19/09/2025
Si presenta alla nostra osservazione un uomo di cinquantacinque anni che lamenta dolore nella zona pelvica con difficoltà ad urinare, con episodi di urgenza nella minzione e frequenza aumentata, specialmente di notte. Aveva effettuato tutte le analisi strumentali classiche, analisi urine e sperma, esame urodinamico, ecografia e risonanza magnetica. La diagnosi è di prostatite cronica abatterica e infiammazione neurogena. Gli erano stati prescritti antibiotici e antinfiammatori, e farmaci alfa-bloccanti. Ma dopo alcuni mesi di questa terapia il miglioramento è stato minimo. Il paziente viene collegato con Q9, e nell’arco di 20 minuti abbiamo avuto un quadro completo della sua situazione clinica , sia sotto il profilo psicologico che fisico. Il problema alla prostata era iniziato dopo una serie di litigi con la moglie che avevano portato alla separazione. Precedentemente nell’ufficio in cui lavorava, era arrivato un giovane impiegato che aveva stravolto tutte le relazioni con i colleghi che lo avevano, a suo dire, un po’ emarginato. La perdita della “femmina” e il conflitto di territorio (perdita del proprio dominio) avevano minato la sua autostima come maschio capace di difendere la sua femmina e il suo territorio da invasioni esterne (giovane collega). Una volta che tali traumi sono stati individuati e collocati nel tempo, grazie alle funzioni del sistema Q9, è subito iniziata la terapia frequenziale sia sugli stessi, che sulla loro ricaduta organica. In supporto alla terapia ambulatoriale, al paziente venivano prescritti dei farmaci omeopatici per supportarlo nell’intervallo di tempo tra una terapia con il Q9 e l’altra. Due mesi dopo la prima visita il paziente non manifestava più il dolore e il bruciore alla minzione, e il flusso dell’urina era quasi normale. Nelle visite successive tutti i parametri, sia clinici che strumentali, sono risultati nella norma. Un aiuto psicologico notevole, è stato l’avvio di una nuova relazione sentimentale.
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