
16/05/2024
I RISCHI DELLE PROVE ALLERGICHE
Quando ho iniziato a lavorare, era il 1977, le prove allergometriche venivano eseguite o tramite intradermoreazione (con una siringa tipo insulina) o mediante una scarificazione della cute con una specie di matita di acciaio.
Entrambe queste metodiche portavano a qualche inconveniente in quanto le intradermo erano dolorose e fastidiose per il paziente e troppo laboriose per il medico, senza contare che con i bambini dopo la prima intradermo era una vera lotta proseguire i test. Come detto veniva usata una pennetta di acciaio che andava sterilizzata ogni volta, molti pazienti si lamentavano di questa metodica , ma ai tempi non c’era altra soluzione.
Col passare degli anni sono state immesse sul mercato delle lancette monouso di metallo e successivamente di plastica , molto meno dolorose di quelle di metallo.
La possibilità di usare le lancette monouso ha consentito di eseguire i test in due modi:
1) Fare le scarificazioni e successivamente porre le goccioline con il contagocce
2) Mettere prima le goccioline e successivamente fare la scarificazione attraverso la gocciolina.
Alcuni pazienti hanno manifestato delle perplessità per entrambe le metodiche, questo poiché in entrambe le metodiche il contagocce “potrebbe” contaminarsi passando da un paziente all’altro.
Sulla scheda tecnica del Ministero della Salute riguardante i reattivi vengono indicate entrambe le metodiche di esecuzione, quindi se il Ministero le ha approvate vuol dire che non vi dovrebbe essere nessun problema di contaminazione. Ciò nonostante qualche paziente continua a lamentarsi e pertanto ho deciso di attuare una metodica che non comporta l’uso del contagocce.
1) La lancetta monouso viene bagnata con il reattivo per immersione.
2) Con la lancetta intrisa viene fatta la scarificazione.
Si tratta della metodica chiamata prick by prick , che è stata sempre usata, anche in tempi remoti, per fare i test con alimenti freschi: la lancetta veniva infilzata nella mela o nella pesca e successivamente veniva fatta la scarificazione al paziente.
Mi auguro che con questa metodica, certo un pochino più indaginosa per l’operatore. tutti i pazienti siano tranquilli e soddisfatti.