29/05/2025
Pensieri tipici di una persona ansiosa.
L'ansia è come una trappola che mi attanaglia e non mi lascia respirare, non mi lascia riflettere. Tutto ciò che so è che c'è qualcosa che non va e quel «qualcosa», così brutto e spaventoso, è proprio dentro di me. Sono io che non vado bene.
Sì, alla fine l'ansia mi comunica questo, mi dice che sono io quella sbagliata. L'ansia mi rovina tutto, anche il rapporto con gli altri: poco prima di un appuntamento, come spiego, all'ultimo momento, che voglio appendere tutti perché «c'ho l'ansia»? Allora sono costretta a inventare scuse, a mentire, non sono capita. Passo per quella menefreghista o volubile. Quando ci ho provato a spiegarlo, neanche il mio migliore amico l'ha capito. Come potrebbero capirlo? In effetti è davvero strano che io non riesca a vivermi liberamente una giornata, una serata, un pranzo o una cena. È davvero strano che io desideri fare qualcosa che NON POSSO FARE perché l'ansia me lo impedisce. Chi può capirlo? Ecco, è proprio vero che qualcosa non va in me. L'ansia ha ragione.
Queste poche righe hanno lo scopo di far capire a tutti come può sentirsi «incompresa» una persona che soffre d'ansia.
Se sei ansioso: l'ansia non ti sta comunicando che «non puoi farcela» o che c'è qualcosa di brutto e spaventoso in te. L'ansia parte da questa credenza già è presente dentro di te e si scatena per confermarla. L'ansia, infatti, insorge quando pensi di non avere le risorse per affrontare il presente. Ecco allora, che una forza attanagliante ti toglie il fiato, consuma le tue energie e conferma la tua credenza preliminare: «tu non vali». Allora tu, quando arriva l'ansia, non ti forzare. L'ansia può vincere 1, 2 , 3, 100 volte, ma non lasciare mai che ti tolga il coraggio, non stare al suo gioco. Non lasciarti convincere ulteriormente, piuttosto, ribalta la credenza. Nei momenti di calma, quando lei non c'è, ricordati quanto vali, lavora su te stess*, sulla tua identità. Ecco allora che l'ansia non ci proverà neanche ad avvicinarsi a te, figuriamoci a vincere.
-