02/04/2025
Oggi, 2 aprile, è la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo.
Mentre accendiamo le luci blu, oggi vogliamo accendere anche una luce su qualcosa di meno visibile, spesso in ombra ma molto importante: il lato emotivo dei genitori di bambini con autismo.
Ricevere la diagnosi d’autismo per il proprio figlio può scatenare una tempesta di emozioni come paure, rabbia, insicurezza e ansia. Questo può portare spesso a chiedersi: “E adesso cosa succederà?”.
Parlare di autismo significa anche dare voce a queste emozioni, riconoscere che i genitori hanno bisogno di ascolto, di sostegno e soprattutto di non sentirsi giudicati.
Ci sono momenti di fatica profonda, stanchezza, sfide quotidiane, pazienza e tanta resilienza.
In mezzo a tutto questo, molti genitori si mettono completamente da parte.
Si annullano per essere tutto ciò di cui il loro bambino ha bisogno: diventano terapeuti, educatori, interpreti del suo mondo.
Rinunciano spesso a sé stessi, al tempo per loro, ai propri bisogni, perché il benessere del figlio viene prima di tutto.
Un amore così grande da far passare in secondo piano ogni altra cosa.
Ma in mezzo a tutto questo c’è anche spazio per la gioia.
Una gioia che spesso non è rumorosa, ma intensa e autentica: quella che nasce da un sorriso inaspettato, da uno sguardo che finalmente incrocia il tuo, da un piccolo traguardo raggiunto dopo tanta strada.
Tutti traguardi significativi, che riempiono il cuore di speranza e gratitudine.
Essere genitori in questo percorso significa affrontare ogni giorno una montagna di emozioni.
Eppure, lo fate. Per amore, sempre.
In questa giornata speciale, accanto alla consapevolezza sull’autismo, portiamo anche consapevolezza sulle emozioni silenziose, sulle rinunce fatte con il cuore, sul bisogno profondo di sentirsi compresi
In questa giornata non celebriamo solo la consapevolezza dell’autismo.
Celebriamo anche voi, mamme e papà, che vi reinventate ogni giorno. Che cercate risposte, chiedete aiuto, vi rialzate dopo ogni difficoltà.
Che amate con una profondità rara e speciale.
Perché dietro ogni bambino autistico, c’è una famiglia che merita ascolto, rispetto e tanta, tanta empatia.