
07/06/2025
CAMILLE CLAUDEL: AMORE, TALENTO E INGIUSTIZIA.
Nata l’8 dicembre 1864 a Fère-en-Tardenois, Camille Claudel fu una bambina irrequieta, curiosa e talentuosa. A soli 12 anni già modellava l’argilla con sorprendente naturalezza. Si trasferì a Parigi con la madre e il fratello Paul (futuro scrittore e diplomatico), dove poté studiare scultura in un mondo che non ammetteva facilmente le donne nelle accademie.
Nel 1883 incontrò Auguste Rodin: tra i due nacque un’intensa relazione, fatta di passione e arte, collaborazione e tormento. Camille lavorò a lungo nel suo atelier, contribuendo in modo significativo a opere celebri. Ma mentre Rodin raggiungeva la fama, Camille faticava a imporsi come artista indipendente. I suoi lavori, come L’Âge mûr o La Valse, erano intensi e innovativi, ma spesso ignorati o sottovalutati.
La rottura con Rodin fu devastante. Inquieta e rifiutata dalla famiglia, nel 1913 fu internata in un manicomio su richiesta della madre e del fratello Paul. Vi rimase per trent’anni, nonostante i medici ritenessero possibile una dimissione. La famiglia dispose perchè le sue lettere non fossero recapitate e e quelle ricevute non le fossero mai consegnate. Morì il 19 ottobre 1943, dimenticata, in un ospedale psichiatrico.
Solo nel tardo Novecento, la critica ha riscoperto la grandezza della sua arte, riattribuendole le opere. Oggi finalmente Camille Claudel è riconosciuta come una delle più potenti scultrici della storia: una donna che ha pagato con la vita il prezzo del suo talento e della sua libertà.
Camille Claudel "Femme Accroupie" (1884), Musée Camille Claudel, Nogent-sur-Seine, Francia.