04/01/2024
Prima della fioritura, c'è il tempo della preparazione del terreno, della semina e il tempo della cura.
Uno degli apprendimenti più ostici, per me, nell' imparare ad essere psicoterapeuta, è stato il saper attendere il momento "giusto".
Sono una persona che, quando identifica un problema, cerca immediatamente di trovare una soluzione.
Mi muovo velocemente nel mondo.
Fatico ad aspettare.
In terapia, invece, non si può correre.
Prima di poter scendere in profondità in certe acque, è necessario preparare la discesa.
A volte, nella stanza di psicoterapia, calco un po' la mano su alcune dinamiche che vedo.
È un passaggio necessario, ma a volte il tempo non è maturo.
Ci diciamo:
"Guardiamo questa roba, anche se ancora non è arrivato il momento di poterla toccare. È importante, però, sapere che c'è".
Succede poi, magari dopo anni di lavoro, che la persona di fronte a me sia pronta ad immergersi in quelle acque impegnative e catartiche allo stesso tempo, armata di tutto ciò che le occorre e che abbiamo costruito affinché possa respirare anche così in profondità, per poi risalire.
Quello è un momento magico.
Quello è un momento in cui la commozione che provo non è raccontabile.
Quello è il momento in cui sento di dover ringraziare i miei e le mie pazienti, perché mi stanno insegnando il valore dell'attesa;
mi stanno insegnando la potenza del saper aspettare il momento giusto.
Io accompagno loro e loro insegnano a me.
E gliene sono grata infinitamente.
La stupenda illustrazione è di