Iismas Aps-Ong

Iismas Aps-Ong IISMAS è impegnata dal 2002 nella realizzazione di programmi di cooperazione socio-sanitaria.

🗓️ 22 Marzo 2024"Non solo relazioni scientifiche, ma anche intense giornate a visitare donne, bambini e anziani che orma...
30/04/2024

🗓️ 22 Marzo 2024

"Non solo relazioni scientifiche, ma anche intense giornate a visitare donne, bambini e anziani che ormai sopravvivono nei campi di sfollati.
Abbiamo visitato uno dei campi più numerosi del Tigray. La gente ci accoglieva prima timidamente, quasi con sospetto, ma poi la presenza di tanti operatori locali ben conosciuti, scioglieva ogni timore.

Mano a mano che li visitavo e ascoltavo le loro storie e toccavo i loro corpi, mi chiedevo che senso avesse provare a curare malattie la cui causa era la vita che avevano nei campi: sovraffollati, senza acqua potabile, cibo, medicine, che senso avesse “perdere tempo” con loro? Sentivo una indignazione profonda. Ma come si può lasciar vivere, o meglio sopravvivere le persone in queste condizioni umilianti? È possibile lavorare, essere un medico e per giunta specialista, in queste condizioni?
Poi mi accorgevo dell’impegno delle persone che ci aiutavano a parlare con loro, a spogliarli, a tranquillizzare i bambini. E allora guardavo meglio i loro occhi, accarezzavo le mani e cercavo una diagnosi e una terapia. Lentamente tutto il campo ha percepito una sorta di opportunità di benessere e ne sono arrivati tanti. E allora anch’io ho cominciato a scoprire i loro sorrisi che prima non vedevo.

Forse non era così inutile stare lì a visitarli senza strumenti tecnologici. Mi sembrava di capire finalmente l’abisso tra la ricerca scientifica dei paesi ricchi, che produce farmaci per curare malattie e diagnosticare le stesse malattie, in pazienti che non riceveranno mai quei farmaci perché troppo costosi. Ma la guerra fa scomparire anche i farmaci a più basso costo perché non convenienti da produrre. Però i sorrisi delle donne e dei bambini sembravano far passare in secondo piano queste considerazioni e trasformare la “banalità del male”, intuita da Hannah Arednt, in un arcobaleno di carezze, pianti, giochi e speranze. Queste persone mi avevano fatto capire che essere medico, è un privilegio indipendente da dove ci si trova: proprio lì nel deserto di un campo di sfollati, era il senso. E quelle stanze disadorne, fatte di lamiere, si sono trasformate per poche ore nella migliore clinica del mondo.

Volevo chiedere scusa per i miei pensieri sull’ inutilità del nostro lavoro. Ogni essere umano, in qualunque condizione dovesse trovarsi, ha diritto a tutta l’attenzione possibile, con tenerezza e professionalità."

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas
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23/01/2024

📌 Malaria, vaccinazione di massa in Camerun: passo importante nella lotta alla malattia
Ad askanews il parere del Professor Aldo Morrone, esperto di malattie infettive, Presidente dell'Iismas.
💬 Roma, 22 gen. (askanews) – Duecentoquarantasette milioni di casi e seicentodiciannovemila decessi a livello globale; sono i numeri legati alla malaria, registrati nel 2021 e quasi tutti in Africa. Contro questa piaga, arriva ora la prima vaccinazione di massa – a partire dal Camerun – per immunizzare contro la malattia soprattutto bambini e donne in gravidanza, i più colpiti.
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🗓️ 15 Marzo 2016"Qui a Beirut piove senza sosta da tre giorni. Se durante il bel tempo i campi sono invivibili, immagina...
31/10/2023

🗓️ 15 Marzo 2016

"Qui a Beirut piove senza sosta da tre giorni. Se durante il bel tempo i campi sono invivibili, immaginate cosa possano diventare quando arriva un temporale. Continuiamo a commuoverci guardando le foto dei bambini che nascono nel fango e con quello stesso fango vengono lavati (si fa per dire). E sembra quasi che "commuoversi" sia più facile che "muoversi", rivolgendo la nostra rabbia e indignazione verso quelle presunte autorità internazionali che non riescono o non vogliono porre fine a questo conflitto. Come se quella che si combatte in Siria fosse una guerra di serie B. L'impressione è che sarà così fino a quando i profitti generati dalle armi continueranno a superare quelli della pace. Intanto milioni di rifugiati provenienti da questo Paese arrivano in Europa accolti con quel tradizionale fastidio - se non vero e proprio razzismo - tipico di un continente che si vanta di avere radici cristiane.
Per arrivare a Shatila, l’enclave palestinese con più di 30 mila abitanti ammassati in uno spazio che ne contiene meno della metà, dobbiamo passare attraverso diversi posti di blocco. Qui i militari ormai ci riconoscono e ci salutano facendoci cenno di proseguire. Con l'aiuto di Monica, membro di Armadilla e grande organizzatrice sempre piena di entusiasmo, dei colleghi della Fondazione Makhozumi e della responsabile dell’associazione Najdeh, la nostra missione diventa possibile e ci permette di stemperare questa struggente realtà. Capisci di essere arrivato alla periferia di Shatila quando inizi a sentire quel terribile odore di spazzatura che arriva dagli sterminati mucchi di immondizia sparpagliati intorno all'enclave. Appena si accorgono di noi, i bambini ci vengono incontro con entusiasmo e allegria, spinti da un'innocente fiducia verso questo team di medici che li visiterà. Per loro è soltanto un gioco, un diversivo dentro la triste monotonia fatta di giornate tutte uguali tra una fuga e l'altra, tra speranza e disperazione.
Qui si nasce, si vive e si muore, con una casualità inimmaginabile. Le mamme dei bambini sono tanto preoccupate per le malattie dei loro figli quanto fiduciose verso la nostra equipe di medici.
Puntualmente, appena iniziamo le nostre visite insieme a Carlotta, dermatologa dell’università di Bologna, va via la corrente elettrica e non c'è il gruppo elettrogeno. Da queste parti sarebbe normale il contrario, perciò non ci resta che aspettare con pazienza che l'elettricità o il bel tempo facciano ritorno! Le storie che ci sentiamo raccontare durante le visite sono commoventi perché rivelano come era la vita in Palestina e negli anni in cui nasceva Shatila: un non luogo, come direbbe l'antropologo Marc Augé, o meglio, un luogo reale e surreale. Se non ci vieni non puoi credere che esista davvero!"

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas
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🗓️ 7 Marzo 2016"Eccomi di nuovo in Egitto. Invitato dall’Università di Tanta in occasione del 31 Congresso Internazional...
26/10/2023

🗓️ 7 Marzo 2016

"Eccomi di nuovo in Egitto. Invitato dall’Università di Tanta in occasione del 31 Congresso Internazionale di Medicina. Tanta è una città che si trova nella regione del Delta del Nilo, quasi a metà strada tra Alessandria e il Cairo. La facoltà di Medicina raccoglie migliaia di iscritti ogni anno: si tratta di giovani entusiasti di diventare medici e poter offrire il loro sapere clinico per curare persone malate del proprio Paese. Ma sono anche ansiosi di incontrare esperti europei con cui discutere e confrontarsi. Tutti hanno voglia di conoscere e di aggiornarsi. Il campus sembra una Taizè della scienza. Giorni di intenso lavoro e di confronti scientifici, clinici e culturali serrati, ma sempre di profondo rispetto reciproco. Si discute di tutto, di clinica, di scienza e di politica. Si parla anche di Giulio Regeni e del suo criminale assassinio.

C’è un Egitto che si ribella alla dittatura, che ha lottato e lotta per la democrazia e la libertà. La scienza non può essere imprigionata e gli studenti lo affermano con chiarezza, chiedendomi di portare in Italia lo sdegno per la morte di un loro collega, anche lui studente, anche se di un’altra università. È bello, in questi giorni, osservare le aule piene di studentesse e di colleghe, che si appassionano alle diverse relazioni scientifiche che vengono presentate e che con grande cortesia ma anche con altrettanta chiarezza pongono domande che evidenziano una notevole preparazione. Quasi tutte indossano il velo e forse sarebbe interessante per tanti nostri rappresentanti istituzionali poter ve**re qui e provare a comprendere che per giudicare una donna, non sia il velo il problema, ma quello che c’è sotto e allora scoprirebbero la ricchezza di una femminilità e di una intelligenza indipendente da ogni velo: reale o simbolico che sia. A proposito di velo.

L’Annunziata di Palermo, di Antonello da Messina è un capolavoro, noto nel mondo come la Madonna del Velo, in cui il grande artista trasfigura l’immagine della Vergine, nella luce dell’anima rendendo sacro l’infinito del cosmo, attraverso la plasticità di tre ovali assoluti: il volto, l’ombra e il velo".

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas
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🗓️ 21 Gennaio 2016"A volte sembra quasi inutile scrivere “auguri”, Tanti auguri caro Aldo”, o frasi più complesse dove, ...
19/10/2023

🗓️ 21 Gennaio 2016

"A volte sembra quasi inutile scrivere “auguri”, Tanti auguri caro Aldo”, o frasi più complesse dove, almeno una volta all’anno ci si esercita, per affetto, a inventare iperboli nei confronti del festeggiato.
Eppure ogni semplice “auguri”, rappresenta un frammento di quel piccolo-grande sentimento di amore, stima, affetto e amicizia, che a volte sembra non si abbia tempo di manifestare. Nei vostri centinaia di “auguri” ho scorto quella sensibilità e attenzione nei miei confronti di cui sono davvero grato a tutti. Soprattutto perché gratuita e ricevuta come un dono inatteso. Una carezza che riscalda il cuore e da calore all’anima. Affermava Emily Dickinson:
Da gesta così minute,
un fiore o un libro,
sono piantati
i semi dei sorrisi,
che fioriscono nel buio.
La tenerezza di un augurio spesso può ridare slancio a cammini faticosi e solitari e sciogliere veli di nebbia che le distanze a volte alzano. E la speranza trova riposo nel mio cuore. Sempre la Dickinson scriveva:
La speranza è quella cosa piumata,
che si viene a posare sull’anima,
canta melodie senza parole
e non smette mai.
E la senti, dolcissima, nel vento
E dura deve essere la tempesta
capace di intimidire il piccolo uc***lo
che ha dato calore a tanti.
Io l’ho sentito nel paese più gelido
e sui mari più alieni.
Eppure mai, nemmeno allo stremo,
ha chiesto una briciola di me.
Mi piace pensare cari amici, che anche voi amate gli uccelli che si innamorano delle stelle e cadono per la stanchezza, volando alla ricerca della luce... Scriveva dom Helder Câmara:
È meraviglioso che la tua mano
aiuti a spiccare il volo…
Ma che essa non abbia mai l’ardire
Di prendere il posto delle ali.
Grazie a tutti per tutti gli auguri che mi avete voluto donare e sono certo che potremo insieme aiutare questi bambini a spiccare il volo, dispiegando le loro ali meravigliose, senza sostituirci ad esse."

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas

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🗓️ 23 Dicembre 2015"Da diversi giorni sono tornato dall’Africa. Con il cuore gonfio di emozioni, di immagini, di suoni e...
12/10/2023

🗓️ 23 Dicembre 2015

"Da diversi giorni sono tornato dall’Africa. Con il cuore gonfio di emozioni, di immagini, di suoni e colori indimenticabili, ma anche con la paura che la quotidianità vissuta a Roma, possa deturparli o sfuocarli. Il Congresso Internazionale su “Blood and Skin: new perspectives for neglecteddiseases” si è concluso, nell’entusiasmo di tutti i colleghi europei e africani che vi hanno partecipato. Provare ad invitare studiosi di tutto il mondo nelle aree remote rurali dell’Africa è stata una sfida enorme e sono felice che in tanti abbiano risposto, lasciandosi coinvolgere dal calore dell’umanità e hanno voluto offrire la loro professionalità, per contrastarela sofferenza di migliaia di persone che hanno avuto il solo torto di nascere nel luogo sbagliato. Relazioni scientifiche, dibattiti culturali, discussioni sul futuro del mondo e impegni concreti, sono stati i momenti di maggiore intensità. Abbiamo potuto riprendere in mano il percorso del nostro impegno comune per contrastare la diffusione di malattie dimenticate, in regioni altrettanto dimenticate. Ma abbiamo anche discusso sul senso del nostro impegno, come manifestazione della solidarietà del sistema Italia.
Mi piace pensare di essere rientrato in tempo per partecipare all’apertura dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, a Roma, da parte di Papa Francesco. In realtà mi trovavo in Africa, durante la vera apertura dell’Anno Santo, che Papa Francesco ha voluto fosse a Bangui, in Centrafrica, quando ha spalancato la porta in legno e vetro della cattedrale e ha affermato che l’Africa è una terra che soffre da troppi anni per l’odio, l’incomprensione e la mancanza di pace.In Europa e in Italia, molti non se ne sono neppure accorti, ma il viaggio di Papa Francesco in Africa prima dell’8 dicembre, aveva un significato profondo. Ripartire dagli ultimi, dalle persone più sofferenti e più sfruttate. Bangui è divenuta per più di un istante la capitale spirituale del mondo e per la prima volta nella storia il giubileo è cominciato in Africa, segno della preferenza da parte di Papa Francesco per le persone impoverite e per le periferie del mondo."

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas

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🗓️ 23 Novembre 2015"Low Birth Weight (LBW), quando si legge questa sigla sulla cartella clinica del Reparto Maternità de...
05/10/2023

🗓️ 23 Novembre 2015

"Low Birth Weight (LBW), quando si legge questa sigla sulla cartella clinica del Reparto Maternità del nostro ospedale Maiani di Shiraro, vuol dire che il neonato è venuto alla luce già con il segno meno.
Ogni giorno in Africa Sub-Sahariana muoiono ancora 546 donne ogni 100.000 nascite e nel mondo ne muoiono circa 830, tutte per cause facilmente prevenibili legate alle gravidanza e al parto. E il 99% avviene nei paesi in via di sviluppo come l’Etiopia, anzi nelle zone remote e tra le comunità più povere il tasso è ancora più elevato.
L’ Italia che ha raggiunto uno dei risultati migliori al mondo sulla salute materna, potrebbe giocare un ruolo chiave all’interno del prossimo G7 anche per contrastare ed eliminare entro i prossimi 15 anni queste morti inaccettabili nel Sud del mondo. L’IME, per la sua esperienza e professionalità, avrebbe potuto essere uno strumento di grande utilità in questa lotta, se non fosse stato sciolto.
LBW è spesso incompatibile con la vita.

Per questo abbiamo voluto attrezzare l’ospedale di Shiraro, in questa remota area rurale, al confine con l’Eritrea, con 4 piccole culle termiche e altre attrezzature pediatriche, che stanno salvando da morte sicura centinaia di neonati.
Un grande impegno di solidarietà dell' Otto per Mille della Chiesa Valdese.
Nei nostri ospedali in Occidente è normale, qui è considerato un miracolo, come poter partorire con personale qualificato, in un letto pulito, con medicine e cibo sufficienti, anche se forse troppo tardivamente.
A Shiraro abbiamo accolto e curato donne eritree rifugiate, dopo inenarrabili sofferenze e donne provenienti dai villaggi più remoti, che mai avevano conosciuto un ospedale.
In condizioni sempre difficili, abbiamo comunque ridotto la mortalità neonatale all’8 per 1000 e quella materna al 4 per 1000, ottenendo un miglioramento di oltre il 90% rispetto a prima del nostro arrivo, quando le donne partorivano nelle capanne senza alcun tipo di assistenza.
C’è ancora molto da fare…
Nell’ultimo anno su oltre 1600 parti e 2200 neonati, abbiamo eseguito 274 cesarei, e siamo dovuti interve**re in urgenza per tentare di salvare madri da morte sicura, che arrivavano in condizioni gravissime, con emorragie, infezioni o per obstructed labour.
Le ostetriche che lavorano qui giorno e notte, coordinate da Lavinia, sono straordinarie. La loro professionalità unita ad una passione sconfinata e a un sorriso sempre presente, hanno trasformato questo luogo in un porto sicuro, dopo “viaggi travagliati”.
Lavorare in un’area remota significa che spesso la corrente elettrica scompare come per una cattiva magia e non sempre il generatore si avvia.
Le ostetriche con la loro fantasia hanno utilizzato i frontalini, che Daniela di Courmayeur aveva regalato loro per le escursioni in montagna, per far luce e tenere libere le mani: il più antico e tecnologico strumento per accogliere il neonato.
Questo mistero della vita, accolta nel nostro mondo, e che spesso si confronta qui, con la morte, ha un fascino straordinario!
Che bello vedere questi neonati che si affacciano alla vita, con tenerezza, alla ricerca di mani sicure e di carezze.
Qui trovano le une e l’altre…

In questi giorni ne abbiamo visitati tanti, e sono rimasto colpito dalla loro apparente fragilità e dalla loro volontà di vivere.
Ho accarezzato e stretto tante manine fredde dei neonati e ho sentito il mio cuore riempirsi di calore, il loro calore!
Se non ci fosse stato in passato, qualcuno ad accoglierci, oggi non saremmo qui e non potremmo prenderci cura di tanti neonati, restituendo il dono infinito della vita che ci è stata donata."

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas
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🗓️ 20 Novembre 2015💭 "Ho da poco lasciato i campi di rifugiati in Libano per poi passare da Malta per la Conferenza sull...
21/09/2023

🗓️ 20 Novembre 2015

💭 "Ho da poco lasciato i campi di rifugiati in Libano per poi passare da Malta per la Conferenza sulla migrazione e in Tunisia dove sono andato a rendere omaggio alle vittime dell'attacco terroristico al Museo del Bardo.
22 innocenti trucidati dalla follia terroristica.
Sono arrivato in Etiopia dove con Carmen e Lavinia portiamo avanti il progetto dell'accoglienza e della cura delle donne e dei loro bambini nell'ospedale di Shiraro.
Oggi è stata la seconda giornata della Conferenza Internazionale che abbiamo organizzato qui ad Aksum per portare scienziati e ricercatori da tutto il mondo a visitare i luoghi dove nascono e si diffondono le malattie tropicali della povertà.
E' impressionante vedere da qui la paura disegnata nei volti dei cittadini europei dopo gli attentati di Parigi. Qui l'arrivo di profughi dall'Eritrea e dal Sudan è inarrestabile e il rischio di attentati è quotidiano, ma le persone hanno imparato a conviverci, e nessuno si sogna mai di cacciare i profughi né di respingerli, in nome di una solidarietà che tra i piu poveri è sempre praticata.
E' incredibile come la Tunisia, il Libano e l'Etiopia con economie fragili ed insicure, accolgano chi fugge, con la consapevolezza che chiudere le frontiere è come chiudersi in casa con i ladri.
Durante la conferenza molti colleghi hanno presentato immagini e numeri drammatici della diffusione delle malattie che portano a morte milioni di persone, nell' indifferenza di un Occidente che si commuove solo se muoiono occidentali.
Ho visto immagini di corpi devastati da malattie da noi ampiamente scomparse eppure non mi rassegno a considerarle naturali. Paradossalmente qui si assiste e si partecipa ad un valore della vita umana piu profondo proprio perché la vita è piu incerta e fragile.
E mentre tentiamo tutti di offrire un aiuto alle centinaia di malati che ogni giorno arrivano, mi appare sempre più lontano il mio paese impaurito dalla presenza dell'altro diverso da noi, sordo e cieco alle grida di aiuto di chi vive lontano, da paesi in gran parte devastati da una colonizzazione che ha lasciato cicatrici indelebili.
Come medico ho imparato ad ascoltare anche il non detto della sofferenza dei malati, se imparassimo tutti ad ascoltare il gemito soffocato che arriva da migliaia di donne bambini e anziani, costretti a fuggire dai loro paesi, ad ammalarsi senza ricever cure e a vivere senza affetti, forse renderemmo migliore il nostro presente e il nostro futuro.
Se a tutto ciò aggiungi che mentre con grande fatica provi ad aiutare queste persone a non ve**re in Europa rischiando di morire in mare, o uccise dalle guardie che difendono ormai questa turris eburnea che è diventata l'Europa, scopri che l'IME, in nome del quale agisci, viene chiuso per mancanza di fondi, allora scopri che l'espressione usta da molti "andiamo ad aiutarli a casa loro", in realtà si traduce in "lasciamoli morire a casa loro".
Mi piacerebbe tanto essere smentito.
Nonostante la profonda sensazione di solitudine istituzionale, non lascerò nulla di intentato per continuare ad accogliere e a curare queste PERSONE con le loro malattie, le loro storie, i loro sogni, le loro paure e i loro affetti feriti."

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📌 Il 10 Ottobre si svolgerà il convegno promosso dal nostro Istituto IISMAS "PREVENZIONE, TERAPIA E RUOLO DELLA DIGITAL ...
19/09/2023

📌 Il 10 Ottobre si svolgerà il convegno promosso dal nostro Istituto IISMAS "PREVENZIONE, TERAPIA E RUOLO DELLA DIGITAL HEALTH NELL’IPB E NEL TUMORE DELLA PROSTATA" dalle ore 11:00 alle ore 13:00 presso la sede della Regione Lazio - VIa C. Colombo 212 - Sala Tevere.

➡️ Per maggiori informazioni clicca qui https://iismas.org/.../prevenzione-terapia-e-ruolo-della.../ ed iscriviti!

🗓️ 26 Ottobre 2015💭 "Ancora una volta sono nei campi dei rifugiati siriani in Libano, migliaia di donne e bambini che ce...
14/09/2023

🗓️ 26 Ottobre 2015

💭 "Ancora una volta sono nei campi dei rifugiati siriani in Libano, migliaia di donne e bambini che cercano di sopravvivere in condizioni disumane.
Ancora una volta cerco di capire, di osservare, di ascoltare storie di sofferenze, di visitare corpi abbandonati, deformati dalla guerra e dalle malattie.
Ancora una volta non riesco a credere che si possano abbandonare persone in queste terribili condizioni. Municipalità di Sayda, a sud di Beirut,non lontano da Ketermaya, un mostruoso palazzone di cemento e mattoni alto cinque piani, ha ingoiato migliaia di corpi e anime in un inferno buio e maleodorante inimmaginabile.
Ancora una volta ho toccato corpi di bambini, o meglio quello che rimaneva, dopo l’esplosione di bombe e proiettili. Donne incinte, al settimo, ottavo mese che singhiozzano, terrorizzate all’idea di mettere al mondo altri bambini malati, paralitici e talassemici e incurabili qui in questo luogo, come quelli che ho già visitato, distesi su cuscini in angoli bui di questi minuscoli cunicoli che mi ricordano gli antichi sassi di Matera. Moltissimi uomini cercano di portarmi in questi cunicoli senza luce e senza aria, per visitare figli, mogli e sorelle, con lo sguardo perso nel vuoto. Ci hanno accolto in un lago di acqua, usata per cercare di mandare via i residui delle fogne a cielo aperto che si infiltrano dappertutto, lasciando un terribile odore nauseabondo. Gli occhi dei bambini tristi, ma ancora pieni di vita mi imploravano di visitarli, di guarirli. Ho provato a farlo, sostenuto sempre da Monica dell’associazione Armadilla, c’era anche Susanna della Chiesa Valdese, Teresa della Regione Emilia Romagna, altri amici che condividono questo impegno appassionato e doloroso. Sì doloroso. Perché i volti delle donne che abbiamo incontrato e confortato, le manine dei bambini che cercavano teneramente le nostre per stringerle, ora ci risuonano nel cuore come una litania: “non lasciateci soli, aiutateci”! “Ora avete visto come siamo costretti a vivere, non potete dire non lo sapevo”! Ed è un paradosso che mentre qui in questo inferno, diventa sempre più urgente un impegno strutturale e sistematico, per restituire dignità, salute e speranza a queste creature, a Roma, si stia per chiudere l'esperienza dell’IME, l’Istituto Mediterraneo di Ematologia, fondato dal Ministero della Salute, degli Affari Esteri, del Tesoro e dalla Regione Lazio, che invece potrebbe continuare ad accogliere e curare bambini innocenti, vittime dell’assurdità della guerra. Eppure, a Roma, l’8 dicembre ci sarà l’apertura dell’Anno Santo straordinario della Misericordia: misericordia per chi?"

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🗓️ 6 Ottobre 2015💭  "Il mondo è davvero sempre più schizofrenico.Da una parte si bombarda un ospedale e si uccidono medi...
12/09/2023

🗓️ 6 Ottobre 2015

💭 "Il mondo è davvero sempre più schizofrenico.
Da una parte si bombarda un ospedale e si uccidono medici, infermieri e malati, tra cui donne e bambini, credendo che lì si nascondano guerriglieri talebani. Non esiste né può essere avanzata nessuna giustificazione per un gesto così f***e ed efferato. Conosco bene il lavoro di tanti operatori sanitari in Afghanistan, che ogni giorno rischiano la loro vita per salvarne altre. Sono stato a Kabul e a Herat dove ho ammirato l’impegno professionale e la passione di tanti medici italiani e afghani per curare migliaia di donne, bambini e anziani. Si è trattato di un crimine, come purtroppo spesso accade, quando si sceglie la guerra come soluzione di complessi conflitti tra nazioni.
Dall’altra, il premio Nobel per la medicina si assegna finalmente a scienziati che hanno dedicato le loro ricerche per guarire quelle malattie che l’Oms definisce “Neglected Tropical Diseases”, cioè malattie della povertà, quindi dimenticate, e che colpiscono i poveri dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia, ovvero oltre due miliardi di persone. Il più delle volte si tratta di vecchie malattie come la Malaria, la Lebbra o la Dengue, ma spesso hanno dei nomi impronunciabili (come Chikungunya, Leishmaniasi, Filariasi, Oncocerchiasi). Sono 18 terribili patologie che provocano la morte di milioni di bambini, ma che non interessano ai Paesi ricchi, poiché sono causate da batteri, virus e microrganismi che assai difficilmente possono “migrare” in Europa.
È davvero incoraggiante, quindi, sapere che il Nobel per la medicina, appena assegnato per il 2015, sia andato a tre scienziati: l'irlandese William C.Campbell, il giapponese Satoshi Omurae la cinese Youyou Tu. I primi due per una nuova cura, l’ivermectina, che combatte le infezioni causate da parassiti. La Youyou Tu, invece, per un nuovo farmaco anti-malarico, l’artemisina, a base di un’antica pianta originaria della Cina: l’Artemisia. Ho avuto modo di testare l’efficacia di questi farmaci nel corso di diversi progetti in Etiopia coordinati insieme all’Oms, al Tigray Health Bureau e al ministero della Salute italiano.
Grazie a questi ricercatori, adesso anche le persone impoverite del Sud del mondo potranno curarsi, sebbene questi farmaci siano ancora molto costosi. Ma il premio Nobel assegnato ieri rappresenta un primo passo per ricordare a tutti noi che il senso più profondo e più autentico della medicina è di accogliere, ascoltare, curare e consolare tutte le persone malate, a partire da quelle più povere, dovunque si trovino."

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07/09/2023

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🗓️ 3 Ottobre 2015💭 "Il 3 ottobre 2013, a largo di Lampedusa, 368 persone, tra donne, uomini e bambini, annegano nel Medi...
05/09/2023

🗓️ 3 Ottobre 2015

💭 "Il 3 ottobre 2013, a largo di Lampedusa, 368 persone, tra donne, uomini e bambini, annegano nel Mediterraneo a seguito del naufragio del loro barcone, a bordo del quale erano saliti, dopo essere stati rapinati dalle organizzazioni criminali per l’ennesima “tassa di sopravvivenza”.
A due anni da quella tragedia la triste conta dei morti di questa Shoah permanente non si arresta, né mi sembra si voglia arrestare. E a coloro che perdono la vita cercando di attraversare il Mare Nostrum, si aggiungono tutti quelli che muoiono prima di arrivare a scorgere le sponde sud del Mediterraneo, uccisi nel deserto del Sahara, nelle carceri sudanesi, nelle prigioni-centri di raccolta in Algeria e in Libia. O nelle tratte dall’Asia Minore verso la porta orientale dell’Europa. Ogni giorno è un 3 ottobre, anche se cineprese e telecamere non se ne accorgono e anche se le istituzioni europee, si preoccupano solo di bloccare treni e stazioni. Ma nessun impegno serio nelle aree di crisi in Africa e in Medio Oriente: eppure per i boat people della Cambogia, per l’ex Jugoslavia, l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia e l’Ucraina non ci sono stati tanti scrupoli. Anzi si è scomodato il rischio della fine della nostra civiltà, pur di convincere tutti che andavano decise azioni di cui poi abbiamo visto i risultati, ma che comunque hanno costretto le Nazioni Unite ad uscire da una sorta di letargo operativo, che invece continua per le migliaia di morti del Mediterraneo.

Ma possibile che non esista altro modo al mondo per un essere umano che è costretto a fuggire dal suo paese a causa di guerre, fame, miseria, dittature, catastrofi ambientali, che non quella di arricchire il terrorismo internazionale e le mafie transnazionali, pagando somme ingenti per viaggi dell’orrore che mettono a serio rischio la loro sopravvivenza?
Se non si contrasta seriamente questo massacro, sono certo che le stragi continueranno e noi tutti ci abitueremo alla conta dei morti quotidiana, come se fosse un evento naturale.
Ecco un significato profondo che potremmo trarre dalla commemorazione del 3 ottobre. Una data che non può essere solo un ricordo, ma anche riflessione, denuncia e impegno per un domani di speranza, di vita e dignità per tutti".

Prof. Aldo Morrone - Presidente Iismas

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