06/10/2024
7 anni: Papà lo sa di sicuro. 10 anni: Papà forse non lo sa. 16 anni: Cosa ne sa papà?! 20 anni: Papà non sa nulla. 24 anni: Ne so più di papà! 30 anni: Forse dovrei chiederlo a papà. 40 anni: È incredibile che papà abbia vissuto tutto questo. 50 anni: Papà aveva ragione. 60 anni: Come vorrei poterlo chiedere a papà.
Ecco, queste parole a me fanno sempre pensare a una delle scene più commoventi di tutte: l’incontro tra Enea e Anchise nell’Ade. Vi ricordate di quando Enea porta sulle spalle il padre Anchise per aiutarlo a fuggire da T***a? Enea ha appena perso tutto: la casa, la patria, la famiglia. Così va alla ricerca di una nuova casa. Affronta tempeste, naufragi, mareggiate, vive grandi amori e grandi vittorie. Poi però a un certo punto Anchise muore. Enea è inconsolabile e allora fa una cosa straordinaria: scende nell’oltretomba e ritrova suo padre.
Non appena vede venirgli incontro Enea, Anchise «le guance irrorate di lacrime», e gli domanda: perché sei venuto quaggiù figlio mio? Ed è allora che Enea gli dà la risposta più bella di tutte: è stata «la tua immagine che tante volte m’è apparsa, a spingermi fino quaggiù». Ulisse visita l’oltretomba per conoscere il suo destino, Dante attraverserà l’inferno per capire i segreti del mondo, Enea invece visita la terra dei morti per un motivo e un motivo soltanto: vuole rivedere suo padre e riabbracciarlo un’ultima volta. «Tre volte tentò di stringergli al collo le braccia,/ tre volte all’inutile stretta l’ombra svanì fra le mani.»
Eccolo, l’eroe romano per eccellenza, che nel momento di massima vulnerabilità cerca soltanto una cosa: l’abbraccio del padre. Padre mio, gli domanda, perché respingi il mio abbraccio? E Anchise gli risponde che è la sorte dei morti che non possono toccare i vivi e dai vivi essere toccati. Ma la bellezza di questa scena è tutta qui: in questo abbraccio mancato. Che cosa vi sta dicendo Virgilio? Che non importa quanto grande diventi, quante ricchezze, esperienze e potere tu possa accumulare, alla fine, come Enea, cercherai sempre e soltanto una cosa: l’abbraccio del padre. O della madre. I genitori sono la cosa più preziosa che possiedi. Amali.
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X ➡️ (Tratto da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera». Potete leggerne un estratto gratuito qui: https://www.amazon.it/innamorarsi-Karenina-leggere-classici-lezioni/dp/8807174359