16/11/2025
Articolo davvero interessante e pertinente con la mia materia!
A volte basta osservare una persona respirare per capire molto.
Torace rigido, spalle sollevate, addome fermo: il respiro non scende mai davvero.
E proprio lì, spesso, si nasconde il problema.
Il grande dimenticato del nostro corpo: il diaframma. 🫁
È un muscolo straordinario, un vero “ponte” tra torace e addome.
Lavora in silenzio, 24 ore su 24, e da lui dipendono postura, circolazione, digestione e perfino il tono emotivo.
Ogni volta che inspiri, si abbassa e massaggia organi come fegato, stomaco e intestino.
Ogni volta che espiri, risale e aiuta il ritorno del sangue e della linfa verso il cuore.
Quando tutto si muove in armonia, il corpo è in equilibrio.
Ma se il diaframma si irrigidisce — per stress, ansia, posture fisse, sedentarietà o respirazione corta — si blocca la sua naturale mobilità e inizia una vera catena di compensi.
👉 Il primo a risentirne è lo psoas, il muscolo profondo che collega la colonna lombare alle anche.
È direttamente collegato al diaframma e, quando quest’ultimo perde elasticità, anche lo psoas si contrae.
Il bacino si inclina, la schiena si comprime e compaiono quei dolori lombari che non passano con lo stretching.
🧩 Ma non si ferma lì.
Un diaframma bloccato può creare tensioni anche al collo, alle spalle e al pavimento pelvico.
È tutto collegato da una rete di catene miofasciali che lavorano insieme.
Quando una zona si blocca, tutto il sistema ne paga le conseguenze.
E non riguarda solo i muscoli.
Quando il diaframma non si muove bene, anche gli organi interni si irrigidiscono:
il fegato riceve meno ossigeno, lo stomaco si distende, l’intestino rallenta.
Ecco perché chi respira male spesso accusa reflusso, gonfiore o difficoltà digestive.
🧠 Respirare male significa anche stressare il sistema nervoso.
Il diaframma, infatti, comunica con il nervo vago, il grande regolatore del rilassamento.
Quando il respiro è corto e superficiale, il corpo resta in “modalità allarme”, il cortisolo sale e diventa più facile sentirsi tesi o ansiosi.
Alcune ricerche hanno dimostrato che un diaframma rigido riduce la variabilità cardiaca (HRV), cioè la capacità del cuore di adattarsi allo stress.
Tradotto: se il respiro è bloccato, anche il corpo perde flessibilità, dentro e fuori.
🎯 Ma la buona notizia è che si può sbloccare.
Il respiro diaframmatico è una vera forma di “allenamento interno”.
Aiuta a rilassare lo psoas, sciogliere la schiena, migliorare la digestione e abbassare la tensione emotiva.
👉Bastano pochi minuti al giorno.
Sdraiati, metti una mano sull’addome, inspira dal naso lasciando che la pancia si sollevi lentamente…
Poi espira piano, svuotando l’aria e sentendo il corpo che si rilassa.
Ripeti per qualche minuto.
Non è solo un esercizio: è un modo per ristabilire equilibrio tra respiro, movimento e mente.
Perché quando il diaframma torna libero, anche tutto il resto del corpo ritrova armonia.
👨⚕️ Dr. Francesco Garritano
Biologo Nutrizionista – Laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e in Scienze della Nutrizione
Divulgatore scientifico e autore
📚 Riferimenti scientifici:
• Bordoni B. et al., Cureus, 2020
• Capobianco RA. et al., J Bodyw Mov Ther, 2021
• Kolar P. et al., Phys Ther, 2012
• Bordoni B. et al., Clin Anat, 2018
• Courtney R., Front Psychol, 2021