10/10/2025
👣 Sapevi che il riflesso di prensione plantare può riemergere anche in età adulta?
Quel movimento automatico delle dita che si chiudono quando tocchi la pianta del piede non è un semplice riflesso casuale: è il segnale di un riflesso di grasping plantare ancora attivo.
Nel neonato, questo riflesso compare già in epoca fetale (intorno alla 28ª settimana) e si manifesta alla nascita.
Serve a creare connessioni tattili e propriocettive con l’ambiente, contribuendo allo sviluppo delle vie sensoriali e motorie spinali e sottocorticali.
Si integra fisiologicamente entro 9–12 mesi, quando il bambino comincia a sostenersi in stazione eretta e a stabilizzare l’appoggio plantare.
🧠 Nell’adulto
Se quel riflesso resta parzialmente attivo, il sistema nervoso mantiene un pattern arcaico di difesa o presa nei circuiti spinali e sottocorticali, oppure non riceve abbastanza inibizione discendente (prefrontale, cortico-spinale, cerebellare).
Il piede “afferra” il terreno invece di dialogare con esso: aumenta il tono basale, si riduce la dissociazione caviglia-ginocchio e compaiono compensi ascendenti (polpaccio, bacino, catena anteriore).
⚙️ Significato funzionale
Il grasping plantare nell’adulto non è patologico, ma un segno di immaturità funzionale del controllo sensori-motorio.
Indica che il sistema conserva uno schema primitivo di presa, spesso riattivato da:
• instabilità,
• ipersensibilità tattile,
• disfunzioni vestibolari,
• stress corticale o ansia (che riaccendono schemi di difesa limbica).
Quando il piede si aggrappa, il cervello non si fida del terreno.
Riprogrammare questo schema significa restituire fiducia, stabilità e precisione corticale al movimento.
🎓 Questo è ciò che vediamo, testiamo e integriamo nei miei corsi di formazione.
Capire i riflessi primitivi, riconoscerli nell’adulto e lavorarci in chiave sensori-motorio-corticale è la base della vera rieducazione neuro-posturale.
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