Psicologa Martina Campanella Doc

Psicologa Martina Campanella Doc Psicologa e Psicoterapeuta
Formazione
Divulgatrice
mcampanella.psico@libero.it
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Presto farò un intervento professionale sulla tematica dell'identità, la cornice dei social e la percezione della nostra...
15/07/2025

Presto farò un intervento professionale sulla tematica dell'identità, la cornice dei social e la percezione della nostra immagine costantemente sottoposta al giudizio dei followers.

Grazie a:
Medicina Regione Lazio

26/06/2025

26 Giugno, Giornata mondiale contro la droga.

I dati aggiornati riportano un abbassamento dell'età tra i consumatori e dipendenti da sostanze ed un ritorno a droghe quali l'eroina e la cocaina.

Si stima che la prima canna adesso si consumi per la intorno ad un'età media di 12 anni rispetto al passato dove invece l'età era più alta.

Ma cos'è la dipendenza da sostanze?

La dipendenza da droghe, dal punto di vista psicologico, è caratterizzata da un bisogno compulsivo di assumere la sostanza, anche quando ciò causa problemi fisici, psicologici e sociali. Questa dipendenza si manifesta con un desiderio intenso, noto come "craving", e la difficoltà nel controllare l'impulso all'uso, nonostante le conseguenze negative e potenzialmente letali.

Aspetti psicologici della dipendenza da droghe:
- Craving:
Si tratta di un desiderio intenso e irresistibile di assumere la sostanza, spesso accompagnato da pensieri ossessivi e rimuginazioni.
Tolleranza:
È la necessità di aumentare la dose della sostanza per ottenere lo stesso effetto che si otteneva inizialmente, indicando un adattamento del corpo alla sostanza.
- Astinenza:
La sospensione dell'uso della sostanza può provocare sintomi fisici e psicologici spiacevoli, come ansia, irritabilità, depressione, e disturbi del sonno.
- Perdita di controllo:
La persona dipendente ha difficoltà a limitare l'uso della sostanza, nonostante la consapevolezza dei problemi che ne derivano.
- Impulsività e difficoltà nella regolazione emotiva:
La dipendenza può essere associata a difficoltà nel controllare gli impulsi e nel gestire le emozioni, rendendo la persona più vulnerabile all'uso della sostanza.
- Impatto sulle relazioni e sulla vita sociale:
La dipendenza può portare a isolamento sociale, problemi relazionali, difficoltà lavorative e problemi finanziari.

Comorbidità con altri disturbi psichiatrici:
La dipendenza da droghe è spesso associata a disturbi come depressione, ansia, disturbi della personalità e disturbi neurocognitivi.

Fattori che contribuiscono alla dipendenza:
- Fattori genetici:
Alcune persone possono essere più vulnerabili alla dipendenza a causa di predisposizioni genetiche.
- Fattori ambientali:
Traumi, abusi, esperienze negative, e l'influenza del gruppo sociale possono aumentare il rischio di dipendenza.
- Fattori psicologici:
Problemi di autostima, difficoltà nella gestione delle emozioni, e la presenza di altri disturbi psicologici possono contribuire alla dipendenza.

Intervento psicologico:
Terapia cognitivo-comportamentale (TCC):
La TCC aiuta a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati all'uso della sostanza, fornendo strategie per la gestione delle situazioni di rischio e delle emozioni.
Terapia di gruppo:
Il supporto di gruppo può essere utile per condividere esperienze, ricevere supporto e motivazione.
Terapia familiare:
Coinvolgere la famiglia nel processo di cura può migliorare la comunicazione, il supporto reciproco e la prevenzione delle ricadute.
Farmacoterapia:
In alcuni casi, può essere utile affiancare la terapia psicologica con farmaci per gestire i sintomi dell'astinenza o altri disturbi concomitanti.

La dipendenza da droghe è un problema complesso che richiede un approccio integrato che tenga conto dei diversi fattori che contribuiscono al suo sviluppo e al suo mantenimento. La psicologia gioca un ruolo fondamentale nel comprendere e trattare questo disturbo, aiutando la persona a superare la dipendenza e a riacquistare una vita soddisfacente.

L'ansia🧡è  una risposta fisiologica caratterizzata da sensazioni di tensione, preoccupazione e nervosismo, spesso in ass...
18/06/2025

L'ansia🧡
è una risposta fisiologica caratterizzata da sensazioni di tensione, preoccupazione e nervosismo, spesso in assenza di una minaccia esterna immediata ma aticipata. Può essere una reazione normale allo stress o manifestarsi in modo patologico come disturbo d'ansia, influenzando pensieri, emozioni e comportamenti.

Ma cos'è l'ansia?

Reazione emotiva:

L'ansia è un'emozione naturale che si manifesta con tensione, preoccupazione e nervosismo.

Reazione adattiva:

In molte situazioni, l'ansia può essere utile, preparando il corpo e la mente ad affrontare sfide o pericoli.

Disturbo d'ansia:

Quando l'ansia diventa eccessiva, persistente e interferisce con la vita quotidiana, può essere considerata un disturbo d'ansia.

Come si manifesta l'ansia?

Fisicamente:

Può includere sintomi come aumento della frequenza cardiaca, sudorazione, tremori, difficoltà respiratorie, tensione muscolare e disturbi gastrointestinali.

Psichicamente:

Si manifesta con pensieri ossessivi, preoccupazioni eccessive, difficoltà di concentrazione e irrequietezza.

Comportamentale:

Può portare ad evitare situazioni temute, ricerca di rassicurazione, comportamenti protettivi e difficoltà a gestire le emozioni.

Parlarne con un professionista è il miglior modo per imparare a conoscerla e capirla per non farsi travolgere da lei.



Tu hai mai avuto l'ansia?

31/05/2025

Sii gentile con il tuo tempo 🫂

Siamo stanchi di leggere ancora di femminicidio.💔😓Educazione, retaggio culturale, intelligenza emotiva, relazioni sane.L...
28/05/2025

Siamo stanchi di leggere ancora di femminicidio.
💔😓

Educazione, retaggio culturale, intelligenza emotiva, relazioni sane.

L'educazione emotiva a scuola.

L'obiettivo principale è sviluppare l'intelligenza emotiva, cioè la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, e di instaurare relazioni interpersonali sane. Questo processo può avvenire attraverso diverse attività, come progetti specifici, narrazione, e la promozione di un clima di ascolto e rispetto all'interno della classe.

L'educazione affettiva a scuola è un tema cruciale per la crescita emotiva e relazionale degli studenti, e l'Italia deve prendere spunto da esperienze internazionali per garantire a tutti i ragazzi un'educazione affettiva e sessuale completa e adeguata

Siamo stanchi.

💔🖤😓Basta!
28/05/2025

💔🖤😓
Basta!

E il mondo è bello perché è vario ❤️🫂🌈"L'omosessualità viene finalmente ridefinita come "variante normale del comportame...
17/05/2025

E il mondo è bello perché è vario ❤️🫂🌈

"L'omosessualità viene finalmente ridefinita come "variante normale del comportamento umano". Questo cambiamento storico è avvenuto il 17 maggio 1990, quando l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha eliminato l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali. L'17 maggio è anche la data della Giornata Internazionale contro l'Omo-bi-transfobia, che celebra questo importante passo nella storia dei diritti LGBT."

La paura 😰 del cambiamento è un'esperienza comune, radicata nel nostro bisogno di familiarità e sicurezza. Può essere pe...
15/05/2025

La paura 😰 del cambiamento è un'esperienza comune, radicata nel nostro bisogno di familiarità e sicurezza.

Può essere percepito come una perdita, una sfida o un'incertezza, innescando sensazioni simili o riguardanti ansia e stress.

Tuttavia, il cambiamento è inevitabile e può essere anche un'opportunità per la crescita personale, l'espressione di noi stessi e l'espansione dei nostri confini mentali ed emotivi.

A te stressa il cambiamento?

👠🖤💔 Il femminicidio educato.Lui educato e di buona famiglia.Loro ragazze educate, che rifiutavano in modo educato.Assurd...
04/04/2025

👠🖤💔 Il femminicidio educato.
Lui educato e di buona famiglia.
Loro ragazze educate, che rifiutavano in modo educato.
Assurdo come tutto c'è stato in queste tragedie tranne che educazione, quella affettiva, emotiva, sentimentale e sessuale.

👠👠🖤🖤 Sara e Ilaria 🖤🖤👠👠Narrative sbagliate:"Avresti potuto...""Dovevi capirlo..""Potevi evitarlo..""Dovevi dirlo..""Non ...
04/04/2025

👠👠🖤🖤 Sara e Ilaria 🖤🖤👠👠
Narrative sbagliate:
"Avresti potuto..."
"Dovevi capirlo.."
"Potevi evitarlo.."
"Dovevi dirlo.."
"Non hai denunciato.."
"Gli hai sorriso.."
"Lo hai rifiutato.."
"Lo hai lasciato.."

La responsabilità dello spazio relazionale è solo delegata alle donne, dobbiamo sempre capire, prendere le misure, essere gentili, rifiutare con educazione, coccolare l'ego maschile tossico ferito e questo è un mandato di nascita nostro malgrado!

Non è più tollerabile essere educate, essere composte, essere accoglienti, essere gentili. Questi sono pregi sempre declinati al femminile e ba***re i piedi, non accettare complimenti, ribellarsi, fare rumore invece è considerato indecente e pesante secondo gli stereotipi di genere.

Non voglio più essere educata! Li dobbiamo educare!

Martina Campanella

Seguitemi anche su ig 🤗🌛
30/06/2024

Seguitemi anche su ig 🤗🌛

Non ho mai sposato la retorica del "fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo" perché pone questa dimension...
13/05/2024

Non ho mai sposato la retorica del "fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo" perché pone questa dimensione esperenziale umana immediatamente in una narrazione negativa in quanto, a conti fatti, esiste veramente poca gente che ama il proprio lavoro.

Il lavoro è, oggi come oggi (ma anche in passato), percepito come un obbligo per la sopravvivenza, un impedimento al godimento del tempo libero e in qualche caso anche motivo di angoscia, ansia e altri malesseri psicologici.

Allora perché legare a doppio filo la genitorialità a questa attività?
Per l'impegno? Per la costanza?
Non credo che calzi molto.

Anche per le differenze in termini di prestazione:
Per fare il lavoro che uno si prefigge esistono corsi di studio specifici, competenze da avere, retribuzione salariale ben definita e ovviamente un bel carico di aspettative.

Per essere genitore ci si può anche preparare ma le aspettative si devono aggiustare man mano che inizia l'esperienza, l'idea di genitore è legata ai propri vissuti e molto spesso hai bisogno degli altri per compiere al meglio il tuo percorso genitoriale in un quadro il più possibile (si spera) positivo ed ovviamente non c'è garanzia di "retribuzione" (no, neanche le soddisfazioni sono scontate).

Quindi che dire?
Se un'esperienza ci deve somigliare e deve crescere con noi è più simile e più congruo ricercare una similitudine nell'arte che, anche se non ci sono a prescindere certezze, il suo solo esistere ed il suo solo essere un nostro "prodotto creato" può darci un'enorme soddisfazione e benessere.

Voi che ne pensate?

Doc. Martina Campanella
psicologa psicoterapeuta

E a proposito:

Auguri Mamme!

Indirizzo

Rome

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
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