09/06/2025
Digitalizzare la pianificazione dei grandi eventi.
Vi proponiamo l'intervento sul Sole 24 ore del Nostro Direttore Generale di Ares 118, Narciso Mostarda, in occasione del conclave e dei funerali di papa Francesco.
Ecco come l’integrazione delle nuove tecnologie può rendere i sistemi sanitari e di protezione civile più rapidi, precisi e resilienti 👇🏻
Attendendo la fumata bianca la grande prova organizzativa dei funerali di Papa Francesco impone ora un salto di qualità: digitalizzare tutte le fasi della pianificazione e gestione di eventi straordinari, trasformando l’esperienza maturata in uno strumento di formazione e simulazione ad alta efficienza. Tuttavia, i risultati raggiunti non devono essere considerati un punto di arrivo. Per consolidare e migliorare situazioni di pari complessità, è necessario sistematizzare le esperienze, digitalizzarle e metterle a sistema. Solo così sarà possibile rendere ogni intervento futuro più efficace, rapido e sicuro, garantendo una risposta sempre più integrata e coordinata anche in contesti ad alta variabilità.
Ad horas si avvicina il prossimo appuntamento: il saluto ai romani e al mondo del nuovo Papa, con la sua prima messa a San Pietro. L’integrazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale può rendere i sistemi sanitari e di protezione civile più rapidi, precisi e resilienti.
Le esequie del 26 aprile hanno richiesto un dispositivo sanitario imponente, capace di reggere una pressione logistica senza precedenti. Roma è stata suddivisa in aree sensibili, presidiate h24 con Posti Medici Avanzati, ambulanze medicalizzate e infermieristiche, e squadre di soccorritori a piedi. Complessivamente, ottanta squadre diurne e quindici notturne hanno garantito la copertura del territorio, inclusi i nodi ferroviari e metropolitani più strategici.
L’area di San Pietro ha ricevuto la massima priorità, con un assetto pronto a gestire anche potenziali maxi-emergenze. A coordinare l’intero dispositivo sono stati medici, infermieri, soccorritori, operatori logistici, psicologi e mediatori culturali, con il supporto della Centrale Operativa Emergenza Sanitaria di Roma Metropolitana. Presente anche una squadra specializzata nella decontaminazione. L’interazione continua con Prefettura, Questura, Sala Situazione Giubileo e Dipartimento di Protezione Civile ha garantito un aggiornamento costante degli scenari.
A rafforzare il sistema ha contribuito anche il potenziamento delle strutture ospedaliere cittadine, fortemente voluto dal Presidente della Regione e predisposto dalla Direzione Regionale Salute. Ciò ha migliorato la capacità di assorbimento dei pronto soccorso e dei reparti di degenza. La gestione sanitaria delle delegazioni di Stato, con cortei e percorsi variabili, ha rappresentato un ulteriore banco di prova, superato grazie alla flessibilità operativa e alla prontezza di adattamento.
Parallelamente, è stata garantita l’assistenza ai bisogni sanitari differibili, attraverso il rafforzamento del Numero Unico 116117 per consulenze mediche e visite domiciliari, e con l’attivazione di ambulatori di guardia turistica presso presidi ospedalieri centrali, organizzati dalle strutture territoriali della ASL Roma 1.
Il bilancio complessivo conferma la tenuta del sistema: circa 180 interventi giornalieri e un tasso di ospedalizzazione limitato al 5% dimostrano l’efficacia dell’assistenza territoriale e la capacità di ridurre la pressione sugli ospedali.
Le grandi prove operative non possono essere archiviate come eventi isolati: devono tradursi in modelli dinamici, aggiornabili e condivisi, capaci di evolvere attraverso l’analisi dei dati e l’adozione delle tecnologie più avanzate. È su questo terreno che si giocherà la capacità di affrontare con successo le sfide che già nelle prossime ore il futuro ci pone davanti.