Simona Galassi psicologa

Simona Galassi psicologa Psicologa con metodo PPM esperta nei disturbi di personalità, ansia e relazioni disfunzionali. Studio Privato e Online

Ieri sera al Premio Internazionale Capalbio Vittorio Lingiardi vince meritatamente per il miglior saggio con Corpo, uman...
30/08/2025

Ieri sera al Premio Internazionale Capalbio Vittorio Lingiardi vince meritatamente per il miglior saggio con Corpo, umano. Che bel libro! Ispirazione ogni giorno nel mio lavoro. Contenta della dedica. Bravo! Uno degli interventi più interessanti della serata.

Ieri sera a Premio Internazionale Capalbio Vittorio Lingiardi vince meritatamente per il miglior saggio con Corpo, umano...
30/08/2025

Ieri sera a Premio Internazionale Capalbio Vittorio Lingiardi vince meritatamente per il miglior saggio con Corpo, umano. Che bel libro! Ispirazione ogni giorno nel mio lavoro. Contenta della dedica. Bravo! Uno degli interventi più interessanti della serata.

Gli anni ’20 e ’30 portano con sé una forte ambivalenza.Da un lato c’era una nuova libertà delle donne: i capelli corti,...
27/08/2025

Gli anni ’20 e ’30 portano con sé una forte ambivalenza.
Da un lato c’era una nuova libertà delle donne: i capelli corti, la moda che liberava il corpo dai busti, le prime automobili guidate dalle donne, il cinema come luogo di emancipazione, le dive del muto e del sonoro che incarnavano sensualità, ironia, indipendenza.
Erano anni in cui si sperimentava, in cui molte donne scrivevano, viaggiavano, lavoravano nel cinema, nel teatro, nella fotografia, nelle arti visive. Donne diverse, bellezze diverse, che non corrispondevano a un modello unico.

Dall’altro lato, quella libertà era fragile: dietro le luci del cinema il potere maschile restava forte, e il decennio successivo – con fascismi e regimi autoritari – avrebbe drasticamente ridotto quegli spazi.

Guardando questi volti, sento una libertà psichica:
quella di esistere in forme plurali, contraddittorie.

Forse la vera invisibilità non è stata quella del loro tempo,
ma quella della memoria che ha cercato di cancellarle.

✨ Mostra In-visibili, Roma

Gli anni ’20 e ’30 portano con sé una forte ambivalenza.Da un lato c’era una nuova libertà delle donne: i capelli, la mo...
27/08/2025

Gli anni ’20 e ’30 portano con sé una forte ambivalenza.
Da un lato c’era una nuova libertà delle donne: i capelli, la moda che liberava il corpo dai busti, le prime automobili guidate dalle donne, il cinema come luogo di emancipazione, le dive del muto e del sonoro che incarnavano sensualità, ironia, indipendenza.
Erano anni in cui si sperimentava, in cui molte donne scrivevano, viaggiavano, lavoravano nel cinema, nel teatro, nella fotografia, nelle arti visive. Donne diverse, bellezze diverse, che non corrispondevano a un modello unico.

Dall’altro lato, quella libertà era fragile: dietro le luci del cinema il potere maschile restava forte, e il decennio successivo – con fascismi e regimi autoritari – avrebbe drasticamente ridotto quegli spazi.

Guardando questi volti, sento una libertà psichica:
quella di esistere in forme plurali, contraddittorie.

Forse la vera invisibilità non è stata quella del loro tempo,
ma quella della memoria che ha cercato di cancellarle.

✨ Mostra In-visibili, Roma

Rilke scrive: “perché ti riesca l’esistenza di un albero / gettagli intorno parte di quell’intimo spazio / che abita in ...
24/08/2025

Rilke scrive: “perché ti riesca l’esistenza di un albero / gettagli intorno parte di quell’intimo spazio / che abita in te”.

In effetti, il nostro rapporto con i luoghi, i panorami, i paesaggi naturali o di città che cerchiamo e riconosciamo come nostri, non si esaurisce nello sguardo e nella loro mera contemplazione.
Si nutre dei nostri ricordi, si intreccia alla nostra partecipazione sensoriale, si carica di affetti e di memoria e diventa così un elemento intenso e vitale della nostra identità.


Rilke scrive: “perché ti riesca l’esistenza di un albero / gettagli intorno parte di quell’intimo spazio / che abita in ...
24/08/2025

Rilke scrive: “perché ti riesca l’esistenza di un albero / gettagli intorno parte di quell’intimo spazio / che abita in te”.

In effetti, il nostro rapporto con i luoghi, i panorami, i paesaggi naturali o di città che cerchiamo e riconosciamo come nostri, non si esaurisce nello sguardo e nella loro mera contemplazione.
Si nutre dei nostri ricordi, si intreccia alla nostra partecipazione sensoriale, si carica di affetti e di memoria e diventa così un elemento intenso e vitale della nostra identità.

Nella Ca****la di San Brizio, nel Duomo di Orvieto, mi hanno attratta alcune figure umane affrescate.Tra queste, il rico...
22/08/2025

Nella Ca****la di San Brizio, nel Duomo di Orvieto, mi hanno attratta alcune figure umane affrescate.
Tra queste, il riconoscibile volto di Dante, chino sui suoi libri, intento a ordinare parole e visioni.
E poi l’uomo di spalle, avvolto nel mantello dorato, che sembra sottrarsi allo sguardo. Non si offre, non si mostra, ma si volta dentro: una figura enigmatica, quasi un invito al raccoglimento, a guardare non davanti ma dentro di sé.

Se Dante consegna al mondo il senso, l’altro trattiene il mistero.
Due gesti opposti che raccontano la stessa tensione: l’umano che cerca luce tra scrittura e silenzio, tra parola che si fa chiarore e ricerca interiore che osa attraversare l’oscurità, ma per farlo ne ha paura, come se il dipinto stesso lasciasse trasparire lo spavento di chi si accosta al mistero.

Notturno. L'elegante Piazza Grande di Arezzo, dove il tempo sembra sospeso.
20/08/2025

Notturno. L'elegante Piazza Grande di Arezzo, dove il tempo sembra sospeso.

Sono stata da sempre più attratta dai misteri dell’inferno che dalla linearità del paradiso.La Ca****la di San Brizio, i...
17/08/2025

Sono stata da sempre più attratta dai misteri dell’inferno che dalla linearità del paradiso.

La Ca****la di San Brizio, il Giudizio Universale travolge: corpi che precipitano, demoni alati, raggi infuocati. Gli uomini lottano, si difendono.

Corpi in conflitto e corpi in abbraccio, corpi che cercano salvezza e corpi trascinati nella caduta. Corpi nudi, esposti, travolti da forze superiori.

“L’Io è innanzitutto un’identità corporea”, scrive Freud.

Il corpo diventa luogo del terrore e del desiderio di fuga, ma anche teatro dell’inconscio, della tensione necessaria verso la salvezza. L’Io, come accade in terapia, si misura con spinte opposte: una che cerca di elevarsi, l’altra che trattiene impedendo il volo.

****laSanBrizio

Sono stata da sempre più attratta dai misteri dell’inferno che dalla linearità del paradiso.La Ca****la di San Brizio, i...
17/08/2025

Sono stata da sempre più attratta dai misteri dell’inferno che dalla linearità del paradiso.

La Ca****la di San Brizio, il Giudizio Universale travolge: corpi che precipitano, demoni alati, raggi infuocati. Gli uomini lottano, si difendono.

Corpi in conflitto e corpi in abbraccio, corpi che cercano salvezza e corpi trascinati nella caduta. Corpi nudi, esposti, travolti da forze superiori.

“L’Io è innanzitutto un’identità corporea”, scrive Freud.

Il corpo diventa luogo del terrore e del desiderio di fuga, ma anche teatro dell’inconscio, della tensione necessaria verso la salvezza. L’Io, come accade in terapia, si misura con spinte opposte: una che cerca di elevarsi, l’altra che trattiene impedendo il volo.

Conoscevo questa immagine sin da ragazza, grazie a una mia edizione della Divina Commedia.Vederla a Pisa, nel Camposanto...
14/08/2025

Conoscevo questa immagine sin da ragazza, grazie a una mia edizione della Divina Commedia.
Vederla a Pisa, nel Camposanto Monumentale, nell’imponente affresco di Buonamico Buffalmacco,
è stato come entrare in uno spazio psichico familiare e perturbante.

Lucifero mastica, inghiotte, evacua i corpi nudi.
Lo fa ciclicamente, senza sazietà.
La colpa degli uomini non si placa: rimastica il ricordo del peccato.

Allora il monito era la colpa del desiderio.
Oggi, talvolta, è il senso di colpa che ci inghiotte
a tenerci lontani dai nostri desideri,
da ciò che amiamo.





Conoscevo questa immagine sin da ragazza, grazie a una mia edizione della Divina Commedia.Vederla a Pisa, nel Camposanto...
14/08/2025

Conoscevo questa immagine sin da ragazza, grazie a una mia edizione della Divina Commedia.
Vederla a Pisa, nel Camposanto Monumentale, nell’imponente affresco di Buonamico Buffalmacco,
è stato come entrare in uno spazio psichico familiare e perturbante.

Lucifero mastica, inghiotte, evacua i corpi nudi.
Lo fa ciclicamente, senza sazietà.
La colpa degli uomini non si placa: rimastica il ricordo del peccato.

Allora il monito era la colpa del desiderio.
Oggi, talvolta, è il senso di colpa che ci inghiotte
a tenerci lontani dai nostri desideri,
da ciò che amiamo.

Indirizzo

Via Della Lungara 19
Rome
00100

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Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00

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