24/03/2022
👨⚕️ Analisi psicologica “Attack on Titan” 🎬
•
Perché l’attacco dei giganti è diventato l’anime più famoso in questi ultimi due, tre anni?
Molto semplice, grazie all’immedesimazione, nonché il processo attraverso cui un soggetto si trasferisce idealmente nelle vicende e nella situazione psicologica ed emotiva di un'altra persona. In psicoanalisi il termine fu usato da S. Freud come sinonimo di empatia.
•
Osserviamo un secondo la vita dei protagonisti di questo meraviglioso anime: costretti a vivere all’interno di 4 mura per proteggersi da un pericolo che li aspettava fuori; senso di claustrofobia provato dai protagonisti che “sognano di uscire”; pregiudizi e insulti per coloro che “uscivano dalle mura”. Potrei continuare, ma penso basti. Vi ricorda qualcosa vero? Esatto, è praticamente la rappresentazione fumettistica della nostra vita degli ultimi 2 anni, solo che Hajime Isayama l’ha iniziato a disegnare nel lontano 2009.
Il “lockdown”, idealmente, ha causato gli stessi danni dell’attacco di un gigante. La paura del contagio e la crisi socioeconomica in atto hanno moltiplicano esponenzialmente il disagio psichico. In chi è entrato in contatto con il virus aumenta fino a 5 volte la probabilità di sintomi depressivi, portando alcuni pazienti a sviluppare addirittura un DPTS (disturbo post traumatico da stress). Ad essere colpiti sono stati sopratutto i giovani, che guarda caso, sono l’utenza che rappresenta maggiormente la fan base di Attack on Titans.
In questo processo di immedesimazione, i ragazzi vedevano come i protagonisti soffrissero esattamente come loro di fronte a questo “male oltre le mura” e sognavano di poterlo combattere anche loro, scoprendo che forse, come sempre nella vita, il vero nemico da combattere è dentro di noi.
•
•
**i