19/11/2025
Quando le parole non arrivano, arriva il corpo.
Alina Szapocznikow ha trasformato il trauma in materia viva.
I suoi frammenti di corpo – bocche, seni, impronte che si sciolgono – non “rappresentano” il dolore: lo avvicinano senza tradirlo.
Come scrive Griselda Po***ck:
“Il trauma non può essere rappresentato, ma può essere mosso e trasformato”.
Nella stanza di terapia lo vedo ogni giorno:
il corpo che trattiene, che si difende, che smagrisce, che si tende.
Il trauma non si racconta soltanto: si ricompone in uno spazio dove i frammenti possono depositarsi senza spezzarsi di nuovo.
Ciò che è stato ferito non torna com’era prima,
ma può diventare forma nuova. Non cancella nulla: trasforma.