28/07/2025
Il narcisismo patologico: dietro la maschera, un disturbo della personalità
Spesso, quando si parla di narcisismo, si pensa a qualcuno di vanitoso, egocentrico o manipolatore. Ma in psicologia clinica, il narcisismo non è un tratto superficiale del carattere: è una condizione complessa, che in certi casi assume le caratteristiche di un vero e proprio disturbo di personalità.
Il Disturbo Narcisistico di Personalità (NPD) è riconosciuto dal DSM-5-TR come un pattern pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), bisogno di ammirazione e marcata mancanza di empatia. Ma questa definizione, se presa alla lettera, rischia di catturare solo una parte del fenomeno.
La clinica contemporanea ha chiarito che esistono almeno due grandi modalità di espressione del narcisismo patologico:
• una forma grandiosa, dominante, visibile, fatta di sicurezza ostentata, superiorità e ricerca di status;
• una forma vulnerabile, più silenziosa, segnata da vergogna, ritiro sociale, ipersensibilità al giudizio e oscillazioni interne dell'autostima.
Queste due configurazioni non sono alternative: possono coesistere nello stesso individuo, generando un funzionamento interno instabile e contraddittorio. Alcuni pazienti possono apparire sicuri, persino affermativi in alcuni contesti, e poi crollare emotivamente di fronte a frustrazioni, fallimenti o critiche minime.
Una fragilità invisibile: identità e autostima
Al cuore del disturbo c’è un problema profondo di regolazione dell’autostima. Chi soffre di NPD spesso non possiede un senso di sé stabile e coerente. La propria immagine interiore dipende dallo sguardo degli altri, dal riconoscimento, dal successo, dalla prestazione. Questa instabilità si traduce in oscillazioni identitarie, che rendono difficile per la persona riconoscersi in modo continuo e realistico.
Empatia selettiva e relazioni disfunzionali
Contrariamente a uno stereotipo diffuso, chi ha un funzionamento narcisistico non è privo di empatia. La componente cognitiva dell’empatia (capire cosa prova l’altro) può essere conservata, ma quella affettiva (sentire con l’altro) è spesso compromessa. Questo rende le relazioni superficiali o asimmetriche: l’altro può essere idealizzato, usato per confermare il proprio valore, e poi svalutato o ignorato se smette di svolgere quella funzione.
Molti pazienti con NPD instaurano relazioni disfunzionali, dove il bisogno di controllo e validazione emotiva si alterna alla paura dell'intimità. In alcuni casi, questo produce legami segnati da dipendenza affettiva, in cui il partner finisce per adattarsi continuamente ai bisogni del narcisista, spesso a scapito del proprio benessere.
Le differenze di genere: forme visibili e invisibili
Il NPD è più frequentemente diagnosticato negli uomini. Nei maschi, la configurazione grandiosa tende a essere più visibile e compatibile con stereotipi culturali di successo, potere, assertività. Nelle donne, invece, sono più comuni manifestazioni vulnerabili, internalizzate, che possono essere confuse con disturbi dell’umore o del comportamento alimentare. Questo contribuisce a una sottodiagnosi del narcisismo femminile, rendendolo clinicamente “invisibile”.
Una maschera di forza può nascondere un dolore antico
Il narcisismo patologico non è solo un eccesso di ego, ma spesso una forma di sopravvivenza psichica a esperienze relazionali precoci frustranti o invalidanti. È una strategia per proteggersi dal senso di inadeguatezza, dalla vergogna e dalla paura di non contare per nessuno.
Comprendere questo disturbo significa andare oltre le etichette.
• Weinberg, I., & Ronningstam, E. (2022). Narcissistic Personality Disorder: Progress in Understanding and Treatment. Focus, 20(4), 368–377. https://doi.org/10.1176/appi.focus.20220052
• Ronningstam, E., & Weinberg, I. (2020). Dos and Don’ts in Treatments of Patients With Narcissistic Personality Disorder. Journal of Personality Disorders, 34(Supp.), 122–142. https://doi.org/10.1521/pedi.2020.34.supp.122
• Ronningstam, E. (2016). New Insights Into Narcissistic Personality Disorder. Psychiatric Times. Feb 29.