Studio di Psicologia Clinica Dott.ssa Anna Maria Tedesco

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Studio di Psicologia Clinica Dott.ssa Anna Maria Tedesco Psicologa Clinica e Perinatale con formazione sistemica-relazionale. Consulente del sonno dei neonati

La Dott.ssa Anna Maria Tedesco è Psicologa Clinica
Dottore di Ricerca in Neuroscienze

Ha conseguito la Laurea in “Psicologia Clinica e di Comunità” presso la Sapienza Università di Roma nel 2003. Ha frequentato l'Istituto Europeo di Formazione e Consulenza Sistemica di Roma,
Per più di 10 anni si è dedicata allo studio delle abilità cognitive e sociali nei pazienti con danno neurologico, svolgend

o attività di ricerca in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e con il Dipartimento di Psicologia della Sapienza, producendo numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste di pregio internazionale. Attualmente svolge la sua attività clinica come libero professionista, sostenendo e promuovendo il benessere di individui, coppie e famiglie. Perfezionata in psicologia perinatale, nell’ambito della sua attività clinica, si occupa in particolare del sostegno alla donna dal concepimento al puerperio, dell' elaborazione del lutto perinatale, dell’infertilità di coppia e del sostegno alla genitorialità, facendo parte della rete di Salute Perinatale dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Principali interventi:
Sostegno alla neo genitorialità
Consulenza sul sonno del neonato
Sostegno Infertilità di coppia
Elaborazione del lutto pre e perinatale
Conflittualità di coppia e familiare

e-mail: info@annamariatedesco.net
telefono: +39 3319808316
sito web: www.annamariatedesco.net

Tempo di vacanze, tempi e ritmi che cambiano. Niente sveglia, niente lavoro, niente centro estivo, niente compiti. È tem...
02/08/2024

Tempo di vacanze, tempi e ritmi che cambiano. Niente sveglia, niente lavoro, niente centro estivo, niente compiti. È tempo per la famiglia di condividere nuove esperienze. Ma quali? Chi le decide? Quello che propongono mamma e papà piace anche ai figli? Ecco qualche consiglio per provare ad affrontare al meglio questo importante momento dell' anno. E buone vacanze!!!🍦🍹🏖

GIOCHIAMO CHE OGGI DECIDO IO

Arrivano le vacanze estive e quel che succede sempre nella nostra famiglia è che dopo qualche giorno i piccoli inizino a rivendicare in loro diritto a decidere cosa fare.

“Noooo. Stamattina al mare no, ci andiamo oggi pomeriggio.”
“La passeggiata no! Voglio andare al parco-giochi.”
“Fa troppo caldo, stiamo a giocare a casa.”

Potrei andare avanti con gli esempi ma il succo non cambierebbe… e, a parte i modi non sempre delicatissimi, devo ammettere che ho sempre provato a capire i messaggi che ci stavano mandando.

Ora, se è vero che i grandi siamo noi, che abbiamo il dovere di decidere anche per loro, che non si può lasciare a loro la scelta perché non sarebbero in grado di valutare alcuni aspetti importanti, almeno in vacanza possiamo provare a cambiare sguardo e a giocarci un po’ su.

Noi ci siamo inventati il gioco per cui, a turno, ogni componente della famiglia per un giorno intero può decidere tutto: cosa mangiare, cosa fare, dove andare, come passare il tempo. Le regole del gioco sono poche e chiare: 1) non si possono fare cose che fanno male agli altri e a se stessi 2) i tempi li danno gli adulti 3) i grandi possono intervenire in caso di necessità/pericolo/bisogno.

La prima volta che abbiamo sperimentato questo gioco eravamo piuttosto spaventati dalle proposte che avrebbero fatto ma ciò che è accaduto ci ha veramente sorpresi. Nessun eccesso di troppo, a parte un po’ più di cioccolato del consentito, nessuna richiesta particolarmente sconvolgente e una sorta di autoregolazione fatta di responsabilità, consapevolezza e rispetto per gli altri. Come se la possibilità di godere di una libertà reale ma contenuta da delle regole chiare e tutelate dagli adulti gli avesse permesso di sentirsi bene anche senza esagerare.

Che dire… ora tocca a voi, se vi va di giocare!

“Felicità” dal latino felicitas, derivazione di felix-icis (fecondo, fertile – e, in senso più lato – soddisfatto, appag...
20/03/2024

“Felicità” dal latino felicitas, derivazione di felix-icis (fecondo, fertile – e, in senso più lato – soddisfatto, appagato).
Rradice sanscrita bhu (trasformatasi in foe o in fe (abbondanza, ricchezza, prosperità) da cui il greco φύω, col significato di produco, faccio essere, genero; a sua volta all’origine dei termini fecondo e feto.
La lingua latina ha tre termini per indicare l’essere felice: beatus, felix e laetus. Nel primo caso (beatus), la felicità è per lo più qualcosa che giunge dall’esterno. Invece, sia felix che laetus, hanno una etimologia simile che rimanda alla fertilità dei campi. In Catone, l’ager laetus (fecondo) è contrapposto all’ager siccus (sterile). Ma l’ager laetus, come lo stato di felicità, è dono ma è anche compito. E lo sappiamo, a rendere laetus (fertile) un campo contribuisce in maniera decisiva il lavoro costante e faticoso del contadino.

Sempre fiera di essere parte di un team che ha a cuore la formazione e la crescita dei giovani psicologi
08/03/2024

Sempre fiera di essere parte di un team che ha a cuore la formazione e la crescita dei giovani psicologi

28/01/2024

JANNIK SINNER E IL MESSAGGIO PER NOI GENITORI: PAROLE D’ORO
Assistere ad un match di tennis come quello andato in onda oggi - e di cui tutti stiamo parlando a distanza di ore - è un ‘esperienza sempre più rara, in ambito sportivo. Il pubblico è educato e ha un enorme rispetto dello sforza atletico e del bisogno di concentrazione degli atleti. C’è tensione ma c’è anche molta compostezza. La gara è bellissima e avvincente. Per arrivare fino a lì, Jannik Sinner ha certamente lavorato duro e ha creduto molto in se stesso. Oggi, nel discorso fatto durante la premiazione, ha ringraziato i suoi genitori che gli hanno lasciato la libertà di diventare chi davvero desiderava essere. Forse non tutti sanno che la sua passione per lo sport lo ha prima visto gareggiare con gli sci. Fino a 13 anni Sinner è stato uno sciatore di successo, diventando campione nazionale di categoria e vincendo il trofeo Topolino, come Alberto Tomba. Poi a 13 anni ha deciso di lasciare lo sci (e pure il calcio) e di dedicarsi al tennis. Sapere queste cose, fa comprendere il significato di ciò che Sinner ha detto dei suoi genitori. “Auguro a tutti di avere dei genitori come i miei, mi hanno sempre permesso di scegliere, non mi hanno mai messo sotto pressione anche quando praticavo altri sport. Auguro a tutti i bambini di avere quella libertà che ho avuto io”.
In effetti noi genitori mettiamo spesso le nostre aspettative nella vita dei figli. Cosa avrei fatto io, con un figlio campione nazionale di una disciplina sportiva se a 13 anni avesse deciso di abbandonare tutto per dedicarsi ad un altro sport, ricominciando da zero? Le parole di Sinner sono un monito per tutti noi genitori. E spero che il suo esempio sia di ispirazione per tutti i nostri figli e figlie. Per diventare chi si vuole essere, bisogna avere il coraggio di confrontarsi con sfide impegnative che spesso chiedono di andare in salita e impongono un costante lavoro su di sé. Sinner in campo mostra un enorme forza, resistenza, tenuta mentale. Chi ha letto “Open” di Agassi sa che per arrivare a quei livelli ci può essere anche un’altra strada: quella che ti vede a fianco di un genitore che ogni giorno ti impone di diventare quello che lui vuole che tu sia. Le vittorie di Agassi, come lui ha raccontato, sono state scritte dentro il dolore e il disagio di una relazione faticosissima con un padre che ha deciso tutto della vita del figlio.. La vittoria di Sinner di oggi ci mostra che lo stesso risultato, un figlio lo può conquistare da solo se ha un genitore che sa dargli fiducia e che crede in lui. Senza imporgli nulla. Ma lasciandogli - in adolescenza - la responsabilità di scegliere ogni giorno chi vuole diventare. Non tutti i nostri figli saranno campioni. Ma tutti i nostri figli possono davvero trovare il loro posto nel mondo, se non gli chiediamo di occupare quel posto che noi abbiamo già in mente per loro. Per i nostri figli, la parabola vincente di Sinner è due volte esemplare. Perché mostra un giovane uomo che conquista traguardi importanti avendo camminato tutto il percorso, senza scorciatoie. Con impegno e sacrificio.

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