Dott. Bruno Carmine Gargiullo

Dott. Bruno Carmine Gargiullo Coordinatore Centro Neuroscienze Comportamentali e del Centro di Psicoterapia Cognitivo Compoamentale Profilo professionale
Dr. Bruno C.

Gargiullo
Cell. 360.547490
Cellulare di Servizio
338.8009078
Coordinatore
Centro di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (PSICOCOM)
Bambini – Adolescenti – Adulti – Coppie
Centro Neuroscienze Comportamentali (CNSC)
Analisi - Revisione - Divulgazione
Articoli Scientifici Internazionali
Lunga esperienza in campo:
* Psicopatologico
ansia, depressione, fobie, disturbi di personalità, gelosia p

atologica, mancanza controllo impulsi, dipendenze comportamentali (alcol, sesso, gioco d'azzardo,....), ossessioni cannibaliche,....;
* Sessuologico
ansia da prestazione, sessualità compulsiva, masturbazione compulsiva, bizzarrie sessuali, comportamento sessuale perverso, ...);
* Relazionale
conflittualità di coppia e familiare;
* Vittimologico/Criminologico
violenza domestica, fisica e sessuale; mobbing parentale; gaslighting; atti persecutori; bullismo; molestie su minori; false accuse; sindrome della donna maltrattata; revenge p**n; "istigazione" al suicidio; ....
Membership
World Association for Sexual Health (San Paolo – Brasile), National Center for Victims of Crime (Washington, DC), National Center on Domestic and Sexual Violence (Austin, Texas),
American Society of Criminology (Columbus, Ohio),
Società Italiana di Criminologia.
* Autore di diverse pubblicazioni e atti congressuali;
* Revisore scientifico internazionale in campo sessuologico e psicopatologico
Se ne vuoi sapere di più, visita il Nostro Sito Ufficiale www.neuroscienzecomportamentali.it

28/06/2025

LA MALAFEDE

LA MALAFEDE (TENDENZA CONSAPEVOLE AD ACCOGLIERE E PROPAGANDARE FATTI IN CONTRASTO CON LA VERITÀ) È UN TRATTO DISTINTIVO DELLA PERSONALITÀ MALIGNA CHE SI NUTRE DEL DOLORE CHE ARRECA AGLI ALTRI.

28/05/2025

VITTIME di ATTI PERSECUTORI

Dal 1985 ad oggi: quarant'anni di esperienza diretta con vittime e perpetratori di atti persecutori.
Bruno C. Gargiullo

Sono trascorsi 17 anni da quando Franco Angeli Editore pubblicò il Nostro primo lavoro sulle vittime e perpetratori di atti persecutori (Lo stalker, ovvero il persecutore in agguato 2008).
All’epoca, in Italia, non esisteva ancora una normativa specifica sullo stalking. Tali comportamenti venivano inquadrati genericamente come molestie o disturbo alle persone, ai sensi dell’articolo 660 del Codice Penale (Libro Terzo – Titolo I, Contravvenzioni di Polizia).
Sin dai primi anni ’80, il dr. Bruno C. Gargiullo ha avuto modo di "confrontarsi", anche in ambito clinico-forense, con casi riconducibili a condotte persecutorie. Di seguito si riportano brevemente tre esempi significativi, descritti anche nella prima edizione del volume:
• Una studentessa universitaria di vent’anni, non accettando la fine di una relazione, mise in atto una serie di comportamenti persecutori (pedinamenti, appostamenti, telefonate ripetute). In un’escalation impulsiva, arrivò ad arrampicarsi sull’impalcatura dell’abitazione dell’ex fidanzato e, sfondando la finestra al terzo piano, tentò un’aggressione fisica. (Primi anni ’80)
• Un uomo trentenne, con tratti psicotici marcati (diffidenza, gelosia patologica, sospettosità), uccise a coltellate una giovane donna coniugata verso la quale nutriva un’ossessione erotomanica. Il quadro clinico rispecchia quanto descritto da De Clérambault nella sua “psicosi passionale” (1942).
• Un uomo quarantenne, dall’aspetto curato e dallo stile ricercato – in particolare i caratteristici baffetti "all’insù" – mostrava una costante tendenza ad inseguire e corteggiare con insistenza donne incontrate casualmente, con modalità che oggi definiremmo chiaramente persecutorie. (Fine anni ’80)
Questi, e altri casi,
sono documentati nel volume sopracitato, giunto successivamente a una seconda edizione (2016), aggiornata con l’inserimento del Decreto Legge del 23 febbraio 2009, n. 11, che ha finalmente introdotto in Italia il reato di atti persecutori, e dello strumento clinico Stalking Perpetrator Assessment – SPA / Identificazione Atti Persecutori – IAP, sempre edito da Franco Angeli.
Tra le linee guida, indicate nel Nostro lavoro, spicca con forza un importante "invito", sempre più stringente, a non accettare alcun tipo di incontro chiarificatore soprattutto in luoghi apppartati che rappresentano un fattore di rischio elevatissimo e possono precedere eventi drammatici (violenza fisica e sessuale, omicidio compreso).
Da non trascurare, ne minimizzare, alcuni tratti distintivi dei soggetti in questione, che potrebbero definirsi precursori di di reato (es; gelosia patologica, diffidenza e sospettosità, megalomania, narcisismo maligno, dipendenza parossistica, rabbia incontrollata, patologie psichiatriche, assunzioni di alcool e sostanze stupefacenti).
Conclusione
Lo stalking rimane un fenomeno complesso di non facile definizione. Il diverso profilo psicocomportamentale, riscontrato tra gli stalker, rende difficoltosa la categorizzazione dell'intero fenomeno. La gestione di questi casi richiede competenze cliniche e forensi avanzate, oltre ad una conoscenza profonda della dinamica persecutoria e delle sue espressioni. Nulla può essere improvvisato. La persecuzione, dalle origini antichissime, intesa come il ledere la libertà e la dignità altrui con comportamenti minacciosi e intrusivi, potrebbe riguardare ognuno di noi. Attenzione, dietro ogni atto persecutorio si cela una relazione "malata" o un rifiuto mal tollerato, e talvolta, la linea che separa la minaccia dalla tragedia è sottilissima.

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Estroverso o Introversosi nasce o si diventa?A cura:Dott. Bruno Carmine GargiulloDott.ssa Rosaria Damianiwww.neuroscienz...
09/12/2024

Estroverso o Introverso
si nasce o si diventa?

A cura:
Dott. Bruno Carmine Gargiullo
Dott.ssa Rosaria Damiani
www.neuroscienzecomportamentali.it

Sfatiamo un luogo comune:
introversione non è sinonimo di timidezza.

Punto di domanda:
"Quali sono le sostanziali differenze tra i due profili di "personalità"?
Per l'estroverso, un vivace impegno sociale è rinfrescante ed energizzante. Sebbene si renda disponibile al confronto con gli altri, spesso prende decisioni affrettate e, in alcuni casi, controproducenti.
Ama la sfida fino a mettere in pericolo la propria e l'altrui incolumità. In altre parole, questo individuo, posto
in una condizione di inattività o di scarso impegno, prova un profondo senso di frustrazione e rabbia (stato di depressività).
L'introverso, d'altro canto, rifugge gli impegni "mondani", privilegiando i rapporti a due o con poche persone (preferibilmente come lui). Ama la solitudine e le attività che non richiedono il coinvolgimento di altre persone.
Il modo migliore per spiegare le differenze comportamentali tra l'introverso e l'estroverso è focalizzare l'attenzione su tre sostanze chimiche chiave nel nostro cervello: dopamina, adrenalina e acetilcolina.
Cominciamo con la "sostanza chimica del benessere": la dopamina. Amiamo la dopamina perché ci ricompensa con sensazioni di felicità quando ci impegniamo in determinati comportamenti. Questi effetti piacevoli ci rafforzano e ci motivano a ripetere le condotte che hanno stimolato il rilascio di questa sostanza. Ora, se si aggiunge l'adrenalina al mix, che è innescata da situazioni ambientali che implicano, ad esempio, l'assunzione di rischi, la novità e la stimolazione fisica, viene rilasciata ancora più dopamina!

Qui sta la prima differenza tra cervello estroverso e introverso.
Si scopre che gli estroversi hanno più recettori della dopamina nel cervello rispetto agli introversi!
Questa scoperta sta a dimostrare che gli estroversi necessitano di più dopamina per sentirsi felici perché sono meno "sensibili" ad essa. Più parlano, si muovono e si impegnano in attività stimolanti, più gli estroversi avvertono gli effetti piacevoli di questo neurotrasmettitore.
Al contrario, gli introversi "esposti alla dopamina", raggiungono alti livelli di eccitazione ed ansia.
Proprio come la dopamina, anche l'acetilcolina è legata al piacere, ma i suoi effetti sono molto più sottili. L'acetilcolina ci fa sentire rilassati e in uno stato costante di benessere.
Quest'ultimo mediatore chimico rinforza la nostra capacità di pensare profondamente, riflettere e concentrarci per lunghi periodi di tempo. Quando ci impegniamo in attività discrete, calmanti e mentalmente coinvolgenti, attiviamo il rilascio di acetilcolina. Gli introversi bramano questa sostanza biochimica. Di contro, per gli estroversi, gli effetti piacevoli dell'acetilcolina "impallidiscono" in confronto alla "scossa di felicità" che sperimentano con la dopamina.
Quindi, mentre gli estroversi sono fuori e in giro a godersi i benefici di tutti quei recettori della dopamina in più, gli introversi sono felicemente a casa con un libro e una piacevole dose di acetilcolina.

L'immagine sottostante rappresenta un cervello umano stilizzato e scientifico, colorato per rappresentare l'attività neuronale. Metà del cervello (estroverso) è illuminata con colori vivaci come giallo e arancione per indicare alta energia e stimoli esterni, mentre l'altra metà (introverso) utilizza tonalità rilassanti come blu e verde per mostrare introspezione e calma.

Cenni bibliografici
Benjamin, J. et al. (1996) ‘Population and familial association between the D4 dopamine receptor gene and measures of Novelty Seeking’, Nature Genetics, 12(1), pp. 81–84. doi: 10.1038/ng0196-81.
Bennington-Castro, J. (2013) The Science of What Makes an Introvert and an Extrovert, io9. Available at: https://io9.gizmodo.com/the-science-behind-extroversion-and-introversion-1282059791 (Accessed: 2 March 2021).
Berkman, L. F. et al. (2000) ‘From social integration to health: Durkheim in the new millennium’, Social Science & Medicine (1982), 51(6), pp. 843–857. doi: 10.1016/s0277-9536(00)00065-4.
Damian, R. I. et al. (2018) ‘Sixteen Going on Sixty-Six: A Longitudinal Study of Personality Stability and Change across 50 Years’. PsyArXiv. doi: 10.31234/osf.io/dmq5g.
Friedman, H. S. et al. (1993) ‘Does Childhood Personality Predict Longevity?’, p. 10.
Gibby, R. E. and Zickar, M. J. (2008) ‘A history of the early days of personality testing in American industry: an obsession with adjustment’, History of Psychology, 11(3), pp. 164–184. doi: 10.1037/a0013041.
Kagan, J. and Snidman, N. (1991) ‘Temperamental Factors in Human Development’, The American psychologist, 46, pp. 856–62. doi: 10.1037/0003-066X.46.8.856.
Little, B. R. (2008) ‘Personal Projects and Free Traits: Personality and Motivation Reconsidered’, Social and Personality Psychology Compass, 2(3), pp. 1235–1254. doi: https://doi.org/10.1111/j.1751-9004.2008.00106.x.

Profilo professionaleDr. Bruno C. GargiulloCell. 360.547490Cellulare di Servizio338.8009078Coordinatore  Centro di Psico...
02/12/2024

Profilo professionale
Dr. Bruno C. Gargiullo
Cell. 360.547490

Cellulare di Servizio
338.8009078

Coordinatore
Centro di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (PSICOCOM)
Bambini – Adolescenti – Adulti – Coppie
Centro Neuroscienze Comportamentali (CNSC)
Analisi - Revisione - Divulgazione
Articoli Scientifici Internazionali

Lunga esperienza in campo:
* Psicopatologico
ansia, depressione, fobie, disturbi di personalità, gelosia patologica, mancanza controllo impulsi, dipendenze comportamentali (alcol, sesso, gioco d'azzardo, ...);
* Sessuologico
ansia da prestazione, sessualità compulsiva, masturbazione compulsiva, bizzarrie sessuali, comportamento sessuale perverso, ...);
* Relazionale
conflittualità di coppia e familiare;
* Vittimologico/Criminologico
violenza domestica, fisica e sessuale; mobbing parentale; gaslighting; atti persecutori; bullismo; molestie su minori; false accuse; sindrome della donna maltrattata; ....

Membership
World Association for Sexual Health (San Paolo – Brasile), National Center for Victims of Crime (Washington, DC), National Center on Domestic and Sexual Violence (Austin, Texas),
American Society of Criminology (Columbus, Ohio),
Società Italiana di Criminologia.

Autore di numerose
* pubblicazioni
* relazioni in diversi seminari e congressi nazionali e internazionali

Se ne vuoi sapere di più, visita il Nostro Sito Ufficiale

Aree di intervento Psicoterapia La psicoterapia, grazie alla neuroplasticità, produce significativi cambiamenti nei soggetti in trattamento Approfondisci SESSUOLOGIA La sessuologia si occupa del comportamento sessuale umano in tutte le sue manifestazioni, dalla disfunzionalità alle parafilie app...

I due volti del "MALIGNO"
14/10/2024

I due volti del "MALIGNO"

23/08/2024

Giudizi e Pregiudizi

Dott. Bruno C. Gargiullo

È opportuno precisare che l'agire umano, e non solo, è il prodotto di una moltitudine di elementi (concause) e che la sua comprensione richiede un'attenta e minuziosa analisi.
Pertanto, si suggerisce di astenersi dall'esprimere affrettati giudizi sull'agire altrui sulla base di pochi elementi e/o di letture pregiudizievoli. Non riusciamo a capire il nostro comportamento figuriamoci se possiamo interpretare quello altrui.
Spiegare un comportamento sulla base del vecchio e superato teorema "CAUSA-EFFETTO" è tanto semplicistico quanto liquidatorio.

03/08/2024

SPUNTI DI RIFLESSIONE

° Non atteggiarti a Padreterno, sei solo un povero diavolo;
° La vita è come una sigaretta, si consuma anche se non la fumi;
° Ogni esagerazione nasconde l'opposto;
° La verità rende liberi, la menzogna incatena;
° La bellezza vola, la stupidità rimane;
° In ognuno di noi alberga un lato oscuro;
° Lo specchio riflette ciò che vogliamo vedere;
° Dietro lo specchio delle menzogne potrebbe nascpndersi un'amara
verità;
° La vita è una cosa seria, non trasformiamola in una pagliacciata;
° Conta quanto vali o quanto fai credere di valere?

***
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno Canto
XXVI°)

04/06/2024

AREA VITTIMOLOGICA/CRIMINOLOGICA
Il “ricordo” di un crimine mai commesso
Dr. Bruno C. Gargiullo
D.ssa Rosaria Damiani
Nel 1906, Hugo Münsterberg, Direttore del laboratorio di psicologia della Harvard University e Presidente dell'American Psychological Association (APA, Washington DC), fece pubblicare un articolo sul Times Magazine di un caso di falsa confessione. A Chicago, una donna era stata trovata morta, strangolata con un filo di rame e abbandonata in un cortile. Il figlio “sempliciotto” di un contadino, che aveva scoperto il corpo, venne accusato del delitto. Nonostante avesse un alibi, dopo essere stato interrogato dalla Polizia, confessò l'omicidio, arricchendo, di volta in volta, il fatto-reato di dettagli. Il racconto del giovane era “assurdo e contraddittorio,” un chiaro esempio di “elaborazione involontaria di un suggerimento”, da parte della Polizia, durante gli interrogatori. Mustemberg espresse i suoi dubbi, sull’autenticità della confessione, in una lettera inviata ad un esperto Neurologo di Chicago, che finì sulla stampa locale. Una settimana dopo, il giovane, condannato per l’omicidio, venne giustiziato mediante impiccagione.
Il predetto studioso era avanti per i suoi tempi. Ci vollero decenni prima che le comunità, legale e psicologica, iniziassero a comprendere quanto potentemente un suggerimento possa plasmare la memoria e, di conseguenza, la Giustizia. In merito va citato il caso della McMartin Preschool che ruotava attorno ai ricordi di giovani vittime di ripetuti abusi sessuali da parte dei componenti della famiglia McMartin, che gestiva una scuola materna a Manhattan Beach, in California —ricordi che avevano dimenticato e poi recuperato dopo essere stati intervistati dal Children's Institute International (CII), (Clinica di terapia contro gli abusi con sede a Los Angeles gestita da Kee MacFarlane). Il caso crollò nel 1990, in quanto l'accusa non poté produrre prove convincenti. Elizabeth Loftus, una psicologa cognitiva che aveva lavorato sul caso, si chiese se i ricordi dei bambini fossero stati fabbricati—come Münsterberg aveva formulato—piuttosto che realmente recuperati.
Per testare la sua teoria, Loftus inventò una “storiella”: raccontò a un gruppo di volontari che da bambini si erano persi in un centro commerciale e che un adulto gentile li aveva salvati. Falsamente, disse loro che questa esperienza era reale e aveva chiesto ai loro genitori dettagli biografici per rendere la storia credibile. Dopo due interviste, separate da una o due settimane, sei dei ventiquattro volontari avevano interiorizzato la storia, aggiungendo dettagli sensoriali ed emotivi propri. Loftus e altri ricercatori usarono tecniche simili per creare falsi ricordi di quasi annegamenti, attacchi di animali e incontri con Bugs Bunny a Disneyland (impossibile, poiché Bugs è un personaggio della Warner Bros).
Recentemente, due psicologi forensi—Julia Shaw e Stephen Porter—hanno “alzato la posta”. Nel numero di gennaio 2015 della rivista Psychological Science, hanno descritto un metodo per impiantare falsi ricordi non di smarrimenti durante l'infanzia, ma di crimini durante l'adolescenza. Ispirati dal lavoro di Loftus, hanno raccolto informazioni dai genitori dei partecipanti e diviso gli studenti in due gruppi, raccontando a ciascuno una diversa storia falsa: uno doveva ricordare un evento emotivo, come essere attaccato da un cane, l'altro un crimine, come un'aggressione. Durante l'esperimento, i partecipanti non potevano comunicare con i genitori.
Shaw e Porter scoprirono qualcosa di sorprendente: “Pensavamo di ottenere un tasso di successo del trenta per cento, invece superammo il settanta,” disse Shaw. “Solo una manciata di persone non ci credette.” Dopo tre sessioni, il settantasei per cento degli studenti ricordava l'evento emotivo falso; quasi la stessa percentuale ricordava il crimine fittizio. Shaw e Porter non avevano messo sotto pressione gli studenti; bastava un suggerimento autorevole e l'immaginazione dei soggetti faceva il resto. Come notato da Münsterberg, gli studenti sembravano desiderosi di autoincriminarsi.
Una giovane donna raccontò di un triangolo amoroso. Nel primo debriefing, ricordava una rissa a pugni con un'altra ragazza. Nel secondo, ricordava di aver lanciato un sasso dopo un insulto. Al terzo debriefing, il sasso era diventato grande quanto il suo pugno e lo aveva scagliato in faccia alla ragazza. Il suo racconto metteva in luce una forte carica emotiva: “Ogni volta che rievocava l'evento, il sasso riempiva un po' di più la sua mano”. Nulla nell'atteggiamento della donna suggeriva che il ricordo fosse falso. Credeva fermamente nella veridicità della sua confessione, come la maggior parte dei partecipanti. Il ricordo era vivido, carico di dettagli che l'intervistatore non aveva fornito. Inoltre, Shaw e Porter non trovarono tratti di personalità che distinguessero i falsi confessori dai pochi resistenti, né alcun modo per identificare chi fosse più suscettibile.
Questi risultati sono preoccupanti, ovvero ripropongono ciò che può accadere durante un interrogatorio della Polizia: una piccola bugia, raccontata per scuotere la verità, può prendere radici nell'immaginazione dell’indagato. Lo psicologo Saul Kassin, che studia da decenni l'interrogatorio e la falsa confessione, affermò che l'esperimento di Shaw e Porter ha illustrato perfettamente come la pressione sociale possa indurre persone innocenti ad ammettere reati mai commessi”: Deve essere vero e devo trovare un modo per ricordarlo”.
Kassin citò il caso di Martin Tankleff, uno studente del Long Island che nel 1988 si svegliò trovando i genitori sanguinanti sul pavimento. Entrambi erano stati accoltellati; sua madre era morta e suo padre era in agonia. Chiamò la polizia. Dopo cinque ore di incalzante interrogatorio, un agente gli disse che suo padre ebbe la forza di accusarlo di essere il responsabile della loro aggressione (in realtà, il padre morì prima fare il nome del vero responsabile). In preda ai sensi di colpa, il giovane confessò di essere l’autore del duplice omicidio e venne condannato all’ergastolo. Dopo diciassette anni di detenzione, fu prosciolto dall’accusa di duplice omicidio in quanto furono arrestati i veri colpevoli. La psicologa Kassin condannò la pratica della menzogna per indurre un indagato a dichiararsi colpevole di un reato mai commesso.
In conclusione, lo studio condotto da Shaw e Porter ha dimostrato inequivocabilmente l'inesattezza e la malleabilità della memoria umana, prove che hanno già convinto le Corti Supreme delle Contee del New Jersey e del Massachusetts a “istruire” le Giurie a non basarsi unicamente sulle testimonianze oculari, in quanto non affidabili, ovvero non sempre veritieri: “questa ricerca mette in dubbio il peso da attribuire alla rievocazione mnesica, durante il processo, in assenza di prove corroboranti”.
Voi cosa ne pensate?
• Shaw, J., & Porter, S. (2015), “Constructing rich false memories of committing crime” Psychological Science, 26, 291–301.
• Shaw, David (January 19, 1990). "Where Was Skepticism in Media? : Pack journalism and hysteria marked early coverage of the McMartin case". Los Angeles Times. Retrieved January 2, 2018.
• Harris, Michael (October 9, 1987). "A fugitive witness in the McMartin Pre-School molestation trial..." United Press International. Los Angeles. Retrieved April 27, 2020.
• Tracy Wilkinson and James Rainey (January 19, 1990). "Tapes of Children Decided the Case for Most Jurors". Los Angeles Times. Archived from the original on February 9, 2009. Retrieved July 6, 2017.
• Schreiber, Nadja; Lisa Bellah; Yolanda Martinez; Kristin McLaurin; Renata Stok; Sena Garven; James Wood (2006). "Suggestive interviewing in the McMartin Preschool and Kelly Michaels daycare abuse cases: A case study". Social Influence. 1 (1): 16–46.
• Rabinowitz, Dorothy (July 25, 2019). "'The McMartin Family Trials' Review: Prosecution as Ludicrous Charade". Wall Street Journal.
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09/11/2023

Il GASLIGHTING È UN CRIMINE e non può essere confuso con le ‘‘normali’’ questioni di coppia (screzi, dissapori, divergenze).Parola chiave: INTENZIONALITA’Buo...

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