Arte e Eros - AISPS Sessuologia

Arte e Eros - AISPS Sessuologia Il connubio tra arte e eros è l'incontro tra due dimensioni umane ad alto contenuto emozionale. a cura dell'AISPS di Roma
Dott.
(1)

Daniele Bonanno- Psicologo Sessuologo
Dott.ssa Rossella Berardi - Psicoterapeuta Sessuologa

CAMILLE CLAUDEL: AMORE, TALENTO E INGIUSTIZIA.Nata l’8 dicembre 1864 a Fère-en-Tardenois, Camille Claudel fu una bambina...
07/06/2025

CAMILLE CLAUDEL: AMORE, TALENTO E INGIUSTIZIA.

Nata l’8 dicembre 1864 a Fère-en-Tardenois, Camille Claudel fu una bambina irrequieta, curiosa e talentuosa. A soli 12 anni già modellava l’argilla con sorprendente naturalezza. Si trasferì a Parigi con la madre e il fratello Paul (futuro scrittore e diplomatico), dove poté studiare scultura in un mondo che non ammetteva facilmente le donne nelle accademie.

Nel 1883 incontrò Auguste Rodin: tra i due nacque un’intensa relazione, fatta di passione e arte, collaborazione e tormento. Camille lavorò a lungo nel suo atelier, contribuendo in modo significativo a opere celebri. Ma mentre Rodin raggiungeva la fama, Camille faticava a imporsi come artista indipendente. I suoi lavori, come L’Âge mûr o La Valse, erano intensi e innovativi, ma spesso ignorati o sottovalutati.

La rottura con Rodin fu devastante. Inquieta e rifiutata dalla famiglia, nel 1913 fu internata in un manicomio su richiesta della madre e del fratello Paul. Vi rimase per trent’anni, nonostante i medici ritenessero possibile una dimissione. La famiglia dispose perchè le sue lettere non fossero recapitate e e quelle ricevute non le fossero mai consegnate. Morì il 19 ottobre 1943, dimenticata, in un ospedale psichiatrico.

Solo nel tardo Novecento, la critica ha riscoperto la grandezza della sua arte, riattribuendole le opere. Oggi finalmente Camille Claudel è riconosciuta come una delle più potenti scultrici della storia: una donna che ha pagato con la vita il prezzo del suo talento e della sua libertà.

Camille Claudel "Femme Accroupie" (1884), Musée Camille Claudel, Nogent-sur-Seine, Francia.

LA PITTURA E LA POESIAPlutarco riporta il verso del poeta greco Simonide di Ceo secondo cui "la pittura è una poesia mut...
31/05/2025

LA PITTURA E LA POESIA

Plutarco riporta il verso del poeta greco Simonide di Ceo secondo cui "la pittura è una poesia muta e la poesia una pittura parlante".

Nella sua "Ars Poetica" Orazio enfatizza il concetto "Ut pictura poesis" (come nella pittura così nella poesia). Come dire che "la poesia è come un quadro" o "un quadro è come una poesia".

Secondo il poeta romano esiste un tipo di poesia che piace maggiormente se vista da vicino, ed un'altra che piace solamente se guardata da lontano, o riosservata una seconda volta, o analizzata con un occhio critico, come avviene per la pittura. Esistono opere poetiche e pittoriche immediatamente comprensibili ed altre meno.

Francesco Furini, nell'allegoria della Pittura e della Poesia, rappresenta il concetto dell'ut pictura poesis attraverso il bacio-abbraccio saffico tra le due arti, ritratte in posizione quasi speculare attraverso un gioco di rimandi gestuali.

La Pittura, raffigurata sulla sinistra, ha in una mano tavolozza e pennelli, strumenti dell'arte imitatrice della natura, e nell'altra una maschera, riferimento all'imitazione delle azioni umane. La Poesia, a destra, stringe invece uno stilo per la scrittura

Il calamaio ferma il cartiglio con il motto "CONCORDI LVMINE MAIOR" (più grande per la luce condivisa), a esprimere come la pittura e la poesia vengano elevate dalla comune luce che le investe.

L'opera è stata a lungo attribuita a Cesare Dandini. Solo successivamente ci si è accorti come sull'orlo del drappo giallo vi fosse scritto "Franciscus Farinus faciebat 1626".

Francesco Furini, "Pittura e Poesia" (1626), Olio su tela 180 x 143, Palazzo Pitti, Firenze.

La pagina "Arte e Eros" è sempre più soggetta a limitazioni di visibilità. Molte delle opere d'arte pubblicate vengono i...
23/05/2025

La pagina "Arte e Eros" è sempre più soggetta a limitazioni di visibilità.

Molte delle opere d'arte pubblicate vengono infatti interpretate dai controlli automatizzati
come sessualmente esplicite. Non ci è data la possibilità di chiederne una revisione più attenta.

Fenomeni di questo tipo ci ricordano che nell'utilizzo dell'AI dovrebbe essere il fattore umano ad avere l'ultima parola e non il contrario.

Se vi fa piacere potete condividere o suggerire la pagina ai vostri contatti per offrire il vostro supporto e prevenirne il progressivo oscuramento.
Grazie.

TAMAR E GIUDATamar rimase vedova prima di Er e successivamente di Onan. I due fratelli, figli di Giuda, sottoposti entra...
18/05/2025

TAMAR E GIUDA

Tamar rimase vedova prima di Er e successivamente di Onan. I due fratelli, figli di Giuda, sottoposti entrambi alla punizione divina.

Secondo la legge del levirato, Giuda avrebbe dovuto dare in marito a Tamar il suo terzo figlio, Sela. Essendo il ragazzo ancora troppo giovane, il matrimonio fu rimandato.

Giuda aveva il timore che Er e Onan fossero morti a causa di Tamar. Per evitare che la stessa sorte potesse toccare anche a Sela, finse di dimenticare il loro impegno di matrimonio.

Tamar si travestì da pr******ta e con il volto velato sedusse Giuda. Il patriarca le promise un capretto del suo gregge e le lasciò in pegno il suo sigillo, il cordone e il bastone.

Quando Giuda venne informato che sua nuora si era prostituita ed era rimasta incinta, la condannò al rogo. Tamar inviò al suocero gli oggetti che le aveva lasciato informandola che l'uomo con cui si era prostituita era il proprietario di quelle cose. Giuda riconobbe il suo sigillo e gli altri oggetti e riconobbe la propria colpa nel non aver tenuto fede a quanto previsto dal levirato. Tamar partorì i gemelli Perez e Zerach.

Hayez raffigura Tamar con indosso il pegno d’amore lasciatole da Giuda. Questa splendida opera è conservata nel Castello di Masnago a Varese.

Francesco Hayez, "Tamar di Giuda" (1847), olio su tela 112 x 84,5 cm, Castello di Masnago, Varese.

TAMAR E ONANSecondo il testo biblico il patriarca Giuda aveva tre figli: Er, Onan e Sela. Er fu il primo sposo di Er ma ...
16/05/2025

TAMAR E ONAN

Secondo il testo biblico il patriarca Giuda aveva tre figli: Er, Onan e Sela. Er fu il primo sposo di Er ma a causa della sua malvagità Dio ne decise la morte.

Tamar, vedova Er, sposò il fratello Tamar, come imposto dalla legge ebraica del Levirato. Secondo tale legge il primo figlio nato dalla nuova unione non sarebbe stato considerato di Onan ma del fratello Er.

Non intendendo dare posterità al fratello Onan ricorse al coito interrotto. Questa pratica era associata ad una peccaminosa dispersione del seme e la violazione della legge del Levirato. La punizione divina determinò la morte di Onan.

Da Onan deriva il termine "onanismo" per indicare il coito interrotto e, impropriamente, la pratica masturbatoria.

Alexandre Cabanel, Tamar, (1875) Olio su tela 180x248 cm. Musée d'Orsay, Parigi.

Il nostro saluto a Jack Vettriano che pochi giorni fa ci ha lasciati.Jack Vettriano "Dance me to the end of love" (2013)
06/03/2025

Il nostro saluto a Jack Vettriano che pochi giorni fa ci ha lasciati.

Jack Vettriano "Dance me to the end of love" (2013)

DESIDERIO"Nella mia vita, io incontro migliaia di corpi; di questi io posso desiderarne delle centinaia; ma di queste ce...
11/01/2025

DESIDERIO

"Nella mia vita, io incontro migliaia di corpi;
di questi io posso desiderarne delle centinaia; ma di queste centinaia, io ne amo uno solo."
Roland Barthes

Montse Valdes "Il bacio" (2014) Olio su tela 130 x 60 cm.

- Clicca sull'immagine per vederla interamente -

DOMINAE NOCTURNAE La leggenda delle Dominae Nocturnae narrava di spiriti femminili volanti, devoti alla dea Diana (la re...
06/01/2025

DOMINAE NOCTURNAE

La leggenda delle Dominae Nocturnae narrava di spiriti femminili volanti, devoti alla dea Diana (la regina delle fate nella versione nordica), che facevano visita alle case di chi le rispettava, consumando le vivande lasciate in offerta, danzando e dispensando benedizioni.

In epoca romana nelle dodici notti successive al solstizio d'inverno si credeva che figure femminili, guidate da Diana, volassero sui campi per propiziare i futuri raccolti.

L'attribuzione di una valenza demoniaca al culto di Diana ha portato alla connotazione negativa della figura della strega e alla persecuzione di donne che venivano accusate di stregoneria.

Luis Ricardo Falero - The Witches Sabbath (1880), olio su tela 74,3 x 41,3 cm, collezione privata.

LA PUDICIZIALa "Pudicizia" è una scultura realizzata da Antonio Corradini nel 1752 per la Ca****la di San Severo a Napol...
29/12/2024

LA PUDICIZIA

La "Pudicizia" è una scultura realizzata da Antonio Corradini nel 1752 per la Ca****la di San Severo a Napoli.

Il principe Raimondo di Sangro commissionò l'opera in onore della madre, persa prematuramente all'età di un anno. Nella ca****la dedicata alla propria famiglia diede forma un tesoro artistico senza eguali.

La "Pudicizia" appartiene alla serie scultorea delle dieci Virtù tra cui si distingue il "Disinganno" di Francesco Queirolo, dedicato invece alla figura paterna.

L'opera più nota della Ca****la di San Severo è il "Cristo Velato" il cui progetto fu affidato allo stesso Corradini che lo lasciò incompiuto morendo nel 1752, lo stesso anno di realizzazione della Pudicizia. Il Cristo Velato fu poi magistralmente compiuto da Giuseppe Sanmartino (figura chiave per la scuola napoletana del presepe artistico).

La rappresentazione della figura velata caratterizza d'altronde anche la Pudicizia.
Il sottilissimo velo ricopre un corpo femminile evocativo della bellezza classica. Simbolicamente può essere interpretato come il velo della morte che avvolse ancora giovane e bella la madre del principe di Sangro. Una bellezza che qui si manifesta oltre la fine terrena elevandosi al divino. Un'ulteriore ipotesi è il riferimento da parte dell'artista al velo di Iside e all'antica statua della dea velata. Oltre alla Pudicizia l'opera viene in questo senso considerata una rappresentazione della Sapienza ed è detta la "Verità velata".

Antonio Corradini "Pudicizia" (1752), marmo, Ca****la San Severo, Napoli.

BACIARSI SOTTO IL VISCHIONel periodo natalizio un bacio sotto il vischio è considerato di buon auspicio per gli innamora...
23/12/2024

BACIARSI SOTTO IL VISCHIO

Nel periodo natalizio un bacio sotto il vischio è considerato di buon auspicio per gli innamorati.

Il vischio è una pianta cespugliosa che cresce sui rami di alcuni alberi, in genere conifere e latifoglie. In inverno è di particolare effetto osservare il verde delle sue foglie mentre l'albero che lo ospita è ormai spoglio. Probabilmente questa caratteristica ha contribuito a renderlo simbolo di fertilità e prosperità.

Secondo molti studiosi il ramo d'oro che nell'Eneide consente ad Enea di scendere e risalire dall'Ade sarebbe proprio il vischio, simbolo di vita che prevale sulla morte. J.G. Frazer identifica d'altronde come vischio il ramoscello d'oro che l'aspirante al sacerdozio nemorense doveva staccare da un albero, prima di sfidare il sacerdote in carica.

Per gli antichi celti il vischio era un dono degli dei, associato alla resurrezione, permetteva l'accesso al mondo sotterraneo scacciando i demoni. In Gallia i druidi ritenevano che la nascita di questa pianta su di una quercia ne attestasse la santità. La coglievano con solenne cerimonia al sesto giorno della luna quando un druida saliva sull'albero e tagliava il vischio con un falcetto d'oro.

Nella Mitologia Norrena il vischio è la pianta di F***g, dea dell'amore e della fecondità.

Nel mito le lacrime versate dalla dea per il figlio Balder si tramutarono nella bianche bacche del vischio, la pianta attraverso cui il fratello Loki ne aveva tramato la morte.

L'usanza di baciarsi sotto il vischio era popolare nell'Inghilterra della fine del XVIII secolo. All'uomo era permesso baciare una donna in piedi sotto il vischio e l'eventuale rifiuto sarebbe stato considerato di cattivo auspicio. Secondo una versione della tradizione ad ogni bacio si usava strappare una bacca, fino a terminarle.

È di Charles Dickens, nel 1836, il primo riferimento scritto all'usanza del bacio sotto il vischio.

Jack Vettriano "Ae Fond Kiss" (2010)

CORPO E AMORE"L'amore è il sentimento che scaturisce dal cuore e si estende attraverso il sangue ad ogni cellula del cor...
17/12/2024

CORPO E AMORE

"L'amore è il sentimento che scaturisce dal cuore e si estende attraverso il sangue ad ogni cellula del corpo."
Alexander Lowen

Joseph Lorusso "In close"

INTIMITÀ"Ogni contatto con un essere umano è talmente raro, talmente prezioso, dovremmo tutelarlo" Anaïs Nin (1903 - 197...
10/12/2024

INTIMITÀ

"Ogni contatto con un essere umano è talmente raro, talmente prezioso, dovremmo tutelarlo"
Anaïs Nin (1903 - 1977)

Malcolm T. Liepke "Embrace"

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