Cristina Campagna Educatrice

Cristina Campagna Educatrice Nel mondo dell' educazione da vent'anni.

05/05/2023

Aggiornamento:

E' Stata Ritrovata e sta Bene! Grazie a tutti per le condivisioni❤️❤️❤️❤️

⚠️⚠️⚠️
Popolo di Bambinando chiediamo la massima condivisione per questo appello.

Si chiama Asia Pancottini ha dodici anni vive a Tortoreto Lido e va a scuola a Giulianova.

È SCOMPARSA OGGI POMERIGGIO

"È stata accompagnata alla scuola Bindi di Giulianova oggi pomeriggio per attività agonistiche e si è persa traccia.

Le forze dell’ordine hanno diffuso foto e dati della bimba lanciando un appello.

Veste una tuta di colore nero con striscia bianca, un bomberino di colore nero, scarpe di colore Reebook di colore nero.

Ha uno zaino rosso con borchie dorate !

CHIUNQUE LA VEDA CHIAMI IL 112 OPPURE IL SEGUENTE NUMERO 0858024300"

Abruzzo Cityrumors.it

Grazie

Modalità Campeggio on 🏕
14/04/2023

Modalità Campeggio on 🏕



La Fantasia ci salva ogni giorno.Il "Portale" per accedere ad una stanza Speciale che sa di Meraviglia.                 ...
28/03/2023

La Fantasia ci salva ogni giorno.

Il "Portale" per accedere ad una stanza Speciale che sa di Meraviglia.

Se dai Amore, Amore Sempre avrai❤️
26/03/2023

Se dai Amore, Amore Sempre avrai❤️

Cari Amici,per motivi personali importanti vi do appuntamento ad aprile con gli approfondimenti, potete comunque continu...
08/03/2023

Cari Amici,
per motivi personali importanti vi do appuntamento ad aprile con gli approfondimenti, potete comunque continuare a scrivermi qui o al numero +393270160906.
Risponderò ai vostri messaggi e alle vostre domande.
Vi abbraccio,
Cristina

Qual è l'augurio migliore che un genitore, un adulto di riferimento o un educatore possono fare ad un loro bambino?Che s...
07/03/2023

Qual è l'augurio migliore che un genitore, un adulto di riferimento o un educatore possono fare ad un loro bambino?
Che sia indipendente e che sia sicuro.
Ma come si rende qualcuno indipendente e sicuro?
Gli ingredienti segreti?
Le certezze, la stabilità nel rapporto, l'invito a fare le cose da solo, a compiere imprese al sapor di eccezionale e l'esortare ad affrancarsi a mano a mano.
E che altro poi?
Dare fiducia, sapere aspettare il giusto tempo per lasciare andare senza paura di perdere.
Quello che trasmettiamo ai bambini viene perfettamente recepito ed incanalato.
Il nostro compito è quello di rendere questo passaggio chiaro, determinato e certo.
In questo simposio emotivo la cosa fondamentale è cercare di essere introiettati nel giusto modo, in equilibrio, donare sicurezza senza prevaricazioni di sorta.
Trasmettere sicurezza non è una cosa di poco conto.
Il bambino è un individuo che sta costruendo se stesso, non un robot con un libretto di istruzioni preimpostato da seguire.
Fluidità e trasparenza sono aspetti fondamentali per contribuire a costruire una sua identità, sono mezzi per crescere e per garantire il diventare grande attraverso solide basi.
È come per le rotelle di accompagno alle ruote di una bicicletta.
Da quattro diventano tre e poi rimangono solo le due ruote.
La verità è che i bambini sono sempre più pronti loro di noi, che le piccole e a volte faticose conquiste che fanno ogni giorno diventano poi, senza che ce ne accorgiamo, quei tasselli sempre più importanti e necessari per completare l' affermazione del loro io.
Evviva l'Indipendenza,
Evviva la Sicurezza!

Routine.Creatura Mitologica senza forma ma di certa sostanza, dal valore Mistico e Necessario.Senza di lei nessuno di no...
27/02/2023

Routine.
Creatura Mitologica senza forma ma di certa sostanza, dal valore Mistico e Necessario.
Senza di lei nessuno di noi sarebbe ciò che realmente è.
Ma quanto è importante la routine per i bambini?
Parere personale? Importantissima.
La routine permette di potersi orientare nello spazio e nel tempo senza saper leggere l'ora.
Permette di sapere che evento è consequenziale ad un altro.
Sostanzialmente mette in condizione il bambino di sapere cosa aspettarsi.
Esempio pratico.
Alle 9.30 le educatrici ci danno il biscottino.
Ovviamente io bambino non so che sono le 9.30 ma il rituale di accompagnamento che può essere il lavarsi le mani, il sedersi vicini mi prepara all'arrivo del biscottino.
La routine metodica diventa un modo per capire le varie fasi della giornata.
So che dopo aver messo il bavaglino andrò a pranzo.
Finito il pranzo, lavate le mani e giocato con lo spazzolino lavando il gomito e qualche dente so che andrò a fare le ninne.
Il bioritmo della giornata è scandito da avvenimenti consequenziali che accompagneranno me bambino fino all'orario di uscita.
La ripetizione dei rituali, dei gesti, delle situazioni mi darà sicurezza e mi permetterà di dare una giusta collocazione a me che faccio cose in un determinato spazio-tempo.
Molti genitori e altrettanti adulti di riferimento non credono che i loro bambini siano consci del tempo che vivono perché magari li ritengono troppo piccoli.
Per mia esperienza personale posso dire che anche i bambini più piccoli sono ricercatori della routine e conoscono ciò che deriverà da alcuni momenti, da alcuni avvenimenti nello specifico.
Ma cosa succede se la routine non viene rispettata? Potrebbero esserci dei nervosismi, manifestazioni di disappunto perché c'è qualquadra che non cosa.
Anche a casa è importante stabilire una routine che deve essere seguita per garantire una stabilità emotiva e permettere al bambino di potersi davvero orientare all'interno del suo quotidiano domestico.
Certo è che le giornate vissute diversamente non sono da demonizzare, anzi, rappresentano un importantissimo mezzo per aggiungere tasselli al puzzle dell'esperienza.
L' importante è fare tutto con criterio ed equilibrio in modo da poter permettere al nostro bambino di vivere con serenità e poco stress qualcosa di diverso da ciò che conosce.

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Un avverbio brevissimo ma con una grandissima capacità: quella di rispondere in maniera estremamente sintetica ad una do...
20/02/2023

Un avverbio brevissimo ma con una grandissima capacità: quella di rispondere in maniera estremamente sintetica ad una domanda magari anche ben articolata.
Due lettere che indicano un rifiuto, un' opposizione.
Il "No" nei bambini che ruolo svolge?
Un modo per esprimere il loro dissenso, il loro voler distaccarsi da qualcosa che non condividono.
Ovviamente la fase del "No", assolutamente fisiologica, è una fase della crescita di ciascun bambino, ricordiamoci che i bambini sono persone, non mistiche entità.
Pensateci, tramite il "No" noi adulti mostriamo il nostro volere, esercitiamo la nostra volontà, lo stesso vale anche per i bambini.
Soluzioni?
Sicuramente dare voce alle emozioni, verbalizzarle.
Aiutare i bambini in questo arduo compito eviterà la manifestazione della frustrazione e la rabbia che inevitabilmente ne deriveranno.
È risaputo che i bambini potrebbero trasferire queste emozioni negative su oggetti e potrebbero poi romperli in malo modo.
Ovviamente non ci si riesce sempre.
Il non riuscire ad intervenire in tempo non rende un genitore o un adulto di riferimento non capace.
Bisogna prendere il giusto tempo, osservare e capire come e quando intervenire.
Cosa fare ancora?
Fornire alternative e non imposizioni.
Spiegare che ogni azione ha delle conseguenze, che esistono dei limiti necessari che è bene rispettare, questo per il principio che le regole non sono divieti, ma strumenti per vivere al meglio una situazione/un rapporto/ un gioco l'organizzazione della giornata.
Fondamentale pero è non cedere rispetto al comportamento derivato ed indotto dal "No".
È risaputo che i bambini potrebbero trasferire queste emozioni negative su oggetti e potrebbero poi romperli in malo modo.
La ricetta perfetta per rispondere al "No"?
Coerenza ed empatia conditi da una giusta dose di pazienza.

⚠️⚠️⚠️ la fase del No non ha nulla a che vedere con il disturbo oppositivo provocatorio

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Quando sentii questa frase per la prima volta ricordo di essermela ripetuta a mente più e più volte.La Profezia che si a...
12/02/2023

Quando sentii questa frase per la prima volta ricordo di essermela ripetuta a mente più e più volte.
La Profezia che si autodetermina.
In un' unica frase assistiamo a qualcosa di mistico: un qualcosa di predetto che trova compimento.
Solennità e improcrastinabilità avvolti nel mai banale mantello della profezia che ha radici lontane nel tempo.
Utilizzata da alcuni personaggi del mondo dell'educazione molto radical e poco chic questa frase è un altro tassello fondamentale nel puzzle del Buon Educatore.
Chi fa l'educatore non fa un lavoro.
Compie una missione.
Fa l'educatore chi riceve una vera e propria chiamata come coloro i quali prendono i voti, né più né meno.
Partendo da questo presupposto gli educatori che si riconosceranno in queste righe, condividono con me quei sentimenti che ti bussano al cuore quando ci si trova davanti a situazione difficili, complicate.
La profezia che si autodetermina è quella frase che mi attanaglia ogni volta che incontro bambini e ragazzi che sono convinti che il loro Destino sia già segnato anche se non se lo sono detti a voce alta.
Le aspettative disattese, la mancanza di inclusione, la paura di fallire, la certezza di non essere abbastanza diventano il nascondiglio perfetto per fuggire e per fuggirsi, per scappare dall'idea di un "me" che vive un destino migliore.
Ci sono cose che oggettivamente noi educatori non possiamo cambiare, ma dobbiamo tentare di migliorare il loro proprio percepito.
Possiamo crederci e far in modo che questo destino già segnato possa riscriversi, che questa profezia che sembra tanto avvolta nel nefasto possa assumere un aspetto positivo.
Abbracci carichi di stima per rinfrancare quell'autostima che molto spesso è pressoché assente ed insegnare a sognare sono forse i primi due punti di partenza.
Ognuno è padrone del suo destino.
E voi, cosa ne pensate?



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Recitava così il quadruccio appeso all'ingresso del mio asilo nido.Sono nel mondo dell' educazione da Vent'anni anche se...
09/02/2023

Recitava così il quadruccio appeso all'ingresso del mio asilo nido.
Sono nel mondo dell' educazione da Vent'anni anche se continuo ad averne Ventitré da Quindici.
In questa frase c'è il fondamento, la perfetta linea guida per un educatore, per un genitore, per un nonno, uno zio, un affine.
Educare viene dal latino (ex-ducere) e vuol dire proprio condurre fuori.
Bene, il compito dell' educatore è decisamente "ti**re fuori".
Il Meglio? Si spera.
Il Peggio? Può succedere e succede spesso.
Anche tirar fuori il peggio è funzionale e necessario.
Serve per ripartire, per cambiare, per rompere lo schema.
Il Segreto dov'è?
È trasformare il Peggio in Meglio.
Costa fatica?
Sì, decisamente sì.
Per cambiare ci vuole coraggio, impegno, dedizione, perché educare è uno dei compiti più difficili da assolvere e portare a compimento.
Un cambiamento per essere efficace deve avvenire per prima cosa dentro di noi.
Cambiare punto di vista, cambiare le modalità di approccio, cambiare le parole sono e saranno sempre gli elementi più validi per compiere i primi passi verso il vero cambiamento.
Cambiare è porre le basi per Trasformare.
Quindi ritornando all'aforisma iniziale,
l' Educazione è il più grande investimento che si possa compiere in questa vita qua.
Investite, Credete e Trasformate.

i

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Rome

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