Il Filo di Arianna Centro di psicologia e psicoterapia Roma Prati

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Il Filo di Arianna Centro di psicologia e psicoterapia Roma Prati Centro di psicologia e psicoterapia a Roma Prati-Cipro-Ottaviano

Il Centro di psicologia e psicoterapia Il Filo di Arianna offre un servizio di consulenza psicologica e di psicoterapia a Roma Prati, rivolta al singolo individuo, alla coppia e alla famiglia

Ti svegli la mattina con un peso sul petto, come se ogni giornata fosse una salita senza fine.Ti senti in colpa per non ...
10/09/2025

Ti svegli la mattina con un peso sul petto, come se ogni giornata fosse una salita senza fine.

Ti senti in colpa per non riuscire a essere “sereno”, come se la tua inquietudine fosse una colpa da nascondere.

Quello che stai vivendo non è semplicemente un momento di tristezza.

Sei di fronte a una vera e propria crisi, che colpisce moltissimi giovani adulti che hanno ormai superato i venticinque o i trenta anni e non riescono a vedere un futuro di fronte a sé.

I sentimenti predominanti sono ansia, preoccupazione, senso di inadeguatezza, mancanza di speranza.

Alla soglia dei trent'anni, capita di sentire di non aver realizzato nulla... ma non aver raggiunto certe tappe è davvero un fallimento?

La divulgazione e la sensibilizzazione riguardo temi che coinvolgono il benessere emotivo e mentale sono parte integrant...
03/09/2025

La divulgazione e la sensibilizzazione riguardo temi che coinvolgono il benessere emotivo e mentale sono parte integrante della nostra missione come terapeuti.

Per questo, alcuni dei nostri colleghi del Centro di psicologia e psicoterapia Il Filo di Arianna - la Dottoressa Giulia Gregorini Psicologa e il dottor Daniele Capiato - parteciperanno a questo talk organizzato dai ragazzi di Scomodo sul delicato tema dei disturbi del comportamento alimentare.

Vi aspettiamo lunedì 8 settembre al piazzale del Verano, ore 17.00

“Lei ha due figli, un lavoro che ama e pure il tempo per andare in palestra. Io non riesco nemmeno a cucinare la sera.”“...
20/08/2025

“Lei ha due figli, un lavoro che ama e pure il tempo per andare in palestra. Io non riesco nemmeno a cucinare la sera.”
“Ho 30 anni e mi sembra di essere in ritardo su tutto.”

“Perché lui/lei/loro sì, e io no?”

Se queste frasi ti suonano familiari, c’è un motivo.

Paragonarsi agli altri è qualcosa che facciamo tutti, ogni giorno, più e più volte, anche senza rendercene conto.

Ci confrontiamo con i nostri amici, con i vicini di casa, i colleghi sul lavoro…

Da quando i social network sono diventati delle grandi vetrine, il confronto non si limita più alle persone che conosciamo.

Basta un gesto, uno scroll, e ci ritroviamo immersi nelle vite (apparentemente perfette) degli altri.

Ed ecco allora piombarci addosso quella sensazione di sconfitta.

Tutti sembrano avercela fatta, mentre noi restiamo al palo, indietro.

Ogni immagine che vediamo sembra una prova del nostro fallimento: “loro” hanno successo, amore, tempo, equilibrio.

“Noi”, invece, ci sentiamo bloccati.

Perché succede? E come uscire da questa spirale negativa che ci inchioda?

Come uscire dal confronto tossico? Tutti ci paragoniamo agli altri. Ma quando questo ci fa stare male, allora occorre intervenire

In un’epoca che misura il benessere in base ai traguardi raggiunti, sentirsi vuoti nonostante i “successi” può apparire ...
01/08/2025

In un’epoca che misura il benessere in base ai traguardi raggiunti, sentirsi vuoti nonostante i “successi” può apparire come un’anomalia.

Ma è proprio da qui che si origina una delle domande più urgenti e autentiche del nostro tempo:

che cosa ci manca davvero quando non ci manca nulla?

Questa domanda – semplice quanto radicale – apre una crepa nel modello che ci è stato consegnato.

Un modello in cui successo e benessere rappresentano i principali indicatori di valore personale a cui far riferimento per capire se si è felici.

Al punto che, alla fine, vengono confusi con la felicità stessa.

"Ho tutto ma mi sento vuoto". Se ti è capitato di avvertire questa sensazione di vuoto interiore, forse devi trovare il coraggio di non voltargli le spalle.

Quando gli ex coniugi riescano a portare avanti una separazione consensuale, collaborando e mantenendo aperto un dialogo...
04/06/2025

Quando gli ex coniugi riescano a portare avanti una separazione consensuale, collaborando e mantenendo aperto un dialogo sereno, pur con dolore, è possibile contenere gli effetti della rottura sui bambini.

In questi casi, i figli della coppia che si sta lasciando possono essere aiutati a comprendere cosa sta accadendo, a esprimere le emozioni e a ritrovare una nuova stabilità affettiva, pur all’interno di un quadro familiare diverso.

Purtroppo, però, le cose non vanno sempre in questo modo.

Può capitare anzi che rabbia, dolore per l’abbandono o senso di rivalsa prendano il sopravvento.

Il partner, allora, non è più visto come una persona importante, con cui si è condiviso un tratto della propria vita, ma come un nemico da ferire e abbattere.

Si cade così nello scontro senza quartiere.

È in questi casi che si entra nel territorio della separazione conflittuale, una situazione difficile da gestire che può protrarsi anche per anni, con ripercussioni pesanti non soltanto sugli ex partner, ma anche e soprattutto su chi è più vulnerabile: i bambini della coppia.

La separazione conflittuale può avere conseguenze pesanti per i figli, vittime di uno scontro che può essere evitato. Scopri come tutelarli

In casa c’è un figlio o una figlia adolescente che sembra vivere in un mondo parallelo, fatto di video, chat, social e n...
19/05/2025

In casa c’è un figlio o una figlia adolescente che sembra vivere in un mondo parallelo, fatto di video, chat, social e notifiche continue. Tra le mani ha sempre lo smartphone. Lo usa a tavola durante i pasti in famiglia, lo tiene sulla scrivania mentre studia, lo porta in bagno e prima di addormentarsi, eccolo lì, con la luce blu dello schermo a illuminare il suo viso.

Quando mamma o papà cercano il suo sguardo, lo trovano inchiodato su quel rettangolo luminoso.

Il corpo è presente, ma la mente è altrove, assorbita da una realtà digitale che agli occhi degli adulti è spesso incomprensibile.

Molti genitori si chiedono: è soltanto una fase o nostro figlio sta sviluppando una dipendenza da smartphone? E se è così, come facciamo ad aiutarlo, senza allontanarlo ancora di più da noi?

"Mio figlio sta sempre al telefono". La dipendenza da smartphone è un problema sempre più diffuso tra i ragazzi adolescenti. Scopri come affrontarlo

La separazione con figli è un tema delicato che coinvolge l’equilibrio emotivo dell’intera famiglia. La rescissione del ...
05/05/2025

La separazione con figli è un tema delicato che coinvolge l’equilibrio emotivo dell’intera famiglia. La rescissione del legame coniugale, infatti, ha ripercussioni profonde non soltanto sulla coppia o sui singoli partner che si avviano a diventare ex.

A risentirne sono anche e soprattutto i figli, piccoli o grandi che siano.

Quando si parla delle conseguenze di un simile evento sui bambini, però, occorre chiarire un punto.

La separazione dei genitori è un trauma per i figli, certo. Tuttavia, il suo impatto sulla salute emotiva e sullo sviluppo psicologico dei bambini non dipende esclusivamente dal fatto che mamma e papà si lascino, ma da come questa situazione viene vissuta e gestita all’interno del nucleo familiare.

Il disagio non deriva dalla rottura in sé, ma è conseguenza del clima conflittuale che molto spesso, purtroppo, si instaura durante e dopo la conclusione del rapporto di coppia.

Sono il disaccordo continuo, i litigi, i silenzi carichi, le accuse reciproche e le manipolazioni emotive a rappresentare un fattore di rischio per il benessere psicologico dei figli di una coppia in separazione (o già separata).

Nel corso di questo articolo, dunque, esploreremo come e quando parlare ai bambini e ai ragazzi della separazione, quali parole potete utilizzare voi genitori per aiutarli a comprendere ciò che sta accadendo senza spaventarli, e come accompagnarli emotivamente in questo delicato passaggio.

Quando una coppia decide per la separazione, ci si domanda come comunicare ai figli che mamma e papà si stanno lasciando. Ne parliamo qui

C’è chi fa fatica anche soltanto a incontrare qualcuno e a scambiarsi qualche parola, rimanendo intrappolato in un circo...
23/04/2025

C’è chi fa fatica anche soltanto a incontrare qualcuno e a scambiarsi qualche parola, rimanendo intrappolato in un circolo di solitudine.

Chi non riesce ad andare oltre la mera conoscenza superficiale, temendo di esporsi troppo o di non essere compreso.

Chi, invece, non riesce a entrare in intimità, trovandosi in difficoltà sia nella sfera sentimentale che in quella sessuale.

E chi, infine, pur riuscendo ad avere un partner, vede le proprie relazioni naufragare dopo poco, come se fosse inevitabile che ogni legame si dissolva prima di diventare qualcosa di solido e duraturo.

Il gruppo costituisce uno strumento potente per lavorare su tutte queste situazioni.

Non riuscire ad avere una relazione sentimentale è un problema molto comune. La terapia di gruppo può aiutare a superare blocchi e difficoltà.

Il rientro al lavoro dopo la maternità è un momento delicato per molte mamme.Dopo mesi in quasi totale simbiosi con il p...
17/03/2025

Il rientro al lavoro dopo la maternità è un momento delicato per molte mamme.

Dopo mesi in quasi totale simbiosi con il proprio bambino, ci si trova ad affrontare un primo distacco, che porta con sé emozioni e pensieri difficili da gestire.

Forse, tornando alla vita professionale, senti il desiderio di recuperare una tua dimensioni individuale, ritrovando uno spazio e un tempo personale, al di fuori della relazione con tuo figlio.

Forse, il rientro in ufficio (o in studio o in negozio, a seconda del tuo lavoro) è una necessità più che una tua scelta, e questo può rendere la separazione dal tuo bimbo ancora più dolorosa.

Ti chiedi se riuscirai a conciliare il lavoro con il tuo nuovo ruolo di mamma.

Hai paura di non esserci quando tuo figlio avrà bisogno di te. Ti senti in colpa perché hai l’impressione di lasciarlo troppo presto nelle mani di qualcun altro, che siano gli amorevoli nonni o le maestre del nido che hai selezionato con tanta cura.

Ti domandi se sia la scelta giusta, se soffrirà la tua assenza nelle lunghe ore in cui sarai via, se riuscirai a gestire tutto questo senza sentirti sopraffatta.

Sappi che queste emozioni, per quanto difficili, sono del tutto normali.

Il rientro a lavoro dopo la maternità è momento difficile per molte donne, divise tra il desiderio di rimanere con il bimbo e la necessità di rientrare.

Un ab**to spontaneo è un trauma difficile da elaborare e accettare per una coppia. È uno strappo improvviso, un’assenza ...
19/02/2025

Un ab**to spontaneo è un trauma difficile da elaborare e accettare per una coppia.

È uno strappo improvviso, un’assenza che si insinua nei gesti quotidiani, negli spazi della casa, riempiendoli di un silenzio assordante e crudele.

In situazioni come queste, il supporto di un professionista può essere una risorsa preziosa. Un percorso di terapia individuale o di coppia può aiutare entrambi a comprendere meglio le proprie emozioni e a trovare un modo per comunicare senza che il dolore diventi un muro.

Crisi di coppia dopo un ab**to spontaneo. Un supporto psicologico può essere di aiuto nell'affrontare la perdita e salvare la relazione

💔Spesso invisibile e difficile da riconoscere, la dipendenza affettiva si manifesta nel bisogno di sacrificarsi per il p...
10/02/2025

💔Spesso invisibile e difficile da riconoscere, la dipendenza affettiva si manifesta nel bisogno di sacrificarsi per il partner, nel tentativo disperato di cambiarlo e nella costante ricerca di conferme, anche a costo della propria felicità e realizzazione personale.

Ma perché si rimane intrappolati in relazioni distruttive?

E come si può spezzare il circolo vizioso della dipendenza affettiva?👇

La dipendenza affettiva secondo Robin Norwood ha caratteristiche simili alla tossicodipendenza. Scopri come superarla con la terapia

“Mal di scuola.” Così viene chiamato quel senso di disagio e malessere che molti ragazzi provano al ritorno sui banchi, ...
10/01/2025

“Mal di scuola.” Così viene chiamato quel senso di disagio e malessere che molti ragazzi provano al ritorno sui banchi, soprattutto dopo una lunga pausa, come quella delle vacanze natalizie.

Al solo pensiero di dover rientrare in classe, affrontare compiti e interrogazioni, riprendendo la solita routine, ecco che l’ansia comincia a farsi sentire.

Per alcuni, il disagio per il ritorno a scuola si manifesta con un nodo allo stomaco, nausea, mal di pancia; per altri, l’ansia scolastica prende la forma di un’irritabilità inspiegabile o addirittura porta con sé difficoltà a dormire e veri e propri attacchi di panico.

Ma da dove nasce questo "mal di scuola"?

È un fenomeno passeggero o nasconde qualcosa di più profondo?

E come fare per aiutare il proprio figlio in difficoltà a vivere il ritorno a scuola in modo più sereno?

“Mal di scuola.” Così viene chiamato quel senso di disagio e malessere che molti ragazzi provano al ritorno sui banchi. Scopri perché succede

Indirizzo

Via San Tommaso D'Aquino, 75/3° Piano, Palazzina A
Rome
00136

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:30
Martedì 09:00 - 20:30
Mercoledì 09:00 - 20:30
Giovedì 09:00 - 20:30
Venerdì 09:00 - 20:30
Sabato 09:00 - 18:00

Telefono

+393272971456

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