Dottssa Anna Nisticò medico psicoterapeuta mindfulness teacher

  • Casa
  • Italia
  • Rome
  • Dottssa Anna Nisticò medico psicoterapeuta mindfulness teacher

Dottssa Anna Nisticò medico psicoterapeuta mindfulness teacher Psicoterapia cognitivo-comportamentale (ACT, DBT). Mindfulness (gestione dello stress, ansia e ricad

Psicoterapia per disturbi d'ansia, fobie, disturbi depressivi, disturbo ossessivo-compulsivo, bulimia e binge-eating disorder, disturbi di personalità, disturbi correlati ad eventi traumatici stressanti e disturbi dissociativi

21/09/2025

Oggi su Avvenire é stato pubblicato un estratto del nostro libro "Esci da quella stanza" (). Buona lettura

08/09/2025

La TMI è una psicoterapia efficace nel trattamento di pazienti complessi ed è empiricamente validata.

23/08/2025

Da inizio giugno a inizio agosto sono stati 24 i minori ricoverati all’ospedale Bambino Gesù di Roma per abuso soprattutto di bevande alcoliche. «L’età media si abbassa sempre di più, alcuni hanno 12 anni», dice Sebastian Cristaldi, responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Marco Marano, responsabile Centro Antiveleni Bambino Gesù: «I giovanissimi bevono tra binge drinking, riti di iniziazione e drunkoressia». Massimiliano Zano, comunità Il Ponte di Civitavecchia (Roma). «Oltre all’abuso di alcol, tra le droghe la fanno da padrone la cocaina e il crack».

Leggi l’articolo di Ilaria Dioguardi
👉 https://www.vita.it/quando-lestate-vuol-dire-abbuffata-di-alcol-anche-a-12-anni/

20/08/2025
19/08/2025

Stefano Vicari - Neuropsichiatra: ““Adolescenti interrotti”, non è un manifesto di accusa ai genitori, è anzi piuttosto una guida per aiutarli a essere più vicini ai loro figli, perché nella grandissima maggioranza dei casi, salve rare eccezioni, i genitori vogliono i propri figli felici, fanno di tutto perché lo siano, il problema è che a volte non hanno gli strumenti. Molti genitori mi dicono che queste cose non le conoscono, che le stanno imparando ora, per cui oggi forse manca un sostegno alla genitorialità, espressione complessa che vuole dire semplicemente dei servizi che possano accompagnare i genitori nella loro funzione educativa.

L’Italia, insieme alla Grecia, occupa l’ultimo posto all’interno della comunità europea in termini di asili nido, la presenza di asili nido potrebbe invece voler dire che ad esempio le educatrici dell’asilo nido diventano degli alleati preziosissimi dei genitori per favorire la crescita equilibrata e sana dei figli. Ma c’è un altro problema, i genitori spesso non hanno il tempo per occuparsi dei figli, questo è un aspetto che dovremmo analizzare prima di dare la colpa ai genitori, cioè papà e mamma spesso sono costretti per necessità a lavorare tutto il giorno, dalle 8 alle 20, e questi figli spesso, vista anche l’assenza appunto di servizi di aiuto alla genitorialità, si ritrovano da soli, o magari con i nonni e, parlo da nonno in questo caso, non sempre siamo le persone più adatte a educare i ragazzi.

Spesso ci lamentiamo della bassa natalità in questo paese, ma se non forniamo servizi di aiuto alla genitorialità sarà difficile cambiare le cose, perché tutto si basa sulla buona volontà che i ragazzi hanno di fare figli. Le dicevo che sono nonno di tre nipoti e le mie figlie quando hanno partorito hanno dovuto rinunciare al lavoro per un lungo periodo, questo capisce che diventa una scelta a volte drammatica, quindi non credo che la colpa sia dei genitori, non credo che noi dovremmo fare discorsi divisivi, credo piuttosto che noi dovremmo mettere in campo una grande alleanza fra scuola e genitori, cioè le agenzie educative di questo paese, mettendo al centro gli interessi dei ragazzi.

Questo non è un paese per giovani, forse dovremmo invece riassumerci tutti le nostre responsabilità, anche chi ha responsabilità di governo, perché fare una politica a favore dei ragazzi vuole dire fare delle scuole belle, piacevoli, dove è bello stare. Io sogno un mondo, mi perdoni se divago, in cui i bambini e gli adolescenti vadano a scuola alle 8 del mattino, facciano le loro lezioni curriculari, il programma che tanto angoscia gli insegnanti, come storia, geografia e matematica, e poi, sempre a scuola, possano fare uno sport, come nuoto, tennis o calcio, imparare a suonare un strumento musicale, studiare una o più lingue straniere, insomma, una a scuola attiva dalle 8 alle 17, in modo che i bambini e i ragazzi che tornano a casa trovano i loro genitori, che nel frattempo hanno finito di lavorare, e stanno insieme e a quel punto non c’è più bisogno di andare in palestra, in piscina o a lezione di pianoforte, perché è stato fatto tutto nelle ore in cui si è stati fuori casa, per cui si sta a casa, si condivide lo spazio e si coltivano le relazioni tra i membri della famiglia. Inoltre immagino una scuola che d’estate non chiuda per 3 mesi, ma rimanga uno spazio formativo ed educativo per i ragazzi”.

Leggi la notizia: https://www.orizzontescuola.it/ladolescenza-non-e-una-influenza-non-basta-aspettare-che-passi-non-diamo-sempre-la-colpa-ai-genitori-i-nonni-non-sempre-adatti-ad-educare-i-ragazzi-intervista-a-stefano-vicari/

12/08/2025
08/08/2025
02/08/2025

Perché gli adulti spesso, non intervengono con il bullo, ma sanzionano la vittima,
le fonti più rilevanti:

🔺Gli adulti sottovalutano la gravità del bullismo

Studio chiave:
▶️ Bauman, S., & Del Rio, A. (2006). “Preservice Teachers’ Responses to Bullying Scenarios: Comparing Physical, Verbal, and Relational Bullying” – Journal of Educational Psychology

Gli insegnanti tendono a minimizzare il bullismo relazionale (esclusione, diffamazione) e a reagire in modo meno empatico alle vittime che non mostrano reazioni visibili.
🔹 Implicazione: Se la vittima reagisce (piangendo o difendendosi), viene percepita come problematica. Se subisce in silenzio, viene ignorata.

🔺Gli adulti evitano di intervenire per non esporsi

Studio chiave:
▶️ Yoon, J. S., & Kerber, K. (2003). “Elementary teachers’ attitudes toward students’ bullying and victimization” – Educational Psychology
🔹 Risultato: Molti insegnanti dichiarano di non sentirsi preparati o legittimati a intervenire. Alcuni temono ritorsioni da parte dei bulli (o delle loro famiglie) o complicazioni burocratiche.
🔹 Implicazione: È più facile rimproverare la vittima che affrontare il prevaricatore.

🔺Le vittime sono spesso percepite come “colpevoli” del proprio stato

Studio chiave:
▶️ Gini, G., Pozzoli, T., & Hymel, S. (2014). “Moral disengagement among children and youth: A meta-analytic review of links to aggressive behavior” – Aggressive Behavior
🔹 Risultato: Gli osservatori (inclusi gli adulti) tendono ad attivare meccanismi di disimpegno morale, attribuendo la colpa alla vittima per ridurre il proprio disagio emotivo.
🔹 Implicazione: “Se lo sarà cercato”, “non doveva reagire così” – sono frasi che servono a proteggere chi guarda, non chi soffre.

🔺La reazione della vittima viene interpretata come aggressività

Studio chiave:
▶️ Rigby, K. (2005). “Why do some children bully at school? The contributions of negative attitudes towards victims and the perceived expectations of friends, teachers, and parents” – School Psychology International
🔹 Risultato: Se la vittima reagisce, viene percepita come “provocatoria” o “violenta”, specialmente se ha un atteggiamento non sottomesso.
🔹 Implicazione: L’adulto interpreta la scena in base al momento in cui interviene — e spesso entra solo quando la vittima esplode, non quando il bullo inizia.

🔺L’empatia verso la vittima richiede uno sforzo cognitivo ed emotivo

Studio chiave:
▶️ Craig, W. M., Henderson, K., & Murphy, J. G. (2000). “Prospective Teachers’ Attitudes Toward Bullying and Victimization” – School Psychology International
🔹 Risultato: Molti futuri insegnanti dichiarano difficoltà a gestire il proprio disagio emotivo quando si identificano con la vittima. Di conseguenza, tendono a distanziarsi o a ignorarla.
🔹 Implicazione: Serve una formazione specifica per sostenere davvero chi è vittima, altrimenti si agisce per proteggere sé stessi, non il bambino o ragazzo in difficoltà.

Le ricerche confermano che:
🔺Gli adulti tendono a sottovalutare il bullismo, soprattutto quello sottile.

🔺Preferiscono gestire chi “dà fastidio” in quel momento (cioè la vittima che reagisce).

🔺Provano disagio a schierarsi con chi è fragile.

🔺 Percepiscono il bullo come “più gestibile” o meno colpevole se è carismatico o integrato.

🔺La reazione della vittima viene spesso letta come una provocazione.

Ti consiglio questi testi accademici e divulgativi:
➡️ “Bullismo a scuola. Conoscere per prevenire” – Ersilia Menesini (Università di Firenze)

➡️ “Il bullismo. Una guida per insegnanti e genitori” – Ken Rigby

➡️ “Understanding and Preventing Bullying” – Sandra Graham (ricerca sul pregiudizio implicito nelle reazioni verso le vittime)

28/07/2025

👍🏼Essere "accreditato all'elenco professionisti per l'autismo della Regione Lazio" significa che un professionista del settore (es. uno psicologo o un terapista) ha soddisfatto i requisiti stabiliti per operare nel campo dei disturbi dello spettro autistico!

🚩Per le famiglie che vengono seguite, anche privatamente, da equipe così accreditate è possibile richiedere il rimborso delle spese sostenute!

🫂cogliamo l'occasione per ringraziare tutte le famiglie che ci hanno sempre scelto e con le quali cerchiamo sempre di migliorarci.

Grazie da tutti noi di Panta Rhei 🌀

Indirizzo

Via Cremona 21
Rome
00161

Orario di apertura

Martedì 10:00 - 21:00
Venerdì 10:00 - 21:00

Telefono

+393396959263

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dottssa Anna Nisticò medico psicoterapeuta mindfulness teacher pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram