20/09/2025
SE LA LINGUA NON É "LIBERA"...,
IL COLLO É "PRIGIONIERO"
Vi sono situazioni in cui la lingua viene perturbata dalla sua stessa forma..., dai suoi schemi, dalla sua incapacità a deglutire. Per esempio, quando il frenulo é corto, la lingua é prigioniera..., disfunzionale; non può eseguire adeguatamente quei movimenti contro il palato utili alla deglutizione. Tale disfunzione imporrà una ricerca di aiuti indovuti da parte di altre strutture. Il collo per esempio, si troverà costretto ad intervenire con movimenti a gallinaccio per favorire ciò che la lingua non può fare. É il modo più funzionale per poter deglutire e non soffocare. In tutto questo la glottide ed il diaframma interverranno in modo massiccio, più di quanto non funzionalmente dovuto. Ma la lingua può essere perturbata anche dall'ambiente in cui vive, per esempio quando le arcate hanno forme inadeguate...., come per esempio un palato stretto, etc. In alcuni frangenti, la lingua quando può, cerca di restituire le cortesie intervenendo come bite qualora la dimensione verticale sia sottodimensionata a causa di edentulie o bruxismo. Ma anche in tale caso, la lingua chiederà aiuto alla mandibola, al cranio e quindi al collo che ne é il supporto di base. Sia la lingua che la bocca ed il cranio, sono supportati dal tratto cervicale. Questi a sua volta si articola ed “appoggia” sull’intera colonna. Ma a sua volta la colonna termina con un “cugno sacro” che si articola con una “bilancia”: il bacino. Ma anch’esso ha a che fare con due stampelle che non sono sempre simmetriche... e che terminano con due straordinari archi gotici/adattatori che sono al servizio del vestibolo che si trova ai vertici, proprio nel cranio. Questo cerchio si chiude tra base e vertice e vertice e base... in un feed back costante nel tentativo di garantire la sopravvivenza. Tutto ciò ovviamente sotto il vigile controllo dei recettori (perturbati o meno, fedeli o meno alle proprie funzioni) che vorranno intervenire sulla base dei loro programmi. In tutto questo, il pilastro più mobile e disponibile al servizio della bocca è il collo; lui dovrà favorire la masticazione, la deglutizione, la parola, la respirazione, la vista e l'udito... È così che si trova spesso sovraccaricato di compiti vicarianti..., proprio nella misura in cui una delle funzioni citate é in qualche modo alterata o compromessa. Ovviamente, a sua volta, il collo chiederà aiuto a tutte le componenti che lo supportano, sopra citate. Tutti in qualche misura, al bisogno ed in base alle proprie possibilità ed ai propri limiti, interverranno in aiuto al collo. Diaframma, piedi e collo sono tre grandi stazioni (in alto, in centro, in fondo), da non dimenticare mai perché saranno comunque sempre coinvolti. Ma come già detto, tutti i sistemi vengono coinvolti a garanzia della sopravvivenza con la miglior economia ed il minor dolore possibile.
Per queste ragioni, non si può agire e trattare la lingua senza osservare ed agire poi sull’itero sistema recettoriale Posturale. Postura funzionale, significa catene funzionali..., e viceversa.
Non basta più pensare che l'unico legame con la lingua sia la catena linguale (glosso podalica) o semplicemente la bocca. La clinica delle "posture decompensate", evidenza come le catene mio-fasciali creino rapporti del tutto individuali e come le "radici delle catene”… possano ancorarsi in punti non prestabiliti. I casi clinici lo dimostrano quotidianamente.
Non si può parlare di lingua senza parlare di ambiente, di recettori, di catene, di postura, di globalità. Le posture decompensate sono una valida risposta a molti quesiti.
(D. Raggi)