscolo risponde solo a un tipo specifico di stimolo: quello del rinforzo contro resistenza. In pratica, devi chiedere ai muscoli di fare sforzi progressivi.

Non serve diventare culturisti o passare ore in palestra.

Ma serve un programma strutturato, pensato per chi vuole mantenere (o ricostruire) efficienza muscolare senza rischi.

La differenza tra chi a 60 anni sale le scale senza fiatone e chi a 50 si sente già "arrugginito" sta spesso proprio qui: in quello che si fa (o non si fa) per i muscoli.

Se vuoi iniziare un percorso di rinforzo completo, adatto a qualsiasi livello e abbinabile alle attività che già fai, puoi scaricare GRATUITAMENTE l'anteprima delle mie schede "Total Training".

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23/12/2025

Si possono rinforzare le spalle anche usando i famigerati manubri rosa?

Assolutamente si, ma devi usare l'esercizio giusto per l'obbiettivo giusto!

E se vuoi fare un allenamento super-completo, quindi raggiungere TUTTI gli obbiettivi di un corpo forte e sano...
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Psoas e diaframma: i due muscoli che sanno se sei felice o sotto stressNel tuo corpo ci sono due muscoli che non puoi ve...
22/12/2025

Psoas e diaframma: i due muscoli che sanno se sei felice o sotto stress

Nel tuo corpo ci sono due muscoli che non puoi vedere, non puoi quasi toccare, ma che sanno tutto di te.

Sanno se sei tranquillo o agitato. Se stai digerendo bene o male. Se dormi sereno o ti rigiri nel letto.

Sto parlando dello psoas e del diaframma: ne ho parlato talmente tante volte che oramai la gente quando mi riconosce mima l'allungamento dello psoas 😅

Perché proprio loro?

Perché sono i muscoli più "connessi" che abbiamo.

Lo psoas parte dalle vertebre lombari e arriva alla coscia, passando letteralmente a contatto con l'intestino. Nella donna, è vicino anche a utero e ovaie. Qualsiasi tensione in quelle zone, lui la sente.

Il diaframma è il nostro principale muscolo respiratorio, ma è anche il primo a bloccarsi quando siamo in ansia.

Pensa a cosa fai quando ti spaventi: trattieni il fiato. Ecco, quello è il diaframma che si chiude.

E qui viene il bello: questi due muscoli sono letteralmente attaccati l'uno all'altro.

Formano una coppia inseparabile che funziona come un "centro di raccolta" delle tensioni.

Tutto quello che accumuli durante la giornata, loro lo assorbono.
Stress lavorativo? Lo psoas si accorcia.

Respiro superficiale? Il diaframma si irrigidisce.
Intestino irritato? Entrambi ne risentono.

Il problema è che quando sono rigidi, non ti mandano un semplice dolore come farebbe un muscolo della gamba.

Ti mandano segnali più subdoli: senso di oppressione al petto, fiato corto, pancia gonfia, lombalgia che non passa, e quella sensazione di tensione di fondo che non sai spiegare.

La buona notizia? Essendo muscoli, si possono allungare e rieducare.

E quando lo fai, non stai solo "sciogliendo" qualcosa: stai togliendo il tappo a un sistema che era sotto pressione.

Molte persone riferiscono di sentirsi più calme, di digerire meglio e di respirare più profondamente già dopo poche sessioni di lavoro mirato.

Se vuoi scoprire come farlo nel modo più efficace, ho preparato qualcosa per te.
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Nervo Vago: la causa di molti sintomi e disturbi?C'è un nervo nel tuo corpo che ha un nome che già dice tutto: si chiama...
22/12/2025

Nervo Vago: la causa di molti sintomi e disturbi?

C'è un nervo nel tuo corpo che ha un nome che già dice tutto: si chiama "Vago" perché vaga letteralmente ovunque.

Parte dalla base del cranio, scende lungo il collo e poi si dirama verso cuore, stomaco, intestino, praticamente tutti gli organi.

È il principale "filo elettrico" del sistema nervoso autonomo, quello che gestisce le funzioni che non controlli: digestione, battito cardiaco, risposta allo stress.

Ma ecco la cosa affascinante.

L'80% del lavoro del Nervo Vago non è mandare comandi agli organi.

È il contrario: informare il cervello di come stanno gli organi.

È un'autostrada a doppio senso, dove il traffico principale va dal corpo verso il cervello.

Quando sei rilassato, il Nervo Vago dice al cervello: "Tutto ok, possiamo digerire, recuperare, ridurre l'infiammazione."

Quando qualcosa non va, manda un allarme. E il cervello risponde alzando il livello di allerta generale.

Ecco il punto critico: il Nervo Vago passa proprio accanto alle vertebre cervicali.

Se i muscoli del collo sono cronicamente tesi, se c'è rigidità e infiammazione nella zona, il Nervo Vago viene continuamente "disturbato".

È come avere interferenze su una linea telefonica importantissima.

Il risultato? Il cervello riceve informazioni confuse. E reagisce come sa fare: aumentando l'ansia, la tensione muscolare, i problemi digestivi.

Un circolo vizioso che si autoalimenta.

La buona notizia è che funziona anche al contrario.

Quando rilasci la tensione dai muscoli cervicali, togli le interferenze dalla linea. Il Nervo Vago torna a trasmettere segnali puliti, e il cervello si tranquillizza.

Per questo lo stretching dei muscoli del collo e delle spalle non è solo "sciogliere la rigidità": è mandare al sistema nervoso un messaggio chiaro di sicurezza.

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Più stringi forte, più vivrai a lungo!Lo sapevi che un famoso studio ha dimostrato che maggiore è la forza della tua pre...
22/12/2025

Più stringi forte, più vivrai a lungo!

Lo sapevi che un famoso studio ha dimostrato che maggiore è la forza della tua presa, maggiore è la tua aspettativa di vita e di non ammalarti di patologie varie?

Rilassati: non c'è nessun bisogno di iniziare a stritolare le mani dei tuoi conoscenti, perchè in fondo la forza della presa non c'entra molto.

Nello studio si voleva valutare quanto la forza muscolare complessiva fosse legata alla longevità e alla salute generale.

La forza della presa è un modo semplice, rapido e discretamente "riassuntivo" della forza generale: ecco perchè hanno usato quello.

Il vero dato è che più i tuoi muscoli sono forti e sani, meno c'è possibilità di ammalarsi di qualsiasi patologia, e quindi c'è più possibilità di vivere a lungo.

Nello studio, durato 4 anni, chi aveva meno forza fisica generale risultava nettamente più a rischio di ipertensione, malattie cardiovascolari, malattie metaboliche...

E questo è solo uno dei tanti studi che ha confermato un dato inequivocabile: meglio stanno i tuoi muscoli, meglio sta tutto il corpo.

Una muscolatura forte e ben sviluppata signifca tutto in termini di movimento (ovvio) ma anche moltissimo in termini metabolici:

- le miochine che producono i muscoli sono tra le molecole anti infiammatorie più potenti
- è un tessuto che fa da riserva di energia
- stimola la salute di tutti i tessuti

Ecco perchè l'allenamento con i pesi (l'unico che è in grado di dare uno stimolo di sviluppo vero e proprio) è l'ingrediente fondamentale della costruzione di un corpo forte e sano.

Ovviamente non è l'unica componente che serve: ci sono anche la mobilità, l'imparare nuovi movimenti, l'allenamento cardio vascolare...

Se vuoi allenarti insieme a me, le mie schede di allenamento TOTAL TRAINING sono l'allenamento più completo che tu possa trovare.

Sono disponibili in ANTEPRIMA GRATUITA al link qui: https://bit.ly/4nJx7Xq

22/12/2025

Gli esercizi NON vanno fatti sempre LENTAMENTE!

Avrai spesso sentito dire (da me in primis) che le ripetizioni degli esercizi dovrebbero essere lente e controllate: verissimo, è la prima misura di sicurezza, probabilmente la più efficace.

Ma se hai già confidenza con allenamento ed esercizio, dedicare un po' di tempo e attenzione anche alle serie veloci ha perfettamente senso, perchè allena anche la POTENZA, non solo la FORZA.

La potenza, ovvero il quanto velocemente riesci ad esprimere la tua forza, si perde al doppio della velocità rispetto alla forza "nuda e cruda".

E non pensare che sia un discorso soltanto sportivo: la potenza è quella che ti serve a stabilizzare la tua schiena durante uno sforzo, o a recuperare velocemente quando inciampi.

Nell'ottica di costruzione di un corpo forte e sano, altrochè se serve anche quella!

Come sempre, è necessario un allenamento COMPLETO.

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Allenamento over 40-50: come deve cambiare DAVVERO?Fino a prima di avvicinarmi ai 40 anni (oramai diversi anni fa, sigh)...
21/12/2025

Allenamento over 40-50: come deve cambiare DAVVERO?

Fino a prima di avvicinarmi ai 40 anni (oramai diversi anni fa, sigh), non avevo mai fatto caso che esisteva tutto un filone di "allenamenti over 40".

Ho iniziato a notarlo quando gli algoritmi hanno iniziato ad intercettarmi, e sinceramente mi è scesa la lacrimuccia.

Ma come, ho già bisogno di un allenamento "adatto alla mia età"?

Mi vedevo già sulla spiaggia a fare il risveglio muscolare con l'animatore del villaggio, sulla riviera romagnola ai primi di giugno.

In realtà, se andiamo a guardare la biologia, e la uniamo in un magico mix con il buon senso, scopriamo che l'allenamento non deve essere più "leggero", deve essere più COMPLETO.

Dai 40 ai 60 anni, in assenza di stimoli adeguati, perdi fino al 20% della massa muscolare: significa perdere circa il 40-50% della forza totale, e quindi in un certo senso anche della tua energia vitale.

E le tue articolazioni e la tua schiena cosa ne penseranno di veder sparire metà degli operai che la muovono, e veder dimezzata l'efficienza complessiva?

Senza contare l'impatto metabolico sulla salute generale: tonnellate di studi ci dicono che più la tua massa muscolare è in forma, minore è la possibilità di ammalarti di QUALSIASI patologia.

Ah, e poi c'è l'argomento "rigidità": se sei una persona rigida di natura, o se hai accumulato rigidità strada facendo, per un po' il tuo corpo può anche non subire nessuna conseguenza.

Ma dopo i 40-50, quando le fibre collagene iniziano a diminuire, devi compensare con una ottima efficienza dei muscoli: se non la hai, qualcosa salta fuori sicuro.

E lo sapevi che più sono rigidi i tuoi muscoli, più lo sono anche le tue arterie?

Rimanendo sul cardiovascolare, i dati ci dicono che maggiore è il tuo VO2 (consumo di ossigeno, un parametro generale di forma cardiovascolare) e, anche qui, minore è la possibilità di avere qualsiasi tipo di problema.

Personalmente, ho una familiarità cardiovascolare importante, cosa dalla quale non posso scappare più di tanto, ma so che:

- se mantengo in forma la mia massa muscolare..
- se lavoro bene sulla mobilità..
- se non trascuro l'aspetto cardiovascolare...
.. posso portare i rischi al minimo possibile. E nel farlo, mi godo i benefici tangibili: maggiore energia, un corpo che mi piace vedere allo specchio, possibilità di fare ciò che amo fare senza limitazioni particolari.

Ecco perchè l'allenamento deve essere COMPLETO, non LEGGERO: dopo i 40 il corpo fa meno "sconti sui punti deboli", ma puoi sentirti ancora alla grande.

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21/12/2025

L'allungamento più potente per il muscolo più impattante della bassa schiena!

L'ileo psoas è un muscolo estremamente interessante, di cui ho parlato millemilavolte in millemila salse.

Il fatto che "se ne parli tanto" o che sia "oggetto di dibattito" non rende meno vera una cosa molto semplice: più dell'85% delle persone trae beneficio dal rendere il suo psoas meno rigido e contratto.

Per farlo, può bastare anche un solo esercizio, come quello che illustro nel video.

Con questo esercizio andiamo a prendere tutte le componenti:

- estendiamo l'anca
- allunghiamo la catena spingendo in alto il braccio
- ci incliniamo (lo psoas lavora molto su questo movimento)
- aggiungiamo la "chicca", ovvero la rotazione verso l'alto

Semplice ed efficace: 30-40 secondi 3-4 volte per lato e puoi sentire la differenza anche subito.

È ovvio che i veri risultati li costruisci con un allenamento completo, ma questo è un ottimo spunto.

Per un allenamento davvero completo e scientifico, scarica l'ANTEPRIMA GRATUITA delle mie schede di allenamento "Total Training"!

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Cartilagini e articolazioni: qual è l'attività che le consuma maggiormente? 🦴Spesso sentiamo dire (o ci ripetiamo come u...
20/12/2025

Cartilagini e articolazioni: qual è l'attività che le consuma maggiormente? 🦴

Spesso sentiamo dire (o ci ripetiamo come un mantra) frasi come: "Mi sono rovinato le ginocchia correndo troppo" oppure "Ho la schiena a pezzi per colpa del lavoro fisico".

La convinzione comune è che le articolazioni siano come le gomme di un'auto: più chilometri fai, più si consumano. Se stai fermo, le "risparmi".

Esistono davvero attività che usurano le articolazioni? Mmm... sì e no. La risposta che la scienza ci dà oggi è controintuitiva e smonta completamente questa credenza.

⚠️ L'attività più dannosa per le tue cartilagini è la SEDENTARIETÀ.

Il nemico numero uno non è l'asfalto, è il divano.

Cosa dicono i dati (quelli veri)? 📊 Uno studio sistematico ha messo a confronto migliaia di persone, arrivando a una conclusione sorprendente: 🏃‍♂️ L'artrosi al ginocchio è presente solo nel 3,5% dei runner amatoriali. 🛋️ Nelle persone sedentarie, la percentuale sale al 10,2%. Ops!

Hai letto bene: chi sta fermo ha quasi il triplo delle probabilità di rovinarsi le ginocchia rispetto a chi corre per hobby. E lo stesso vale per la schiena: i dischi intervertebrali di chi fa movimento sono spesso più idratati e sani di chi vive alla scrivania.

Perché succede? L'effetto "Spugna" 🧽 La cartilagine è un tessuto unico: non ha vasi sanguigni. Non riceve nutrimento dal sangue come i muscoli. Per sopravvivere, rigenerarsi e rimanere al meglio, deve muoversi.

Se stai fermo, questo ricambio non avviene. La "spugna" si secca, si assottiglia e inizia a degenerare. Il movimento non la consuma: la nutre.

C'entra anche la genetica? Eccome! Il destino delle nostre articolazioni è scritto in parte nel nostro DNA e ognuno di noi parte con una "dotazione" diversa. Ma noi possiamo fare tantissimo per mantenere la situazione in equilibrio.

Non possiamo cambiare i nostri geni, ma possiamo decidere di non far arrugginire il nostro corpo.

Inizia dal muoverti di più e dal ridurre il nemico #2: la rigidità dei muscoli.

Per farlo, ti invito a provare GRATUITAMENTE il mio corso "Stretching lab", che ti farà sentire meglio da subito.

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I muscoli che GONFIANO la pancia (non è solo colpa di quello che mangi)Ti è mai capitato?Al mattino ti svegli con la pan...
20/12/2025

I muscoli che GONFIANO la pancia (non è solo colpa di quello che mangi)

Ti è mai capitato?

Al mattino ti svegli con la pancia piatta, potresti quasi fare il modello o la modella... e la sera sembri incinta al nono mese.

Chi ha questo tipo di situazione in genere cerca di curarsi con l'alimentazione: va benissimo, ma spesso non basta.

Il motivo? Potrebbe non essere (solo) quello che mangi, ma come stanno i tuoi muscoli.

Ci sono due muscoli in particolare che, se troppo rigidi e contratti, contribuiscono eccome ai gonfiori: lo PSOAS e il DIAFRAMMA.

Perché proprio loro?

Perché sono i muscoli più a contatto con gli organi digestivi. Letteralmente ci appoggiano sopra.

Gli organi hanno bisogno di muoversi per funzionare bene (la famosa peristalsi). E quel movimento non dipende solo dai muscoli intrinseci degli organi stessi, ma anche da quelli che stanno intorno.

Pensa a quando hai mangiato troppo e fai una passeggiata per digerire: il movimento esterno aiuta il movimento interno.

Ma se psoas e diaframma sono rigidi come due corde di chitarra tirate al massimo, gli organi hanno meno "spazio vitale" e meno supporto al movimento.

Risultato? Il transito rallenta, aumenta la fermentazione e... si gonfiano.

Il diaframma poi è il muscolo più "emotivo" che abbiamo: la prima cosa che facciamo quando ci stressiamo è bloccare il respiro. E lo psoas, essendo il suo vicino di casa, si irrigidisce di conseguenza.

La buona notizia è che lavorando su questi muscoli con esercizi specifici di allungamento e respirazione, molte persone vedono miglioramenti importanti sui gonfiori.

È successo anche a me: da quando faccio regolarmente questo tipo di lavoro per i miei video, i gonfiori che avevo sono praticamente spariti.

Se vuoi provare un percorso completo di esercizi che lavorano proprio su questi muscoli (e non solo), ti invito a provare GRATUITAMENTE le lezioni del mio percorso Stretching Lab.

I tuoi muscoli diventeranno rapidamente meno tesi, e sentirai presto la differenza.

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20/12/2025

Plank: stai cercando una complicazione inutile?

Quante volte si sente dire che nel plank dovresti "stringere i glutei" o, come in questo caso, "contrarre i dorsali abbassando le scapole"?

Beh, non sono consigli particolarmente utili.

Non è che siano sbagliati in sè (dire che un movimento è "scorretto" è sinonimo di ignoranza dozzinale), ma sono complicazioni che non aggiungono niente all'esercizio.

I glutei non servono particolarmente nel plank: perchè contrarli di più? Giusto per fare più fatica?

A quel punto posso mettermi anche uno straccio in bocca e contrarre la mandibol, anche quello complicherebbe la cosa.

Idem per i dorsali: in una posizione standard delle braccia, non è necessaria molta attività dei dorsali, ma...
... basta una piccola modifica, e l'attività cambia radicalmente, ed il plank diventa MOLTO utile per i dorsali (che tra l'altro a corpo libero sono difficili da stimolare).

Quindi ok cercare varianti degli esercizi, ma....che siano sensate!

Ah, è uscita l'ANTEPRIMA GRATUITA delle mie nuove schede di allenamento: clicca sul link qui sotto per andarci!

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Plank: lo stai facendo in modo "inutile"?Il plank è uno degli esercizi più usati in assoluto per il core.Proprio per que...
19/12/2025

Plank: lo stai facendo in modo "inutile"?

Il plank è uno degli esercizi più usati in assoluto per il core.
Proprio per questo, spesso smette di dare reali benefici.

Il punto non è il plank in sé: è come il corpo si organizza mentre lo esegue.

Quando si resta in posizione, il corpo tende spontaneamente a cercare la soluzione più comoda.

Chi ha una schiena più piatta tende ad avere il sedere in alto ("bara" andando nella posizione più comoda)
Chi ha una schiena più arcuata tende a lasciarlo scendere (idem)

In entrambi i casi si finisce per “appoggiarsi” sulla propria struttura abituale.

Si lavora dove si è già forti e si evita, senza accorgersene, ciò che servirebbe davvero stimolare.

C’è poi un aspetto spesso sottovalutato: il respiro.

Se invece si espira completamente, portando l’ombelico verso la colonna, si attiva molto il trasverso, che allo stesso tempo sta lottando contro la gravità.

Lo stesso esercizio diventa molto più intenso, anche mantenendo tempi brevi.

Ma oltre una certa soglia non si sta più aumentando lo stimolo, si sta solo facendo gara di resistenza.

Più che allungare la durata, ha senso aumentare la qualità della sfida.

Non rendendo il plank più “spettacolare”, o contraendo di più muscoli che in fondo non servono, come i glutei (pensaci, i glutei non servono nel plank).

Un esempio semplice: dalla posizione di plank pieghi il ginocchio al massimo e lo apri al massimo, mantenendo la posizione 3-5 secondi.

Aumenti la destabilizzazione in modo sensato e lavori sulla mobilità dell'anca: top!

Il corpo risponde agli stimoli che lo costringono ad adattarsi, non a quelli che può gestire in automatico.

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Il plank è uno degli esercizi più usati in assoluto per il core.
Proprio per questo, spesso smette di dare reali benefici.

Il punto non è il plank in sé: è come il corpo si organizza mentre lo esegue.

Quando si resta in posizione, il corpo tende spontaneamente a cercare la soluzione più comoda.

Chi ha una schiena più piatta tende ad avere il sedere in alto ("bara" andando nella posizione più comoda)
Chi ha una schiena più arcuata tende a lasciarlo scendere (idem)

In entrambi i casi si finisce per “appoggiarsi” sulla propria struttura abituale.

Si lavora dove si è già forti e si evita, senza accorgersene, ciò che servirebbe davvero stimolare.

C’è poi un aspetto spesso sottovalutato: il respiro.

Se invece si espira completamente, portando l’ombelico verso la colonna, si attiva molto il trasverso, che allo stesso tempo sta lottando contro la gravità.

Lo stesso esercizio diventa molto più intenso, anche mantenendo tempi brevi.

Ma oltre una certa soglia non si sta più aumentando lo stimolo, si sta solo facendo gara di resistenza.

Più che allungare la durata, ha senso aumentare la qualità della sfida.

Non rendendo il plank più “spettacolare”, o contraendo di più muscoli che in fondo non servono, come i glutei (pensaci, i glutei non servono nel plank).

Un esempio semplice: dalla posizione di plank pieghi il ginocchio al massimo e lo apri al massimo, mantenendo la posizione 3-5 secondi.

Aumenti la destabilizzazione in modo sensato e lavori sulla mobilità dell'anca: top!

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