Dott.ssa Concetta Di Benedetto

Dott.ssa Concetta Di Benedetto Ti aiuto a trovare il tuo benessere, la fiducia, le potenzialità, la consapevolezza, per stare bene!

La notizia della sua scomparsa, avvenuta il 17 novembre 2025 a 91 anni, mi raggiunge con grande dispiacere. Paul Ekman è...
22/11/2025

La notizia della sua scomparsa, avvenuta il 17 novembre 2025 a 91 anni, mi raggiunge con grande dispiacere.

Paul Ekman è stato una figura monumentale nella psicologia contemporanea: un esploratore instancabile delle emozioni umane e del linguaggio del volto, capace di dimostrare come molte espressioni emotive attraversino culture e popoli con sorprendente universalità.

Il suo lavoro ha varcato i confini scientifici, entrando nella vita di milioni di persone grazie a opere come Telling Lies (1985) ed Emotions Revealed (2003), grazie ai quali la complessità del mondo emotivo è divenuta alla portata di tutti, in modo chiaro e fruibile.
La sua influenza è arrivata anche attraverso la cultura pop, dalla consulenza alla serie Lie to Me al contributo al film Inside Out, dimostrazione di come la scienza possa dialogare con la società in modi innovativi e profondamente umani.

Oggi, mentre sentiamo il peso della perdita, scegliamo di celebrarne l’eredità: un tesoro di idee, metodo e sensibilità, che continuerà a orientare il lavoro di chi si dedica alla comprensione di mente, corpo ed emozioni.

🌍 www.psicoterapeutaromaappia.it




Quante volte hai detto sì quando dentro avresti voluto dire no? 🤐Il senso di colpa è una di quelle emozioni che più di t...
17/11/2025

Quante volte hai detto sì quando dentro avresti voluto dire no? 🤐

Il senso di colpa è una di quelle emozioni che più di tutte ci fa inciampare nei nostri stessi confini.

🔍 Il senso di colpa è un’emozione che nasce quando percepiamo di aver infranto un valore importante, spesso legato all'affetto, all'altruismo o alla responsabilità verso gli altri.

A volte è utile.
Altre volte… ci incatena. ⛓️

Non parliamo del rimorso per qualcosa che hai fatto, ma di quella sensazione sottile, costante, che ti sussurra di non essere abbastanza, di aver deluso, mancato, fallito… anche se non hai fatto nulla di sbagliato.

È l’emozione dell’accudimento, dei legami profondi, delle relazioni affettive, dei “non voglio ferire nessuno” 💔
Ci si sente in colpa soprattutto quando si ama.

Ma spesso, proprio lì, dimentichiamo di amarci anche noi.

Dire di NO non è egoismo!
È un atto di presenza. Di verità. Di rispetto.

✨ E sì, i confini che tracci oggi… sono la cura che darai a te stess* domani.
È autenticità, autodeterminazione e presenza.
Perché ciò che non dici, il tuo corpo lo sente.
Ciò che trattieni, da qualche parte si incarna.

Come ci insegna anche la psicologia somatica, tutto ciò che non viene espresso rischia di finire nel corpo: il “non detto” può trasformarsi in stanchezza, tensione, malessere.

📌 A volte, dietro un sintomo, c’è proprio un sì detto per paura di sentirti in colpa.

"Il corpo lo sa quando stai facendo una scelta per dovere e non per amore."
Insomma, il senso di colpa non ti protegge. Ti blocca.

🌿 E se provassi ad ascoltare quell’emozione invece di combatterla?

Chiediti: questo “sì”… è davvero mio?

🌍 www.psicoterapeutaromaappia.it









Hai mai provato una sensazione “strana” in un certo luogo o con una persona, senza sapere davvero perché?Oppure ti sei m...
11/11/2025

Hai mai provato una sensazione “strana” in un certo luogo o con una persona, senza sapere davvero perché?
Oppure ti sei mai chiestə perché, nonostante la consapevolezza mentale, certi blocchi emotivi sembrano non mollarti mai?

E se ti dicessi che non è solo la mente a conservare memoria?

Le neuroscienze oggi ci stanno dicendo qualcosa di straordinario: la memoria non è esclusivamente nel cervello.
È nel corpo. Nelle cellule. Nei tessuti.
Come se l’organo stesso custodisse una storia, un frammento di identità.

👉 Questo fenomeno viene chiamato “memoria cellulare”.
E ci invita a considerare il corpo non solo come “contenitore”, ma come luogo vivo della nostra storia emotiva.

Le esperienze traumatiche, i dolori non elaborati, le paure antiche: tutto questo può restare impresso nelle cellule, come piccoli “loop” che si attivano ogni volta che un’emozione o una situazione simile li riaccende.

🧠 Il problema? Cerchiamo spesso di risolvere tutto con la testa.
Ma la mente non può sciogliere ciò che è inciso nel corpo.

💡 La buona notizia è che esistono pratiche semplici, radicate nella psicologia somatica e supportate dalla scienza, che ci aiutano a rientrare nel corpo.
Basta portare attenzione ai piedi, alla respirazione, al radicamento o, come lo chiamava Alexander Lowen, il grounding. Come lui stesso diceva:
"Essere radicati significa sentire il corpo con piena consapevolezza, e da lì prendere forza e vita."

Spostare l’attenzione dal pensiero al corpo. Da lì può accadere qualcosa di potente: una presenza nuova, profonda, che libera energia e ci restituisce a noi stessə.

✨ Ed è proprio da qui che inizia un vero percorso di self-care: non quello fatto solo di rituali esterni, ma quello che parte dall’ascolto profondo del corpo e dei suoi segnali.
Prenderci cura di noi significa anche onorare la memoria che il nostro corpo custodisce.

🎧 Il corpo non dimentica.
Ma può guarire.
E quando lo fa, anche la mente fiorisce.

Ti aspetto sabato 15 alle 15 per il penultimo appuntamento del 2025 con i laboratori esperienziali 🪷🌱

🔗www.psicoterapeutaromaappia.it










Konrad Lorenz, etologo, zoologo e premio Nobel L’uomo che usciva di casa e veniva seguito da una fila di ochette convint...
07/11/2025

Konrad Lorenz, etologo, zoologo e premio Nobel
L’uomo che usciva di casa e veniva seguito da una fila di ochette convinte fosse la mamma.
E che ci ha insegnato che l’imprinting non è solo quello delle paperelle, ma anche quello delle relazioni precoci… quelle che ti segnano, ti plasmano, e a volte ti fanno dire:
“Perché mi infilo sempre nelle stesse relazioni?”
🤔 Forse perché hai “stampato” un modello relazionale un po’ sbilenco 🐣

Grazie a lui sappiamo che certe dinamiche iniziano molto prima di quanto immaginiamo…
E che non è mai troppo tardi per scegliere consapevolmente chi seguire!

💬 “Ciò che viene impresso nei primi momenti di vita resta come guida.” (K. Lorenz)

🔗www.psicoterapeutaromaappia.it
🐣

🧠 Lunedì è nel corpo prima ancora che nel calendario.E se potessimo riscriverlo? 🌱Il lunedì non è solo un giorno: è una ...
03/11/2025

🧠 Lunedì è nel corpo prima ancora che nel calendario.
E se potessimo riscriverlo? 🌱

Il lunedì non è solo un giorno: è una sensazione che si insinua già nella domenica sera, un’ansia sottile che si annida nel corpo e nella mente, prima ancora di iniziare.
Lo confermano gli studi: l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, quel circuito dello stress, si attiva anticipando l’inizio della settimana lavorativa. 📉😰
Come spiega Viktor E. Frankl, “Quando non possiamo cambiare una situazione, siamo sfidati a cambiare noi stessi.”Ecco, il lunedì è quella sfida. Non da combattere con la fuga, ma con piccoli gesti di consapevolezza che riscrivono la nostra risposta.

📝 1. TO DO, ma con criterio.
Scrivere la sera prima una lista divisa tra “certi” e “possibili” impegni aiuta la memoria prospettica a quietare la mente inquieta. Mettere nero su bianco ferma la rincorsa caotica dei pensieri e libera spazio dentro di te. Come diceva Leonardo da Vinci, “Semplicità è la massima sofisticazione.”

🧘 2. Programma il relax
Non aspettare che arrivi per caso. Regalati un rituale di dolcezza la domenica sera: una tisana, un bagno caldo, una chiacchierata. Il corpo assimila questo messaggio: “Sto scegliendo di iniziare con cura.”Come ci ricorda Brené Brown, “La vulnerabilità non è debolezza, è il coraggio di mostrarsi per ciò che si è.”

💭 E tu? Qual è il tuo “rito del lunedì” che ti aiuta a riscrivere questa storia? Condividilo, perché a volte basta un piccolo gesto per trasformare la settimana ad altre persone. 🌿✨











✨ C’era una volta un bambin* che iniziò a credere a una voce dentro di sé: “Non sei portat*. ”Non era un sussurro invent...
27/10/2025

✨ C’era una volta un bambin* che iniziò a credere a una voce dentro di sé: “Non sei portat*.
”Non era un sussurro inventato, ma qualcosa sentito più volte: a scuola, a casa, tra i silenzi e i confronti. Una frase, uno sguardo, una battuta… e piano piano, quella voce ha iniziato a diventare parte dell’identità.
C’era una volta un bambin*. Ogni volta che si trovava davanti a un compito difficile, sentiva quella voce:
“Non ce la farai.”
“Non sei capace.”
Così smetteva di provarci davvero.
Si bloccava, abbassava lo sguardo, evitava.
Intanto, altr* sbagliavano, imparavano, crescevano.
Ma quell* bambin* si era già convint* di non essere in grado.
E col tempo, quella convinzione è diventata una certezza.
Anche le persone intorno hanno iniziato a ripeterlo:
“Non è portat* per questo.”
E dentro si rafforzava il pensiero:
“È vero. Non valgo abbastanza.”
Ma la verità è che le capacità c’erano.
Quando ha cominciato a crederci ha smesso di provarci.
Si è cominciato a vedersi nel modo sbagliato.
E quell’immagine ha cominciato a condizionare tutto.

🎈 E la cosa più difficile è che…Quella voce non si spegne crescendo. Cambia forma. Si infiltra negli esami, nei colloqui, nelle relazioni. Nel modo in cui ci si guarda allo specchio o ci si parla quando si sbaglia.
Non è più solo “non sono brav* in matematica”. Diventa:
“Non sono abbastanza.”
“Non sono fatt* per questo.”
“Non ce la farò mai.”

🔁 È questo che fa il giudizio, quando diventa identità. Imprigiona in una versione di sé che non rappresenta davvero chi si è. Ma liberarsene è possibile.
Perché quell’immagine non è la verità. È solo una convinzione. E le convinzioni si possono cambiare.

🗣️Qual è la voce che ha detto “Non ce la farai”? È possibile riscrivere quella storia. Un passo alla volta. Se qualcosa di questo testo ha risuonato, si può iniziare anche solo da qui: Condividere, riflettere, lasciar andare.
La vita non aspetta che ci si senta “abbastanza”.
È il momento di cominciare🌱

🌐 www.psicoterapeutaromaappia.it










Ogni vita è diversa. E nessun confronto è mai davvero onesto.💭 Scorri un post. Un corpo perfetto, una casa impeccabile, ...
20/10/2025

Ogni vita è diversa.
E nessun confronto è mai davvero onesto.

💭 Scorri un post. Un corpo perfetto, una casa impeccabile, una coppia sempre felice. E in un attimo, zac!... ti ritrovi a pensare che la tua vita sia meno riuscita.

È un riflesso automatico, quasi una dipendenza emotiva: confrontarti, misurarti, cercare nel successo altrui la conferma (o la condanna) del tuo valore.
Ma c’è un inganno sottile in tutto questo.
👉 Il confronto parte sempre da una visione parziale. Vedi solo ciò che gli altri vogliono mostrarti: il risultato, non il percorso. Il traguardo, non le rinunce. La vittoria, non le cadute.

🎯 Tu non sei il tuo collega in carriera. Non sei la tua amica con il corpo scolpito. Non sei quell’influencer dal sorriso perfetto.
Sai perché? Perché tu sei altro. Hai avuto altre priorità. Hai scelto, consapevolmente o no, strade diverse. Hai costruito qualcosa di unico, che merita rispetto, cura, e soprattutto sguardi autentici, non confronti ingiusti.

🧭 Invece di paragonarti, chiediti:
✨ Sto diventando la persona che voglio essere?
✨ Cosa sto costruendo davvero per me?
✨ Cosa posso cambiare, se sento che qualcosa non mi appartiene più?
I tuoi veri punti di riferimento non sono fuori.
Sono dentro di te.

💬 E tu?
Ti sei mai scopertə a guardarti con gli occhi degli altri, invece che con i tuoi?
Raccontamelo, se ti va.
👇

🔗 www.psicoterapeutaromaappia.it

💬 “Il vostro tempo è limitato, quindi non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro.”
(Steve Jobs)







“Quando qualcuno ti fa un complimento… tu lo accetti davvero? Oppure lo rimandi indietro, come se non ti appartenesse?”🔁...
17/10/2025

“Quando qualcuno ti fa un complimento… tu lo accetti davvero? Oppure lo rimandi indietro, come se non ti appartenesse?”

🔁 Siamo abituatə a dare. A sistemare. A offrire. Ma cosa accade quando qualcuno ci guarda con bontà… e ci vede davvero?
Ci siamo.
🌿 Siamo al secondo laboratorio esperienziale della stagione. E oggi portiamo un tema tanto delicato quanto radicale: imparare a riceverci.
📍Non è sempre facile accogliere uno sguardo buono.📍Non è sempre immediato lasciar entrare una parola gentile.
📍Non è scontato credere a chi ci riconosce… senza volerci aggiustare.
A volte ci sembra quasi una debolezza. Un cedimento. Eppure, accogliere ciò che è vero — anche quando è bello — è un gesto di presenza profonda.

“Puoi lasciarti toccare da ciò che è vero. Anche quando è bello.” (ispirato a Tara Brach)

In questo laboratorio, ci alleneremo proprio a questo: a reggere lo sguardo dell’altrə senza sminuirci, a specchiarci in esso senza difenderci, a dire, anche solo per oggi, “Sì. Mi riconosco in questo.”

Perché la self-compassion non è solo una pratica interiore, ma anche la capacità di lasciarsi incontrare, di restare vulnerabili senza perdere il proprio centro.

“Ricevere è il gesto più vulnerabile e coraggioso che esista.” (Brené Brown)

E forse, proprio lì, nel punto in cui ci lasciamo toccare, inizia il vero lavoro di cura. Non quello che corregge, ma quello che custodisce.

Spesso, davanti a un complimento, ci schermiamo. Sdrammatizziamo. Cambiamo discorso. Come se quella bellezza che ci viene restituita… non potesse davvero appartenerci.

Ma in questo laboratorio proveremo a fare spazio anche a questo.
🌸 A ciò che ci viene donato e che fatichiamo a tenere dentro. A quella bontà che ci interroga, ci commuove, ci disarma.

Nel primo laboratorio abbiamo riconosciuto la voce che giudica. Ora iniziamo a dar spazio a un’altra voce. Una voce più morbida, più profonda. Una voce che accoglie, riconosce, riceve. Perché come sostiene Kristin Neff:
“Il modo in cui ti parli può cambiare tutto.”
E il modo in cui ti lasci guardare… anche.
Perché anche lasciarsi toccare da uno sguardo gentile è un atto di amore verso sé stessə. Non è debolezza. È presenza. Non è vanità. È verità.

💬 Se senti che queste parole ti parlano… forse è il tuo momento per riceverle davvero.

🗓 Ci vediamo domani. Alle 15. Con l’esperienziale 🌿

📍Laboratorio esperienziale: Imparare a ricevere per ricevermi

🌍 www.psicoterapeutaromaappia.it








🗣️ “La tua citazione che parla a tutti noi” 🗣️Quante volte ci si sente così: frammentati, dispersi, confusi. Come se qua...
13/10/2025

🗣️ “La tua citazione che parla a tutti noi” 🗣️

Quante volte ci si sente così: frammentati, dispersi, confusi. Come se qualcosa dentro si fosse rotto, o come se mancasse il contatto con la parte più vera di sé.

Succede quando il nodo delle emozioni si indurisce, quando iniziamo a mettere filtri su quello che proviamo… finché non sentiamo più nulla.
Non ci si riconosce più.

E allora cerchiamo fuori: qualcuno che ci "rimetta insieme", che ci salvi.
Ma il ritorno a sé non ha bisogno di magie, né di superpoteri.
È un processo semplice e umano, fatto di piccoli gesti quotidiani di consapevolezza e amorevolezza.

🌿 È come tornare a casa dopo un lungo viaggio.
🌬️ Come accorgersi di essere in apnea, e finalmente fare un respiro profondo.
🧭 È il momento in cui ti rendi conto che hai perso il contatto con te stessə… ed è proprio lì che inizia il ritorno.

Perché a volte sentire il bisogno è già il primo passo verso la cura.
Riascoltati. Ritrova il tuo centro. E, un pezzo alla volta, torna interə.

Ascolta il tuo bisogno di tornare all’omeostasi…

✨ Questa frase mi è rimasta dentro. E a te? Ti è mai capitato di sentirti così? Scrivilo nei commenti o salvalo, se ti risuona.








Immagina di camminare nel bosco. Improvvisamente senti un crepitio. Quel suono arriva dritto al cuore del tuo cervello, ...
07/10/2025

Immagina di camminare nel bosco. Improvvisamente senti un crepitio. Quel suono arriva dritto al cuore del tuo cervello, l’amigdala, attraverso una via rapidissima, senza passare dal “controllo” della ragione.

È come se il tuo corpo dicesse:

⚠️ “Attenzione, pericolo!” e iniziasse subito a prepararti a difenderti.

Nel frattempo, però, un’altra parte del cervello, la neocorteccia, prende tempo, analizza, valuta: “È solo un ramoscello secco che si è spezzato sotto lo scarpone… oppure è un serpente a sonagli?”

Spesso, quando la neocorteccia arriva alla conclusione, l’amigdala ha già fatto la sua mossa, pronta a proteggerti, perché… la paura è un’emozione ancestrale, essenziale alla sopravvivenza.
Senza paura, saremmo vulnerabili, esposti a ogni rischio senza reagire.
Ma attenzione: se la paura prende il sopravvento, se il cervello resta intrappolato nell’allarme costante, allora non siamo più noi a controllarla…
È lei a controllare noi.

📚 Questa dinamica ci aiuta a capire quanto sia importante riconoscere la paura, ascoltarla, ma anche imparare a gestirla. Perché non è il nemico da eliminare, ma un segnale da interpretare.

“Immaginate di camminare nel bosco. Si sente un crepitio. Il suono arriva direttamente all'amigdala attraverso la via talamica. Il suono passa anche dal talamo alla corteccia, che lo riconosce come un ramoscello secco che si è spezzato sotto il peso dello scarpone, o come quello di un serpente a sonagli che scuote la coda. Ma quando la corteccia l'ha capito, l'amigdala ha già iniziato a difendersi dal serpente.” (J. LeDoux ,1996)

“L’amigdala ha le sue ragioni che la ragione non riesce a spiegare.” (Aforisma anonimo)

💭 E tu, come reagisci quando la paura si fa sentire?
Raccontami la tua esperienza, ti va?

🌐 www.psicoterapeutaromaappia.it










L’altro giorno una conoscente mi ha chiesto: “Ma tu come fai a fare tutte queste cose?”Da quando è ricominciata la scuol...
30/09/2025

L’altro giorno una conoscente mi ha chiesto: “Ma tu come fai a fare tutte queste cose?”
Da quando è ricominciata la scuola, il tema dell’incastro perfetto è ovunque. In ogni chiacchierata tra genitori, tra collegh*… sì, anche tra papà, le famose “quote azzurre” 😅 Sembra che tutt* camminiamo sul filo sospeso della settimana, cercando di restare in equilibrio tra lavoro, figli, partner, casa, tempo per sé…
🪡 Eppure, ogni volta che mi trovo in queste conversazioni, sento un filo comune: una certa fretta emotiva, la parola stress che affiora, e una domanda silenziosa: “Dove sono io, in tutto questo?”
Allora io accolgo, respiro e ascolto. Con attenzione e curiosità, senza giudizio. Perché ogni modo di organizzarsi racconta una storia.

🔁 Ogni persona ha il suo stile, la sua modalità di stare nel mondo. Ma c’è una chiave che torna sempre: l’integrazione tra le nostre parti, tra i nostri ruoli. Quella di genitore, partner, lavorator*, figli*, amic*… A volte queste identità danzano insieme, altre volte si scontrano. E quando i bisogni non trovano voce, è lì che nasce la fatica.

🎯 Dove portare lo sguardo, allora?
* Sui valori che orientano le tue scelte
* Sulle risorse interiori a cui attingi
* Sulle priorità che davvero risuonano con chi sei

⏳Non è (solo) questione di tempo. È questione di centratura. Di allenare il tuo modo di “stare” nelle cose, più che fare tutto. Perché quando ti integri, ti senti più inter*.
E le giornate non sembrano una corsa ad ostacoli.

✨ Anche io, prima di prendermi una pausa, ho fatto il punto. Ho scritto. Riflettuto.
Sistemato pensieri e respiri. Perché anche l’organizzazione è una pratica emotiva, non solo strategica.

👉🏻E tu, come hai organizzato il tuo settembre?
E come ti stai avvicinando ad ottobre?
👉🏻Quale parte di te ha bisogno di più spazio?

🌿 Ci vediamo presto.
Con nuove energie, nuove intenzioni.
E nuove integrazioni.💫



Indirizzo

Via Appia Nuova, 91
Rome
00183

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Concetta Di Benedetto pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dott.ssa Concetta Di Benedetto:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare