Elisa Onnis Psicoterapeuta

Elisa Onnis Psicoterapeuta Psicoterapeuta sistemico-relazionale, terapeuta EMDR, esperta in Mindfulness e ADHD. Luigi Cancrini, con votazione 30/30 e Lode.

Riceve a Roma Prati - Monteverde - Re Di Roma

Per approfondire il mio approccio visita il sito www.elisaonnis.it

Mi trovi anche su instagram👉🏻 Laureata presso la facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza” con votazione 110/100 e Lode e iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio (n.22989). Mi sono, successivamente, specializzata in Psicoterapia Sist

emico-Relazionale e Familiare presso il Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, diretto dal prof. La mia professione richiede una formazione continua che, unita alla mia passione, mi porta a cercare sempre nuovi stimoli e sentire la necessità di ampliare le mie conoscenze per poterle mettere al servizio di chi si rivolge a me. A tal proposito, ho conseguito l’attestato di I e II livello per la pratica della terapia EMDR, presso l’Associazione per l’EMDR Italia e il Master Universitario di II livello “Mindfulness: practice, clinical applications and neuroscience” presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Sono istruttrice Mindfulness nei protocolli MBSR (Mindfulness-based stress reduction) e MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy) con formazione riconosciuta da Mindfulness-Based Professional Training Institute (MBPTI) dell’University of California San Diego. Sono iscritta al Registro Nazionale Mindfulness (n. 2165) con certificazione da parte di FederMindfulness in Mindfulness Basic Training, Mindfulness Teacher Trainer e Mindfulness Professional Trainer. Nel corso degli anni formativi ho svolto diverse esperienze di volontariato e tirocinio. Fin dall’adolescenza, dai 14 anni ai 18 anni, ho frequentato la Comunità “Casa delle stelle” della Fondazione Domus De Luna, che accoglie e cura bambini fino ai 12 anni affidati da Servizi Sociali e dal Tribunale per i Minorenni. In veste di volontaria e insieme alla mia famiglia, ho avuto l’onore di trascorrere i periodi festivi con ospiti e operatori della comunità. Tale preziosa esperienza, oltre ad aver segnato la mia successiva scelta accademica, ha indubbiamente sensibilizzato la mia persona al contesto comunitario e dell’aiuto, guidandomi nelle scelte professionali. Un’altra esperienza che mi ha segnato da un punto di vista personale e professionale, l’ho svolta all’interno del Reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, dove per un anno ho avuto l’onore di occuparmi del supporto psicologico dei bambini/ragazzi malati di cancro e tumore e del sostegno psicologico ai familiari. Successivamente, ho svolto il tirocinio quadriennale per la pratica psicoterapeutica, all’interno di diversi Consultori Familiari della ASL 2 di Roma, dove oltre ad essermi occupata del sostegno psicologico in situazioni di IVG, del sostegno alla genitorialità e aver condotto corsi pre-parto aperti a coppie di genitori, ho avuto la possibilità di condurre (in supervisione) diversi percorsi di psicoterapia di coppia e familiare. Per cinque anni ho collaborato con la società Next Salute & Servizi, che si occupa di fornire servizi di tipo comunitario per adolescenti con difficoltà psicopatologiche, relazionali ed esistenziali che rendono necessaria una temporanea separazione dal contesto di vita e l’inserimento in contesto ambientale terapeutico. All’interno dell’équipe multidisciplinare della Struttura Residenziale Terapeutico Raibilitativa (SRTRe La Casa del Ceis) mi sono occupata di coordinare le attività cliniche riabilitative, gruppali e individuali, degli ospiti. All’interno dello stesso contesto ho svolto colloqui di sostegno genitoriale, percorsi di psicoterapia familiare e gruppi multi-familiari in co-conduzione. Per un certo periodo ho coordinato i percorsi di tirocinio, svolgendo attività formativa e supportando gli studenti pre/post laurea e gli allievi delle scuole di psicoterapia durante il loro percorso. Contemporaneamente, ho collaborato con l’organizzazione ECOS (European Culture and Sport Organization) che si occupa dello studio, della creazione e della gestione di progetti volti a migliorare la qualità della vita delle persone – con particolare attenzione agli adolescenti – promuovendo l’utilizzo dello sport e della cultura nei diversi contesti dell’assistenza socio-sanitaria, della psichiatria e del supporto sociale. In questo contesto svolgo attività di formazione al personale e supporto psicologico. Collaboro con la società Medinext, che offre servizi di prossimità a famiglie con adolescenti, presso il Centro Diurno “Casa Siloe”, diretto dal Dr. Santo Rullo, in tale contesto mi occupo di percorsi di sostegno alla genitorialità e di psicoterapia familiare. Faccio parte dell’Associazione Arcipelaghi e collaboro con il Centro Ipàzia svolgendo attività privata e di formazione. Il mio lavoro, che sia l’attività privata a studio o in contesti altri, è sempre basato sulla relazione. Ciò mi spinge a voler instaurare un rapporto di fiducia e rispetto con le persone che decidono di affidarsi a me portandomi le proprie difficoltà, con l’obiettivo di creare e concedere uno spazio non giudicante in cui potersi sentire al sicuro e aprire.

“Negli ultimi anni la psicologia clinica  ha ceduto all’illusione rassicurante dell”etichetta semeiotica. Anziché farsi ...
05/06/2025

“Negli ultimi anni la psicologia clinica ha ceduto all’illusione rassicurante dell”etichetta semeiotica. Anziché farsi strumento di conoscenza è sempre più frequentemente usata con il fine di definire, incasellare, se non proprio inchiodare ad un’identità rigida e rassicurante quanto approssimativa e limitante.
Invece di chiederci “Chi sono?” o “Chi vorrei diventare”, (“Cosa c’è dietro i miei sintomi ... essi possono avere un significato in questo periodo della mia vita ? Un senso ? Se sì, quale? ndr), spesso ci chiediamo “Cosa ho? E spesso la risposta è una sigla, un disturbo, un’etichetta del DSM che ci fa sentire finalmente parte di qualcosa - anche se si tratta di una gabbia.
Ma una diagnosi non può essere verità ontologica: è una mappa, non il territorio. Uno strumento, non un’identità.
Quando la assumiamo come un nome proprio, smettiamo di esplorare. Ci rifugiamo in un recinto e chiudiamo il cancello dall’interno.
La psicologia dovrebbe essere più uno specchio che una maschera. Un viaggio, non un passaporto.
Eppure il desiderio di appartenenza, di spiegazioni, di ridurre l’ambiguità, ci porta troppo spesso a usare il lessico clinico come un nuovo linguaggio dell’ego.
Medicalizzare è sinonimo di cura? Etichettarsi equivale a conoscersi?
A mio avviso, questo modo di incarnare la psicologia non aiuta a diventare più umani, ma a costruire nuovi miti: più sofisticati, ma pur sempre rassicuranti.
Quando la psicologia rinuncia alla sua indagine del profondo e adotta l’approccio medico, spesso rivolto solo alla soppressione dei sintomi.”

Di Francesco Babbini ➡️

Se una storia è finita, è finita. Ed è doloroso.La terapia non si pone l’obiettivo di cancellare il dolore, trovando str...
04/06/2025

Se una storia è finita, è finita. Ed è doloroso.
La terapia non si pone l’obiettivo di cancellare il dolore, trovando strategie per evitarlo. La terapia è un luogo dove poter andare oltre il dolore, dopo averlo condiviso.
Quando i genitori si separano anche i figli possono dispiacersene, vivere questo lutto e andare avanti nonostante tutto. Le esperienze di lutto, come la separazione, possono essere fortificanti e, quando si lavora bene, possono mostrare ai figli che è possibile lasciar il passato andare e ripartire verso il futuro.

Il compito più difficile per un genitore non è proteggere, ma lasciare andare. Essere un porto sicuro dove i figli possa...
28/05/2025

Il compito più difficile per un genitore non è proteggere, ma lasciare andare. Essere un porto sicuro dove i figli possano tornare per ritrovare ascolto, accoglienza e calore.
E poi ripartire, liberi, verso la loro strada. Con il tempo, la vostra presenza si farà più discreta, non per allontanarvi, ma per permettere loro di diventare chi sono davvero.

Essere genitori significa anche imparare a non essere indispensabili, a fidarsi della loro capacità di scegliere, sbagliare, rialzarsi.

Perché una relazione autentica non trattiene, ma accompagna.
E poi si fa da parte, con amore.🧡

Spesso in terapia ci si sente in colpa nel parlare della propria famiglia, come se raccontare il vissuto significasse tr...
20/05/2025

Spesso in terapia ci si sente in colpa nel parlare della propria famiglia, come se raccontare il vissuto significasse tradire o dare un’immagine negativa di chi ci ha cresciuti. Ma non si tratta di accusare, né di trovare colpe. La terapia è uno spazio per rileggere la propria storia, distinguere cosa ci appartiene ancora e cosa possiamo lasciar andare. È un atto di libertà, non di rottura.

Liberarsi da una storia divenuta ingombrante e fonte di sofferenza, per aprirsi a una nuova narrazione che offra maggior...
16/05/2025

Liberarsi da una storia divenuta ingombrante e fonte di sofferenza, per aprirsi a una nuova narrazione che offra maggiore libertà, serenità e autonomia. Un percorso in cui ci si immerge nella rete complessa di idee, emozioni e relazioni significative, connesse tra loro in modo ricorsivo. Insieme all’altro – il terapeuta – si esplorano queste connessioni, favorendo riflessioni personali e l’elaborazione di ipotesi sulle proprie esperienze. Uno sguardo nuovo, che permette di rileggere continuamente la propria posizione e quella dell’altro significativo, con lenti diverse e nuove prospettive.🌸

Dopo tanta fatica per ritrovarsi, non si è più disposti a perdersi per nessuno. Il dono della terapia…🌱                 ...
15/05/2025

Dopo tanta fatica per ritrovarsi, non si è più disposti a perdersi per nessuno. Il dono della terapia…🌱

Quante volte nelle relazioni ci troviamo a parlare… ma non a capirci. Come nella Torre di Babele, anche oggi la confusio...
10/05/2025

Quante volte nelle relazioni ci troviamo a parlare… ma non a capirci. Come nella Torre di Babele, anche oggi la confusione nasce quando le parole smettono di incontrarsi. Non è mancanza di amore, ma spesso un’incomprensione profonda, che separa invece di unire. In terapia proviamo a ricostruire quel ponte, parola dopo parola.

Perché comprendersi è il primo atto d’amore 🫂

L’ADHD non riguarda solo i bambini e gli adolescenti, ma può influenzare la vita adulta, portando difficoltà nell’organi...
25/04/2025

L’ADHD non riguarda solo i bambini e gli adolescenti, ma può influenzare la vita adulta, portando difficoltà nell’organizzazione, nella gestione del tempo e nelle relazioni interpersonali. Esistono trattamenti efficaci e supportati dalla ricerca scientifica, che possono migliorare la qualità della vita della persona.
Tra questi troviamo:
1. Mindfulness: Aiuta a migliorare l’attenzione e la regolazione emotiva, riducendo l’impulsività.
2. EMDR: Supporta la rielaborazione emotiva, riducendo ansia e stress, e migliorando l’auto-regolazione.
3. Psicoterapia Relazionale: Migliora la comprensione, la comunicazione e le dinamiche familiari, favorendo strategie di coping più efficaci.

Ogni trattamento deve essere personalizzato per rispondere alle esigenze del singolo, per un approccio integrato e completo.☀️

15/04/2025

Perché si è sposato se era già "sposato"?
Quindici anni fa mi sono dedicato allo studio del femminismo e ho anche pubblicato ricerche con un focus di genere. Una delle frasi più ricorrenti era che la donna era il sesso debole, uno stigma millenario.

Oggi mi trovo di fronte a questa immagine di un uomo nel giorno del suo matrimonio, che parla da sola, e ciò che vedi è più frequente di quanto possiamo immaginare. Il finale della storia si ripete vita dopo vita, matrimonio dopo matrimonio: la moglie finisce per sembrare l'amante di fronte a una suocera possessiva e dominante che finisce per sembrare o desiderare essere la "moglie" del proprio figlio...

Quindi la domanda è: perché si è sposato se era già "sposato"?

Bert Hellinger ha la risposta: "Perché una coppia abbia successo, ciascuna delle parti deve abbandonare la propria famiglia non solo nel senso esterno, ma anche interno. Ciascuno deve abbandonare i principi validi nella famiglia d'origine per elaborare con il partner nuovi principi che si adattino a entrambe le famiglie. Solo così la coppia potrà vivere una relazione intima su questo nuovo piano."

In un contesto del genere non ci sono colpevoli ma responsabili, perché nella maggior parte dei casi quella suocera è una donna che si è svalutata a tal punto da rimanere intrappolata in un matrimonio disfunzionale con un uomo che non l'ha valorizzata o dignificata come donna. Per questa ragione, ha finito per riversare la sua frustrazione interferendo e pretendendo di gestire la vita dei figli maschi, in una nefasta trasposizione di ruoli...

Oggi, grazie a molti anni di terapia, preparazione, sviluppo personale, ma soprattutto decisione e determinazione per essere madre di un maschio che un giorno sarà anche marito di un'altra donna, sono profondamente grata di non avere ancorato quel modello mentale di possesso malsano su di lui...

Uno dei grandi poteri che ha l'essere umano è quello della scelta, e non è mia responsabilità ciò che gli altri scelgono o permettono, ma come donna e come madre è mia responsabilità scegliere di non essere né quella moglie, né quella suocera, né quella madre dominante, controllante, invadente…

Per una vita sana di coppia, per più uomini felici, pieni, indipendenti, potenti e liberi da modelli dominanti, e per più donne che riconoscono il loro valore perché solo così potranno scegliere uomini pieni e indipendenti emotivamente.

Credit: Maru Abreu

Fare terapia sistemico-relazionale significa entrare, insieme all’altro, in una rete complessa di relazioni, emozioni, p...
11/04/2025

Fare terapia sistemico-relazionale significa entrare, insieme all’altro, in una rete complessa di relazioni, emozioni, pensieri e persone significative. Attraverso la comunicazione, si esplorano connessioni e significati, privilegiando le domande alle risposte e accogliendo la pluralità dei punti di vista.
È una relazione di cura che invita a guardare oltre, a ricomporre frammenti, a creare nuove mappe per orientarsi. Un modo per liberarsi da visioni rigide di sé e del mondo, e riscoprire possibilità.

Le parole danno forma alla realtà. Ricordiamocelo quando parliamo di emozioni, siano esse piacevoli o spiacevoli. Queste...
31/03/2025

Le parole danno forma alla realtà. Ricordiamocelo quando parliamo di emozioni, siano esse piacevoli o spiacevoli. Queste ultime, se percepite, accettate e vissute, hanno un tempo: passano. La negatività, invece, è un’etichetta rigida che appiattisce la libertà emotiva e, spesso, irrigidisce, bloccando il naturale fluire delle sensazioni.🌿

  s.f. [dal lat. fiducia, der. di fidere «fidare, confidare»] (pl., raro, -cie). - 1. Atteggiamento, verso altri o verso...
21/02/2025

s.f. [dal lat. fiducia, der. di fidere «fidare, confidare»] (pl., raro, -cie). - 1. Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di e .


Quando in una relazione ci si aspetta sempre il peggio, il livello di fiducia relazionale è basso. Ma che significa?
Potersi fidare dell’altro a prescindere da ciò che accade nella relazione. Poter creare uno spazio di confronto sul , per poterlo superare e chiarire. Se c’e fiducia c’e : posso dire come mi sento, posso ascoltare l’altro!🌿

Indirizzo

Via Pereira 209
Rome
00136

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 15:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 13:00

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