Wilma Picarelli

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Wilma Picarelli Psicologa Clinica, Psicoterapeuta, Analista Transazionale CTA Ecco qui qualche informazione su di me.

Sono una Psicoterapeuta ad orientamento analitico transazionale, un approccio che garantisce fruibilità ed immediata comprensione della nostra complessità psichica. Mi occupo di psicoterapia individuale trattando Disturbi dell'umore, Ansia e Disturbi traumatici. Svolgo consulenze di coppia ed interventi di psico-educazione rivolti alla genitorialità inerenti qualsiasi tema inneschi una difficoltà tra genitori e figli. Ho esperienza nel campo dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento e ADHD, settore che mi ha vista coinvolta per diversi anni nel sostegno all'apprendimento e che oggi mi impegna con genitori e docenti per quanto concerne la sensibilizzazione e l'educazione all'ascolto dei principali segnali di allarme oltre che brevi percorsi psicoeducativi rivolti all'apprendimento di interazioni con il bambino con DSA o ADHD che sostengano ed incrementino la sua autostima.

Uno degli effetti della psicoterapia è la possibilità di aprire la propria mente ad interpretazioni diverse di ciò che a...
16/05/2021

Uno degli effetti della psicoterapia è la possibilità di aprire la propria mente ad interpretazioni diverse di ciò che accade

"L'occhio vede solo ciò che la mente è preparata a comprendere."
Henri Louis Bergson

15/03/2021

15 Marzo 2021 - Giornata nazionale del
Giornata nazionale dedicata ai disturbi alimentari, giornata della sensibilizzazione, del non giudizio.💜

Ricordate che non siete soli e che con l'aiuto di professionisti è possibile GUARIRE 💜

Per avere il supporto di cui avete bisogno in questo percorso e un piano nutrizionale su misura contattatemi:
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☎️Tel: 3494371027
📮email: silviaricci.sr@libero.it

📎 lo studio collabora con medici estetici e psicoterapeuti per una totale attenzione alle richieste del paziente. Dott.ssa Silvia Ricci, Biologo Nutrizionista, Dottore di Ricerca in Biotecnologie degli Alimenti.

 

Condivido questo post invitando tutte le persone che svolgono il ruolo di educatore nei confronti dei bambini che seguon...
26/10/2020

Condivido questo post invitando tutte le persone che svolgono il ruolo di educatore nei confronti dei bambini che seguono (genitori, insegnanti, baby-sitter, educatori asili-nido, OEPA...) a pensare e cogliere se possibile la profonda veridicità di questa affermazione, aggiungendo inoltre che il rimprovero è un atto che manca di rispetto nei confronti delle capacità altrui, l’esempio invece accompagna nell’apprendimento trasmettendo un messaggio di fiducia.

L'esperienza diretta ci offre la possibilità di sentire sulla nostra pelle le nostre conquiste e i nostri errori. È necessario dare il buon esempio, per noi stessi e per la comunità in ci viviamo.

Da quando c’è il Covid 19Questo periodo storico è fatto di solitudine, sofferenza, caos, contraddizioni, desideri che co...
22/10/2020

Da quando c’è il Covid 19

Questo periodo storico è fatto di solitudine, sofferenza, caos, contraddizioni, desideri che contrastano con le necessità peculiari della pandemia, desiderio di vicinanza vs distanziamento, “Sì usciamo, vediamoci…” ma non possiamo salutarci, teniamo la mascherina, un metro di distanza, c’è abbastanza aria? C’è abbastanza spazio? “Oh hanno messo in quarantena la classe, hanno trovato un positivo: ed è immediata divisione tra il timore di essersi contagiati, la preoccupazione per quel nostro amico, ed il senso di colpa verso le persone che frequentiamo. “Vorrei venirti a trovare mentre sei in quarantena ed abbracciarti” ma a quanto pare ora volersi bene non si può più dimostrare con un abbraccio, a volte.

Il Covid 19 ci sta mettendo a dura prova, le persone affrontano ancora più di prima problemi pratici, le loro ansie, le loro preoccupazioni non sono “intrapsichiche” (come piace tanto dire a noi psicologi), non hanno radici nel loro passato, o meglio non solo. Le persone sono preoccupate perché faticano ad arrivare a fine mese da quando c’è il Covid, perché è difficile sentirsi vicini da quando c’è il Covid, perché sono preoccupati se i loro figli starnutiscono da quando c’è il Covid, perché hanno paura che non sia tutto ben igienizzato da quando c’è il Covid, e chi più ne ha più ne metta.
Il Covid ha messo in crisi tanti di noi ed in tanti altri ha slatentizzato difficoltà o timori che già esistevano ma che erano sotto controllo tutto sommato. Il risultato? Disorientamento, blocco, sopraffazione, paura, affanno, preoccupazione, rimuginio, tante emozioni, tanti stati d’animo: tutto riassumibile in uno stato fisico e psichico di generale allerta. Ed in questo stato di generale tensione è difficile trovare conforto, il solito conforto che cercavamo e trovavamo prima, … del Covid.

Tutto questo parla di una necessità, la necessità di disabituarsi alle zone di sicurezza costruite ed abitate prima del Covid e trovarne e costruirne di nuove. E l’essere umano è un’animale sociale, nasciamo in una relazione, nel contatto fisico, chi più chi meno ricerchiamo contatto, un abbraccio, stare semplicemente seduti vicini, a meno di un metro. Ora di quel tipo di vicinanza dobbiamo in una certa qual misura fare a meno. E questo nuovo stato è a tratti sconfortante, ci mette a dura prova, Insomma, questo virus ci sottopone ad una notevole dose di frustrazione, mette in crisi le nostre amate zone di comfort, è un invito potente e prepotente ad uscire dalla nostra finestra di tolleranza, da quello spazio in cui ci siamo comodamente seduti, a ridefinire i nostri modi di “stare” in relazione e di confortare noi stessi e gli altri. Mai come adesso la relazione tra contatto fisico e senso di sicurezza interno era stata così evidente anche per gli adulti, quasi ce ne stavamo dimenticando vero? Ebbene la buona notizia è che il Covid non ci impone di cancellare o fare a meno di questa relazione ma di ridefinirla: trovare nuovi modi, canali diversi da quelli cui siamo abituati. Una bella sfida, ridefinire il conforto relazionale mentre ognuno, a modo suo, combatte con i problemi concreti che questo virus ha sollevato.

20/10/2020
20/10/2020

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