22/07/2025
NOI SIAMO I NOSTRI GENITORI
La cosa che tutta l’umanità ha in comune è che siamo tutti figli.
E se siamo figli vuol dire che qualcuno ci ha generato.
Dunque tutti abbiamo un padre e una madre.
Anche chi è nato da un seme donato ha un padre sebbene non lo conosca.
Nelles, allievo di Hellinger, dice che non solo ABBIAMO un padre e una madre, ma noi SIAMO nostro padre e nostra madre, che la cosa ci piaccia o no.
Il nucleo delle nostre cellule è per metà di nostra madre e per l’altra metà di nostro padre. Quindi noi siamo materia della materia dei nostri genitori, carne della loro carne, sangue del loro sangue e come dimostra chiaramente la rappresentazione della famiglia nella costellazioni familiari, siamo storia della loro storia.
In noi agisce una coscienza che, a nostra insaputa, ci lega per generazioni ai nostri antenati e non solo a quelli che conosciamo o di cui abbiamo sentito parlare ma anche a quelli molto lontani del tempo della cui esistenza non sappiamo nulla.
Siamo legati a loro da una discendenza genetica che impatta sulle nostre vite molto più di ciò che pensiamo.
Ci tramandiamo le sofferenze, le malattie, le attitudini (positive e negative), le inclinazioni, i talenti, non solo il colore degli occhi o dei capelli.
“Onora tuo padre e tua madre” ha un significato molto più profondo del semplice rispetto generazionale, significa riconoscere nei tuoi avi il legame di appartenenza e di discendenza, le similitudini che vanno accettate e guarite, le catene che vanno spezzate perché smettano di ripetersi sulle nuove generazioni. E l’amore è sempre lo strumento prediletto per perpetrare il perdono e la guarigione. Si può essere legati senza essere prigionieri. E l’amore vero, libera.