Elisa Turolla - Massaggiatore e Rieducatore posturale

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Elisa Turolla - Massaggiatore e Rieducatore posturale M.C.B. - Massoterapista e Idroterapista - servizio domiciliare

01/10/2025
16/09/2025
22/08/2025
22/08/2025

Il mondo del volontariato e dell'associazionismo è profondamente scosso dall'improvvisa perdita di Giampietro Domenicali, direttore della Fondazione Acaref e vice presidente del Lions Club Ferrara Estense

16/08/2025

Bentornati a Muscolopoli – Puntata 4 "Il dentato postero superiore"

Oggi entriamo in una zona un po’ “di nicchia” della città: il quartiere del dentato postero superiore.
Non è un muscolo da copertina, non ama mettersi in mostra… ma quando decide di protestare, lo fa con un’eco che può farsi sentire dalla scapola fino al mignolo.
Un vicino di casa discreto, ma che, se trascurato, può trasformarsi nel rumoroso inquilino del condominio della tua schiena.
Pronto a scoprire perché anche lui merita rispetto e manutenzione?

𝗜𝗹 𝗖𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗲 𝗦𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗔𝗹𝘁𝗼
C’è un 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗲 nella tua schiena di cui pochi conoscono il nome. Sta 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼 𝗲 𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗯𝗼𝗶𝗱𝗶, silenzioso e discreto, come un usciere che apre una porta invisibile ogni volta che 𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲. È il 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲: piccolo, piatto, ma strategico. Se fosse un personaggio di Muscolopoli, sarebbe il 𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼 di una torre d’osservazione, pronto ad 𝗮𝗹𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲 per far entrare più aria possibile nei polmoni.

📍 𝗔𝗻𝗮𝘁𝗼𝗺𝗶𝗮: 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗶 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗻𝗱𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗰𝗵𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮

𝗢𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗲: processi spinosi di 𝗖𝟳, 𝗧𝟭, 𝗧𝟮 e talvolta T3.
𝗜𝗻𝘀𝗲𝗿𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: margine superiore della 𝟮ª, 𝟯ª, 𝟰ª 𝗲 𝟱ª 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮.
𝗙𝗼𝗿𝗺𝗮: sottile, a ventaglio, diretto dall’alto verso il basso e verso l’esterno.
𝗩𝗶𝗰𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗮: coperto dal 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼 e dai 𝗿𝗼𝗺𝗯𝗼𝗶𝗱𝗶.
𝗜𝗻𝗻𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: 𝗻𝗲𝗿𝘃𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗹𝗶 (T2–T5).

⚙️ 𝗕𝗶𝗼𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗼 𝗺𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲

Il dentato postero superiore 𝘀𝗼𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶 e aiuta l’𝗶𝗻𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮. Lavora in squadra con:

𝗦𝗰𝗮𝗹𝗲𝗻𝗶
𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶
𝗗𝗶𝗮𝗳𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮
𝗘
𝗻𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 quando:
Sei sotto 𝘀𝗳𝗼𝗿𝘇𝗼 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗼.
Respiri rapidamente per 𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮 𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀.
La gabbia toracica è 𝗿𝗶𝗴𝗶𝗱𝗮.

🚨 𝗧𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿 𝗣𝗼𝗶𝗻𝘁: 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗮 𝗺𝗲𝘁𝗮̀

Il dolore proiettato dai 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿 (𝗣𝗧) di questo muscolo è una 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼. Si avverte 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮, e può irradiarsi a:

Parte posteriore della 𝘀𝗽𝗮𝗹𝗹𝗮
Tratto superiore del 𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶𝗽𝗶𝘁𝗲
𝗚𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼
Lato 𝘂𝗹𝗻𝗮𝗿𝗲 dell’avambraccio e della mano
𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼 𝗺𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗼

𝗣𝘂𝗼̀ 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 inspirando, allungandosi in avanti o con 𝘁𝗼𝘀𝘀𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲.

𝗔𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗣𝗧:
𝗦𝗼𝘃𝗿𝗮𝗰𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗼𝗿𝗮𝗰𝗶𝗰𝗼 (tosse, respiro paradosso)
Postura 𝗰𝗶𝗳𝗼𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮
Movimenti ripetitivi in 𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗯𝘂𝘀𝘁𝗼

🩺 𝗘𝘀𝗮𝗺𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿

Per palpare il PT, si 𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝘀𝗶 𝗮𝗯𝗱𝘂𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮, rendendo il muscolo accessibile contro le coste.
𝗧𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶:
𝗖𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝘀𝗰𝗵𝗲𝗺𝗶𝗰𝗮 (anche a domicilio)

🧘 𝗦𝘁𝗿𝗲𝘁𝗰𝗵𝗶𝗻𝗴 𝗺𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼

📍 𝗦𝘁𝗿𝗲𝘁𝗰𝗵 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗮𝘁𝘁𝗼 – 20–30 sec 📍 𝗔𝗹𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 – 20–30 sec 📍 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗱𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 – per alleggerire il carico toracico

💪 𝗣𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲

𝗥𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗲𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 – 10–12 rip, 2–3 serie 𝗥𝗲𝗺𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗳𝗼𝗰𝘂𝘀 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 – inspira aprendo il torace

📚 𝗖𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗶𝘁𝗮̀

Ha un 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 nella parte bassa: il dentato postero inferiore
È 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼 nelle problematiche di respiro corto
Fondamentale negli 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 e nei 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗮 𝗳𝗶𝗮𝘁𝗼

💬 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗼? Non ignorarlo: potrebbe essere il segnale che il tuo 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 sta chiedendo aiuto.

Ricevo 𝗮📍 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮 • 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗮 • 𝗜𝗺𝗼𝗹𝗮 • 𝗖𝗲𝘀𝗲𝗻𝗮 • 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮
📲 +𝟯𝟵 𝟯𝟯𝟱 𝟱𝟴𝟴 𝟰𝟬𝟭𝟮

𝗥𝗶𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼, 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.Il tuo corpo sa già cosa vuole… 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮𝗹𝗼.

07/08/2025

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07/08/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di "Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli!" 🎉

Oggi scendiamo in una zona poco conosciuta ma molto importante per la stabilità del bacino e della parete addominale inferiore. Parliamo del muscolo piramidale, il piccolo sorvegliante del p**e!

Dettagli anatomici

Il muscolo piramidale (musculus pyramidalis) è un piccolo muscolo triangolare situato anteriormente al muscolo retto dell’addome, nella parte inferiore della linea alba.

Origina dal ramo superiore del p**e e dalla sinfisi pubica e si inserisce sulla linea alba (inserzione mediana della parete addominale).
E' innervato dal ramo anteriore del nervo subcostale (T12).

Funzioni principali

Tende e stabilizza la linea alba, collaborando con i muscoli addominali profondi per la pressione intra-addominale e stabilizzando la parete addominale bassa durante la contrazione del core.

Nota curiosa: può essere assente in circa il 20% delle persone (unilateralmente o bilateralmente)! Tu sarai in quel 20%? 😝

Tipi di dolore

Il muscolo piramidale non è frequentemente causa diretta di dolore, ma può essere coinvolto in alcune situazioni.

Dolore sovrapubico o inguinale in esercizi che attivano intensamente il core.

Tensioni miofasciali nella zona addominale bassa.

Alterazioni cicatriziali post-chirurgiche (es. cesareo) che coinvolgono la linea alba.

Disfunzioni della sinfisi pubica (in gravidanza o sport da impatto).

Funzione quotidiana

Il piramidale lavora in modo discreto e profondo, ogni volta che contrai l’addome per stabilizzare il bacino, tossisci, espiri con forza o trattieni il respiro, fai un esercizio di core stability e mantieni la postura eretta coinvolgendo il basso addome.

È come il “piccolo gancio” che tiene tutto fermo in basso!

🏋️ Esercizio di rilassamento e scarico della linea alba bassa

1. Sdraiati supino con le gambe distese o leggermente piegate.
2. Appoggia le mani appena sopra il p**e.
3. Inspira profondamente gonfiando l’addome.
4. Durante l’espirazione, lascia rilassare tutta la zona addominale bassa, visualizzando la distensione della linea alba.
5. Ripeti per 5–10 respiri lenti e controllati.

Aiuta a decomprimere il muscolo piramidale e i tessuti fasciali associati, migliorando la sensibilità e il controllo neuromuscolare della zona infraombelicale.

🏋️ Esercizio di rinforzo (Attivazione bassa linea alba)

1. Sdraiati supino, gambe piegate e piedi a terra.
2. Metti le dita poco sopra il p**e, sull’addome basso.
3. Inspira, poi espira lentamente portando l’ombelico verso la colonna e sentendo attivare la zona bassa.
4. Mantieni 5 secondi e rilassa.
5. Ripeti 10 volte.

Attiva i muscoli profondi, inclusi retto addominale (parte inferiore) e piramidale, migliorando la stabilità dell’addome inferiore.

🔬 Curiosità scientifica

Il muscolo piramidale è considerato un residuo evolutivo, ma ha ancora un ruolo clinico: i chirurghi lo usano come punto di riferimento per accedere alla linea alba durante interventi addominali. Inoltre, la sua presenza può influenzare la simmetria della tensione addominale.

Conclusione

Il muscolo piramidale è piccolo, ma svolge un ruolo strategico nella tensione della parete addominale e nella funzione del core. Allenarlo e conoscerlo significa migliorare la stabilità del bacino e la coordinazione profonda del movimento.

Ci vediamo giovedì prossimo per un nuovo episodio di Muscolandia, dove anche i muscoli “minori” hanno una grande storia da raccontare! 💪

06/08/2025

Mappa lombare: dove sei quando tocchi una schiena?

Tutti parliamo di L4, L5, sacro.. ma sai davvero dove ti trovi quando palpi?
Questa immagine è una piccola guida visiva che ci aiuta a rimettere ordine anatomico e clinico.

Vediamo le vertebre da T11 al sacro disegnate direttamente sulla pelle, con le coste, il profilo del bacino e le SIPS chiaramente indicate.

Orientarsi con la palpazione: i riferimenti chiave.

T12: in linea con l’ultima costa fluttuante.

L4: solitamente in linea con la cresta iliaca.

S2: a livello della PSIS (in italiano SIPS, spina iliaca postero-superiore).

L5–S1: spesso “il colpevole designato”.. ma davvero è sempre lì il problema?

Pressione, carico, dolore? Sì, ma.. non solo biomeccanica!

E qui entra in gioco il modello biopsicosociale.

L'approccio biomeccanico è utile ma incompleto:

“Dolore lombare? Trattiamo l’ipomobilità tra L4-L5”
“Valutiamo il sacro in torsione”
“Streching del quadrato dei lombi e rinforzo del core”

Ma cosa succede se il paziente..

Dorme male? Lavora seduto 10 ore al giorno, in stress cronico?

Ha paura di muoversi perché qualcuno gli ha detto che ha “una vertebra fuori posto”? Evita l’attività fisica da mesi per timore di peggiorare?

Approccio biopsicosociale: la colonna vertebrale non è solo una mappa ossea.

Bio: valutazione strutturale e funzionale, ok

Psico: che rappresentazione ha il paziente del suo dolore? Lo vive come danno o come messaggio?

Sociale: che impatto ha la sua routine, il lavoro, il contesto familiare o culturale nel perpetuare il problema?

Il dolore lombare non nasce sempre da un segmento, ma da un sistema complesso che coinvolge struttura, percezione e comportamento.

Esempio pratico

Due pazienti, stesso dolore a L5-S1.

1. Atleta, dolore acuto da carico eccessivo: trattamento localizzato, esercizio terapeutico, recupero funzionale.

2. Impiegata sedentaria, dolore cronico, ansia, storia di “diagnosi catastrofiche”: educazione, esercizio terapeutico graduale, ristrutturazione delle credenze, empowerment.

Stessa zona anatomica, piani d’intervento diversi.

Ironia clinica (ma vera): se tocchi L3 ma il paziente crede che il suo problema sia “che la colonna è storta”.. forse devi trattare prima la sua paura, e poi la sua schiena. ☺️

03/08/2025

𝙱𝙰𝙲𝙸𝙽𝙾: 𝙸𝙻 𝙲𝙴𝙽𝚃𝚁𝙾 𝙲𝙷𝙴 𝚁𝙴𝙶𝙶𝙴 𝚃𝚄𝚃𝚃𝙾

Ci sono parti del corpo che parlano sottovoce.
E poi c’è il bacino.
𝙻𝚞𝚒 𝚗𝚘𝚗 𝚜𝚞𝚜𝚜𝚞𝚛𝚛𝚊: 𝚕𝚞𝚒 𝚛𝚎𝚐𝚐𝚎.
Il bacino è la 𝚋𝚊𝚜𝚎. Il 𝚋𝚊𝚛𝚒𝚌𝚎𝚗𝚝𝚛𝚘. Il 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚜𝚒𝚕𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚜𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚙𝚘𝚜𝚝𝚞𝚛𝚊.
Quando lui traballa, traballa tutto: la schiena, le anche, il respiro… a volte persino il modo di stare al mondo.

𝙸𝙻 𝙱𝙰𝙲𝙸𝙽𝙾 𝙽𝙾𝙽 𝙼𝙴𝙽𝚃𝙴

Può essere inclinato, ruotato, bloccato. Ma non finge.
Un bacino rigido racconta 𝚞𝚗𝚊 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚊 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘𝚕𝚕𝚘.
Uno sbilanciato, 𝚞𝚗𝚊 𝚏𝚞𝚐𝚊 𝚍𝚊 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚌𝚘𝚜𝚊.
Uno che “cede”, 𝚞𝚗𝚊 𝚏𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚏𝚘𝚗𝚍𝚊.
Molte persone convivono con dolori alla zona lombare, sacrale, alle anche… senza sapere che lì, nel bacino, si gioca una partita più grande.

𝙰𝙽𝙰𝚃𝙾𝙼𝙸𝙰 𝙳𝙴𝙻𝙻𝙰 𝚂𝚃𝙰𝙱𝙸𝙻𝙸𝚃𝙰̀ (𝙴 𝙳𝙴𝙻 𝙼𝙾𝚅𝙸𝙼𝙴𝙽𝚃𝙾)

Il bacino è architettura pura: due ossa iliache, un sacro, un coccige, legamenti e muscoli che si intrecciano come funi.
È 𝚕𝚊 𝚌𝚎𝚛𝚗𝚒𝚎𝚛𝚊 𝚝𝚛𝚊 𝚐𝚊𝚖𝚋𝚎 𝚎 𝚌𝚘𝚕𝚘𝚗𝚗𝚊. Il nodo tra mobilità e radicamento.
È dove passa il nervo sciatico, dove lavora il pavimento pelvico, dove risiedono organi profondi e memorie corporee.
𝙾𝚐𝚗𝚒 𝚖𝚘𝚟𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚙𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚍𝚊 𝚕𝚒̀, 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚎𝚚𝚞𝚒𝚕𝚒𝚋𝚛𝚒𝚘 𝚗𝚊𝚜𝚌𝚎 𝚍𝚊 𝚕𝚒̀.

𝙳𝙾𝙻𝙾𝚁𝙴 𝙰𝙻 𝙱𝙰𝙲𝙸𝙽𝙾: 𝚄𝙽 𝙼𝙴𝚂𝚂𝙰𝙶𝙶𝙸𝙾, 𝙽𝙾𝙽 𝚄𝙽𝙰 𝙲𝙾𝙽𝙳𝙰𝙽𝙽𝙰

Il dolore al bacino non è “una cosa da donne” o “una roba da anziani”.
È 𝚞𝚗 𝚌𝚊𝚖𝚙𝚊𝚗𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚍’𝚊𝚕𝚕𝚊𝚛𝚖𝚎.
Può nascere da 𝚞𝚗𝚊 𝚌𝚊𝚍𝚞𝚝𝚊 𝚖𝚊𝚒 𝚝𝚛𝚊𝚝𝚝𝚊, 𝚞𝚗𝚊 𝚌𝚒𝚌𝚊𝚝𝚛𝚒𝚌𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚝𝚒𝚛𝚊, 𝚞𝚗𝚊 𝚐𝚛𝚊𝚟𝚒𝚍𝚊𝚗𝚣𝚊 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚗𝚜𝚊, 𝚞𝚗𝚘 𝚜𝚙𝚘𝚛𝚝 𝚙𝚛𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊𝚝𝚘 𝚖𝚊𝚕𝚎.
Ma spesso nasce anche da una postura sbilanciata, da una tensione cronica, da 𝚞𝚗 𝚖𝚘𝚍𝚘 𝚍𝚒 𝚟𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚒 𝚊𝚕𝚕𝚘𝚗𝚝𝚊𝚗𝚊 𝚍𝚊𝚕 𝚌𝚎𝚗𝚝𝚛𝚘.

𝙾𝚂𝚃𝙴𝙾𝙿𝙰𝚃𝙸𝙰: 𝚄𝙽 𝙰𝚂𝙲𝙾𝙻𝚃𝙾 𝙿𝚁𝙾𝙵𝙾𝙽𝙳𝙾

Quando tratto un bacino, non cerco solo il punto dolente.
Cerco il 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́.

📍 Perché quella gamba tira di più?
📍 Perché il sacro non respira?
📍 Perché il diaframma pelvico è contratto?

Attraverso 𝚖𝚊𝚗𝚒𝚙𝚘𝚕𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚍𝚘𝚕𝚌𝚒, 𝚕𝚒𝚋𝚎𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚏𝚊𝚜𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎, 𝚗𝚎𝚞𝚛𝚘𝚜𝚝𝚛𝚎𝚝𝚌𝚑𝚒𝚗𝚐 e un’osservazione posturale precisa, accompagno il corpo verso una nuova armonia.
𝚂𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚏𝚘𝚛𝚣𝚊𝚝𝚞𝚛𝚎. 𝙲𝚘𝚗 𝚛𝚒𝚜𝚙𝚎𝚝𝚝𝚘.

𝙸𝙻 𝙱𝙰𝙲𝙸𝙽𝙾 𝙴̀ 𝙰𝙽𝙲𝙷𝙴 𝙴𝙼𝙾𝚉𝙸𝙾𝙽𝙴

Lo dice la biomeccanica, ma lo sa anche chi ha sofferto.
Il bacino è 𝚜𝚎𝚍𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚘 𝚌𝚑𝚊𝚔𝚛𝚊, del senso di sicurezza, del radicamento.
Ogni volta che ci siamo sentiti instabili, inadeguati, insicuri… 𝚒𝚕 𝚋𝚊𝚌𝚒𝚗𝚘 𝚑𝚊 𝚝𝚛𝚊𝚝𝚝𝚎𝚗𝚞𝚝𝚘.
I muscoli profondi si chiudono. Il perineo si irrigidisce. Il diaframma si blocca.
E poi compare il dolore.
𝙽𝚘𝚗 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚗𝚎𝚖𝚒𝚌𝚘. 𝙼𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚖𝚎𝚜𝚜𝚊𝚐𝚐𝚎𝚛𝚘.

𝙿𝙾𝚂𝚃𝚄𝚁𝙰: 𝙸𝙻 𝙲𝙾𝚁𝙿𝙾 𝙲𝙷𝙴 𝙿𝙰𝚁𝙻𝙰 𝙳𝙸 𝚃𝙴

Un bacino che ruota modifica la camminata, la posizione della testa, il carico sul piede.
Una gamba più lunga, un gluteo che lavora troppo, una spalla che sale per compensare…
𝙸𝚕 𝚌𝚘𝚛𝚙𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚎̀ 𝚖𝚊𝚒 “𝚛𝚘𝚝𝚝𝚘”. 𝙴̀ 𝚘𝚛𝚐𝚊𝚗𝚒𝚣𝚣𝚊𝚝𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚊𝚍𝚊𝚝𝚝𝚊𝚛𝚜𝚒.
Ma l’adattamento a volte costa: dolore, fatica, rigidità.
E la soluzione non è mai un solo esercizio, ma 𝚞𝚗 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚘𝚛𝚜𝚘 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚜𝚊𝚙𝚎𝚟𝚘𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊 𝚎 𝚌𝚊𝚖𝚋𝚒𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘.

𝚁𝙸𝙿𝙾𝚁𝚃𝙰𝚁𝙴 𝙴𝚀𝚄𝙸𝙻𝙸𝙱𝚁𝙸𝙾 𝙰𝙻 𝙲𝙴𝙽𝚃𝚁𝙾 𝚅𝚄𝙾𝙻 𝙳𝙸𝚁𝙴 𝚃𝙾𝚁𝙽𝙰𝚁𝙴 𝙰 𝚂𝙴́ 𝚂𝚃𝙴𝚂𝚂𝙸

Un bacino libero ti fa camminare meglio.
Ti fa respirare meglio.
Ti fa 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒𝚛𝚎 𝚙𝚒𝚞̀ 𝚜𝚝𝚊𝚋𝚒𝚕𝚎, più centrato, più te stesso.
Perché non stai solo rimettendo in asse le ossa…
𝚂𝚝𝚊𝚒 𝚝𝚘𝚛𝚗𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚊 𝚌𝚊𝚜𝚊.

📍 𝙍𝙞𝙘𝙚𝙫𝙤 𝙖 𝘽𝙤𝙡𝙤𝙜𝙣𝙖 – 𝙁𝙚𝙧𝙧𝙖𝙧𝙖 – 𝙄𝙢𝙤𝙡𝙖 – 𝙋𝙖𝙙𝙤𝙫𝙖 – 𝘾𝙚𝙨𝙚𝙣𝙖
📞 𝘾𝙤𝙣𝙩𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙧𝙞𝙨𝙚𝙧𝙫𝙖𝙩𝙤: 335 588 4012

22/07/2025

Se pensi che spalla e anca siano due mondi separati, è il momento di cambiare prospettiva. Queste due articolazioni, anche se lontane, sono collegate da un sistema biomeccanico preciso: il pattern crociato del corpo umano.

Se hai una spalla bloccata o instabile, potresti sviluppare problemi all’anca opposta senza nemmeno accorgertene. Se la tua anca è rigida o dolorante, il tuo arto superiore potrebbe pagare il prezzo con tensioni e limitazioni di movimento.

Se non ci credi, prova questo: cammina bloccando un braccio lungo il fianco e osserva come cambia il movimento della gamba opposta. Ti sembrerà di essere meno fluido, più goffo e, dopo un po’, noterai anche più tensione nel bacino.

Adesso sai che spalla e anca lavorano insieme in ogni passo che fai.

Qual'è il ruolo del pattern crociato nel movimento?

Il corpo umano segue un pattern crociato naturale. Quando la spalla destra si muove in avanti, la gamba sinistra avanza. Quando la spalla sinistra si muove indietro, la gamba destra retrocede.

Questa dinamica è essenziale per camminare, correre, lanciare, colpire e persino stare in piedi in equilibrio. Ma cosa succede se questa connessione viene alterata?

Se la spalla è bloccata o rigida (ad esempio per una capsulite adesiva, una lesione alla cuffia dei rotatori o una postura errata), il corpo può compensare in diversi modi. L’anca opposta perde mobilità o sviluppa tensioni eccessive, il bacino può subire una rotazione anomala, influenzando la distribuzione del peso e il movimento globale diventa meno efficiente, con maggiore rischio di dolore lombare, rigidità dell’anca e squilibri posturali.

Se l’anca è rigida o instabile (per esempio a causa di artrosi, debolezza del gluteo medio o alterazione dello schema motorio dell’ileopsoas), il corpo compensa aumentando il lavoro della spalla opposta, causando sovraccarichi muscolari e limitazioni nella mobilità scapolare, il passo diventa meno efficiente, con un’alterazione della biomeccanica di corsa e camminata e possono svilupparsi tensioni cervicali e problemi alla colonna vertebrale.

Esistono delle strategie per riequilibrare spalla e anca. Infatti per migliorare la connessione tra spalla e anca, non basta lavorare isolatamente su un’articolazione: bisogna ripristinare il pattern crociato naturale del corpo.

1. Mobilizzazione combinata di spalla e anca

Esercizio del guerriero: posizionati in affondo con una gamba avanti e una dietro, poi ruota il busto verso la gamba anteriore mentre sollevi il braccio opposto. Questo esercizio migliora la coordinazione tra arti superiori e inferiori.

2. Integrazione del pattern crociato nel movimento

Camminata con carico alternato: porta un peso (manubrio o kettlebell) in una mano e cammina lentamente, sentendo come il carico influenza la gamba opposta.

3. Rinforzo del core per migliorare la stabilità tra le due articolazioni

Dead bug: esercizio fondamentale per migliorare la coordinazione crociata tra arto superiore e inferiore, ne esistono tantissime versioni modificate.

4. Allenamento della propriocezione e dell’equilibrio

Plank con sollevamento alternato di un braccio e una gamba: Aiuta a rinforzare la connessione tra la scapola e il bacino opposto.

Avrai capito che spalla e anca non lavorano mai in modo isolato. Ogni passo che fai, ogni gesto che compi, dipende da un sistema biomeccanico integrato che collega queste due articolazioni in un movimento fluido e funzionale.

Se una delle due è in difficoltà, l’altra dovrà compensare. Questo è il motivo per cui un problema alla spalla può riflettersi sull’anca e viceversa.

Non trascurare mai il pattern crociato del tuo corpo: è il segreto di una postura bilanciata e di un movimento efficiente.

20/07/2025

Indirizzo

Via Roma, 43
Ro
44030

Sito Web

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